giusto per farvi sapere.....[contratti lavorativi]

lele 71

Biker poeticus
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panzer division ha scritto:
....oggi, ad un colloquio di lavoro , primadi un'eventuale assunzione, volevano che io firmassi una mia lettera dilicenziamento pre-stampata, senza data.

:OOO:


Nell'azienda in cui lavoravo prima un fornitore ha pagato quasi 80milioni delle vecchie lirette per aver fatto questo scherzetto ad unsuo dipendente (che naturalmente e' andato in causa)...
Il mondo del lavoro torna indietro di 30 anni ogni 10 e la cosa mi preoccupa non poco...
Piccolo aneddoto: sono un'informatico, l'anno scorso ho fatto uncolloquio per un nuovo lavoro dove mi offrivano un contratto a progetto(:bleah:).
Al termine del colloquio l'intervistatore mi ha chiesto se avessi un portatile mio per lavorare, altrimenti me lo sarei dovuto comprare... in ogni caso ci ha tenuto a rassicurarmi che poi sarebbe rimasto mio... :omertà:
Ho chiesto se c'era una "candid camera" nascosta da qualche parte gliho riso in faccia e me ne sono andato... a ste' condizioni preferiscoandare a rubare (a casa dell'intervistatore...) :twisted:
 

panzer division

Biker meravigliosus
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fabryx80 ha scritto:
invece a me è capitato ke un azienda cn cui ho avuto "il piacere" di imbattermi mi kiedesse di licenziarmi dal mio lavoro attuale, per fare un corso non pagato di 15gg e solo al termine di qst mi avrebbero fatto sapere se sarei risultato idoneo o meno... Ma dico io e se mi mettessi in ferie o in aspettativa a te cosa cambia???
Per poi cosa? 2 mesi di itenirale più 12 a progetto!!!

...azzo......vedi te che salta fuori a parlare......

@ Brett: ottima idea. ci penso.

certo che sono proprio dei farabutti.....
 

BRETT

Biker poeticus
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panzer division ha scritto:
...azzo......vedi te che salta fuori a parlare......

@ Brett: ottima idea. ci penso.

certo che sono proprio dei farabutti.....

Leggi l'art.18 della legge 300/70 e capirai perchè il datore di lavoro usa queste "tecniche".
 

BRETT

Biker poeticus
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panzer division ha scritto:


Art. 18. (Reintegrazione nel posto di lavoro)
Ferme restando l'esperibilità delle procedure previste dall'articolo 7 della legge 15 luglio 1966, n. 604, il giudice con la sentenza con cui dichiara inefficace il licenziamento ai sensi dell'articolo 2 della predetta legge o annulla il licenziamento intimato senza giusta causa o giustificato motivo, ovvero ne dichiara la nullità a norma della legge stessa, ordina al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che in ciascuna sede, stabilimento, filiale, ufficio o reparto autonomo nel quale ha avuto luogo il licenziamento occupa alle sue dipendenze più di quindici prestatori di lavoro o più di cinque se trattasi di imprenditore agricolo, di reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro. Tali disposizioni si applicano altresì ai datori di lavoro, imprenditori e non imprenditori, che nell'ambito dello stesso comune occupano più di quindici dipendenti ed alle imprese agricole che nel medesimo ambito territoriale occupano più di cinque dipendenti, anche se ciascuna unità produttiva, singolarmente considerata, non raggiunge tali limiti, e in ogni caso al datore di lavoro, imprenditore e non imprenditore, che occupa alle sue dipendenze più di sessanta prestatori di lavoro. Ai fini del computo del numero dei prestatori di lavoro di cui primo comma si tiene conto anche dei lavoratori assunti con contratto di formazione e lavoro, dei lavoratori assunti con contratto a tempo indeterminato parziale, per la quota di orario effettivamente svolto, tenendo conto, a tale proposito, che il computo delle unità lavorative fa riferimento all'orario previsto dalla contrattazione collettiva del settore. Non si computano il coniuge ed i parenti del datore di lavoro entro il secondo grado in linea diretta e in linea collaterale.
Il computo dei limiti occupazionali di cui al secondo comma non incide su norme o istituti che prevedono agevolazioni finanziarie o creditizie.
Il giudice con la sentenza di cui al primo comma condanna il datore di lavoro al risarcimento del danno subito dal lavoratore per il licenziamento di cui sia stata accertata l'inefficacia o l'invalidità stabilendo un'indennità commisurata alla retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento sino a quello dell'effettiva reintegrazione e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali dal momento del licenziamento al momento dell'effettiva reintegrazione; in ogni caso la misura del risarcimento non potrà essere inferiore a cinque mensilità di retribuzione globale di fatto.
Fermo restando il diritto al risarcimento del danno così come previsto al quarto comma, al prestatore di lavoro è data la facoltà di chiedere al datore di lavoro in sostituzione della reintegrazione nel posto di lavoro, un'indennità pari a quindici mensilità di retribuzione globale di fatto. Qualora il lavoratore entro trenta giorni dal ricevimento dell'invito del datore di lavoro non abbia ripreso il servizio, né abbia richiesto entro trenta giorni dalla comunicazione del deposito della sentenza il pagamento dell'indennità di cui al presente comma, il rapporto di lavoro si intende risolto allo spirare dei termini predetti.
La sentenza pronunciata nel giudizio di cui al primo comma è provvisoriamente esecutiva.
Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, su istanza congiunta del lavoratore e del sindacato cui questi aderisce o conferisca mandato, il giudice, in ogni stato e grado del giudizio di merito, può disporre con ordinanza, quando ritenga irrilevanti o insufficienti gli elementi di prova forniti dal datore di lavoro, la reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro.
L'ordinanza di cui al comma precedente può essere impugnata con reclamo immediato al giudice medesimo che l'ha pronunciata. Si applicano le disposizioni dell'articolo 178, terzo, quarto, quinto e sesto comma del codice di procedura civile.
L'ordinanza può essere revocata con la sentenza che decide la causa.
Nell'ipotesi di licenziamento dei lavoratori di cui all'articolo 22, il datore di lavoro che non ottempera alla sentenza di cui al primo comma ovvero all'ordinanza di cui al quarto comma, non impugnata o confermata dal giudice che l'ha pronunciata, è tenuto anche, per ogni giorno di ritardo, al pagamento a favore del Fondo adeguamento pensioni di una somma pari all'importo della retribuzione dovuta al lavoratore.
 

ziofranko

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ARTICOLO 1

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


non so se ridere o piangere...
 

fabryx80

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il fatto ke si tenta sempre di fare le cose affinchè a lungo andare, se le persone fanno le cose come si deve, tutto dovrebbe migliorare..

Per esempio i lavori a progetto sono mirati a dare sgravi alle aziende affinchè siano stimolati ad assumere + persone, nel senso ke se uno può permettersi 10 dipendendi a tempo indeterminato, ne può assumere 13 a progetto d conseguenza c sarebbero 3 disoccupati in meno.
Poi ovviamente il tutto nn è così semplice...

Peccato ke ogni volta ci si dimentica (forse) del motto nazionale

Fatta la legge, trovato l'inganno!!
 

Cndale Maniac

Biker novus
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panzer division ha scritto:
....oggi, ad un colloquio di lavoro , prima di un'eventuale assunzione, volevano che io firmassi una mia lettera di licenziamento pre-stampata, senza data.

:OOO:

Conosco una piccola ditta, moglie e marito, anziani; dove il marito lavora nella ditta e la moglie fa le consegne con il furgone. Un giorno hanno deciso di assumere un autista perche' non ce la facevano piu' a sostenere il ritmo del lavoro.
Hanno assunto un ragazzo che nel periodo di prova si era dimostrato molto efficiente. L'hanno assunto a tempo indeterminato. Una volta assunto, il ragazzo ha cominciato a darsi malato, 2 giorni lavorava e 1 settimana stava a casa, e cosi' via.
Presto si sono ritrovati nella stessa situazione di prima ma con 1 stipendio in piu' da pagare e sono cominciati i problemi.

Forse e' per colpa di "lavoratori" come questi che le aziende hanno paura di assumere e chiedono "garanzie" a tutela.

Ciao
 

GeneralLee

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Cndale Maniac ha scritto:
Conosco una piccola ditta, moglie e marito, anziani; dove il marito lavora nella ditta e la moglie fa le consegne con il furgone. Un giorno hanno deciso di assumere un autista perche' non ce la facevano piu' a sostenere il ritmo del lavoro.
Hanno assunto un ragazzo che nel periodo di prova si era dimostrato molto efficiente. L'hanno assunto a tempo indeterminato. Una volta assunto, il ragazzo ha cominciato a darsi malato, 2 giorni lavorava e 1 settimana stava a casa, e cosi' via.
Presto si sono ritrovati nella stessa situazione di prima ma con 1 stipendio in piu' da pagare e sono cominciati i problemi.

Forse e' per colpa di "lavoratori" come questi che le aziende hanno paura di assumere e chiedono "garanzie" a tutela.

Ciao
e una lettera di licenziamento in bianco ti sembra una garanzia accettabile in un paese civile?
io penso che se anche panzer si fosse presentato puntuale al lavoro 7 giorni su 6 l'avrebbero usata appena gli faceva comodo.
 

fabryx80

Biker paradisiacus
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infatti in qst casi si dovrebbe avere la possibilità d mandare a casa il poltrone, ovviamente dimostrando la malafede.. Senza poi doversi ritrovare mille sindacati e family contro..
 

lele 71

Biker poeticus
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lucabona ha scritto:
Se posso aggiungere che di questi "lavoratori" ce ne sono parecchi...


Non cadiamo nei luoghi comuni, i "lavoratori" come questi non sono poitanti, semplicemente si notatno molto piu' degli altri, continuo acredere che la stragrande maggioranza degli italiani lavori onestamentee con serieta'...
Vogliamo parlare anche di certi "imprenditori" (sempre con le virgolette) allora? Non mi sembra giusto generalizzare.
 

lucabona

Biker celestialis
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ziofranko ha scritto:
si, ma la maggior parte son statali, e lo stipendio glielo paghiamo noi...
Non ci giurerei più di tanto, diciamo che ce ne sono parecchi anche nelle Aziende private, è che magari svolgono mansioni "nascoste"...

GeneralLee ha scritto:
e una lettera di licenziamento in bianco ti sembra una garanzia accettabile in un paese civile?
io penso che se anche panzer si fosse presentato puntuale al lavoro 7 giorni su 6 l'avrebbero usata appena gli faceva comodo.
Assolutamente NO, ma per te è civile "rubare" soldi e imboscarsi?
Vorrei sottolineare che un Imprenditore (Che ci mette soldi suoi per andare avanti), si deve tutelare in qualche modo (E l'unico modo è il licenziamento), ma è anche vero che se uno è un "lavoratore" con le palle (Il che non significhi che se lo fa mettere nel ku) può vivere e lavorare tranquillo...
 

ziofranko

Biker tremendus
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lele 71 ha scritto:
ma per favore... adesso gli statali... ok, avanti il prossimo, mi mancaancora qualcuno che se la prenda anche coi meridionali... :specc:

senti, ho a che fare con il ministero da anni e so cosa sto dicendo.
per avere un permesso (che poi strillando ho avuto in mezza giornata) mi ci sono voluti 6 sei mesi perchè il funzionari era malato (da 1 anno e mezzo) e le sue pratiche non è che le sbrigasse qualcun'altro, giacevano solamente nel suo ufficio.

ecco allora questa come me la chiami ?

cmq l'intervento di prima era ironico
 

panzer division

Biker meravigliosus
28/7/03
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GeneralLee ha scritto:
e una lettera di licenziamento in bianco ti sembra una garanzia accettabile in un paese civile?
io penso che se anche panzer si fosse presentato puntuale al lavoro 7 giorni su 6 l'avrebbero usata appena gli faceva comodo.

purtroppo è la verità.

temo anche che questi contratti assurdi non siano colpa di lavoratori che si imboscano, ma di un intero sistema lavorativo sull'orlo del collasso
 

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