Gita-avventura in solitaria 1° Luglio 2009

modoloale

Biker marathonensis
22/2/05
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Sanremo
www.mtbsanremo.it
Sveglia ore 6.00...che fatica...colazione, sbarbata veloce per non far troppo rumore e svegliare la famiglia, parto direttamente in bici dalla mia casa di Limonetto,proprio alla partenza delle piste da sci. Contrariamente al solito, invece di arrivare al Col di Tenda passando per l'asfalto, decido di arrampicarmi per le piste da sci, tentando di fare un anello completamente abitumico. Si sale subito su ripida sterrata, oltrepassata la sbarra seguo la sterrata fino al primo bivio, dove bisogna tenere la sinistra in direzione dell'albergo "Arrucador" o del bar "la Frontera".
Seguo sempre la sterratona che sale ripida in mezzo alle piste da sci. A fatica riesco ad arrivare al punto più ripido seduto sempre in sella ( sta colazione a base di frutta è proprio energetica! Proprio come scritto nell'ultimo libro che ho letto!!!)
Quando la traccia della sterrata scompare, guado il rigagnolo e seguo sempre la traccia più larga che sale verso il colle soprastante, ancora immerso nell'ombra . Solo una lingua di prato è illuminata dai primi raggi di sole.
Giungo su di una larga sterrata, tengo la sinistra e in pochi metri ( di nuovo con culo sulla sella) raggiungo il Col di Tenda 1871 m.( balise 340). Foto di rito con la bici appoggiata alla balise indicante il Colle di Tenda.
" Eila! Ciao! da dove arrivi?" chiedo ad un altro biker che raggiugeva il colle 2 minuti dopo di me. Proveniva pero' dal versante francese. Ah! Conosco la salita dallla Francia...ben 56 tornanti....sterrata bellissima, panoramicissima, l'unica via che ti permette di raggiungere Limone evitando il Tunnel, in quanto il suo passaggio in bici è vietato.
Il biker, anche lui stupito di trovare un suo simile a quell'ora del mattino, mi racconta della sua intenzione di raggiungere Monesi.....provo a stimolarlo con varianti al classico stradone che in 42 Km collega Limone a Monesi, ma demordo subito...è un biker vero...di quelli che danno il massimo sempre, scelgono la via facile e veloce per fare il tempone....Va beh....non sa cosa si perde.
Salutato il collega seguo la sterrata che sale verso destra fino ad un prossimo bivio ( sarà il punto di incontro dell'anello ). Alla balise 381 ( sante segnalazioni francesi!!!! Ma perchè in Italia non impariamo a copiare da chi fa le cose per bene e semplicemente?)) oltrepasso la sbarra rossa e seguo il bellissimo sentiero che a tornanti e traversi sale al Forte Pernante. Bello, liscio, pendenza ottimale, ad ogni tornante hai un panorama diverso, il Fort Centrale, la strada dei 56 tornanti, il Monte Bego del Parco delle Meraviglie, e se ti va bene anche qualche camoscio che disturbato dal mio rumore, scappa curioso.
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Terminata questa salita , giungo su un tratto pianeggiante,più largo, ne percorro un centinaio di metri circa e al bivio non so che fare. Apro la cartina e come magia capisco subito dove andare!!!! Si tratta di due tracce che confluiscono poco più avanti nello stesso punto...pero' pero'....quella di sinistra è più stretta, più impervia, un vero singletrack d'alta montagna, quindi ...fate un po voi...quale prendo? La sinistra ovviamente!!! Viva l'avventura. I due sentieri contornano la Cime de Salante.
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Devo pagare pero' pegno, infatti poco avanti mi aspetta un bel nevaio ( siamo al 1° Luglio!!!) Lo supero a piedi, con le gambe che mi tremano, sperando di non scivolare. Punto un piede, controllo la consistenza, sollevo quello dietro, lo punto anche lui, facendo un solchetto nella neve ghiacciata. Un piede dopo l'altro e arrrivo di nuovo sulla pietra. Via! Di nuovo in sella.....continua l'avventura.
Poco dopo la strada diventa molto ripida fino al prossimo bivio, contrassegnato da una palina "Rocca dell'Abisso". La palina è immersa nella neve per oltre la metà .
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Attenzione ora! Cosa faccio? Non devo andare alla Rocca ( impraticabile in bici), ma al Forte Giaura. Qualcuno ha messo delle pietre ben disposte per terra, come a bloccare la via al Giaura...no,no,no,no....e ora? Mi tocca tornare indietro? No, mai!!!. Scavalco le pietre, mi rimetto in sella,, faccio il primo tornante ma dopo pochi metri la strada è interrotta da una frana. Caspita! La devo passare! Provo, abbracciando la bici a saltare dall'altra parte del buco, ma la mente mi blocca: Ale , cosa stai facendo? Pensa che devi tornare a casa!!!. La vocina della ragione mi frena, per fortuna. Sarei volato sul sentiero sottostante con chissà quali conseguenze. Torno indietro, ma con l'idea di non mollare. Da sotto, provo a passi millimetrici a risalire la frana per portarmi sul sentiero che continua verso il Forte...e se poi trovo un'altra frana?. Basta, mi arrendo, scendo a fatica sulle pietre in bilico e ritorno alla palina per la Rocca dell'Abisso. Mi sento abbattuto, tutta sta fatica e non posso conlcudere il giro.....apro la cartina e .....noto che potrei raggiungere la parte alta del sentiero franato anche dalla parte del sentiero che porterebbe alla Rocca dell'Abisso. Eureka!!!! Infatti, anche se a piedi , tra pietroni e altri nevai,
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con la bici al fianco, in spalla, sula testa....raggiungo un laghetto incantato. Da li, invece di continuare per l'Abisso....seguo a sinistra e raggiungo il raccordo ( balise con la scritta "itineraire") alla strada franata. Supero facilmente un piccola frana ( vedi fotogallery) e in breve raggiungo il Fort Giaura 2254m.( balise 380).
Ora devo fare attenzione a non calpestare le stelle alpine!!! Che vitaccia!!!​
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Dopo aver fatto il giro del Forte per ammirarne la sua bellezza, seguo la traccia che sale sempre in direzione Nord-Ovest. Dopo un bel tratto di traverso ( altro nevaio!!! ) la traccia scende a tornantini e si infila nella lunga e vasta pietraia. Incontro nel frattempo un gruppo di gitanti francesi di mezza età che mi dicono che son pazzo ad affrontare in sella quel tratto a tornanti. Gli sorrido, gli dico pas de problem...e via...primo, secondo, terzo tornante...con il quarto metto il piede per terra, troppo stretto ( devo imparare a fare sto " noose " o come si dice!
Poi la pietraia, bella, invitante. Mi concentro il più possibile a non pinzare troppo il freno anteriore. E via...si galleggia sulle pietre...la caviglia malefica regge!!!. Ho una brutta sensazione sulle pietraia da quando 2 anni fa mi procurai una lussazione esterna.

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Giunto alla balise 379, seguo a sinistra il sentiero che sale tra numerosi cespugli di rododendri. Che colori! Che pace!. Al colletto successivo ( balise 378), seguo l'ampia traccia che scende a tornanti sulla strada bianca che collega il Col di Tenda a Casterino. ( balise 376) Una goduria!!! Wow...chi c'è che spunta dal cespuglio? Ci guardiamo un attimo negli occhi, i miei stupefatti e i suoi impauriti. Un camoscio.....mi guarda, fugge, si cela dietro un alto cespuglio, si ferma, mi osserva da lontano....afferro velocemente la macchina fotografica , mi avvicio guardingo, con il dito già a metà scatto per la messa a fuoco, clac, prima foto, scappa, clac, altra foto in corsa clac...altro scatto in volo. Che bello sarebbe risalire i pendii alla velocità dei camosci!!!! Quanti metri di dislivello faremmo in una gita?
Giunto sullo stradone, piego a sinistra, oltrepasso il Fort de la Marguerie e...i crampi della fame.....per fortuna un bel pezzettone di noce di cocco fresca riposa ancora nel mio zaino....e.raggiunto il punto di unione dell'anello, scendo verso Limonetto, sempre per le piste da sci, ma seguendo stavolta la traccia che passa a zig zag sotto il più alto impianto di risalita ( del Colle)....velocemente percorro la sterrata che ho risalito la mattina e raggiungo casa.
"Papà ! sei tu?"....ecco di nuovo la vocina che mi ha protetto quando ero li li per saltare la frana........

Alessandro Modolo

FOTOGALLERY E TRACCIA GPS........
 
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jacky style

Biker tremendus
9/12/08
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parma
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racconto dettagliato ed emozionante..foto da brivido con paesaggi che io me li sogno solo di notte..che dire...si vede che hai la mtb nel sangue..complimenti o-o
 

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