riporto la relazione del giro
(ci sono riferimenti alla Carta Tabacco foglio 03 - Cortina)
Giro della Croda Rossa dAmpezzo
Il giro più bello dellestate è stato quello della Croda Rossa di Ampezzo. Siamo partiti da Passo Cimabanche e siamo saliti a forcella Lerosa. La salita comincia tranquilla su stradina sterrata per poi diventare più stretta, più tecnica e più ripida, ma tutta pedalabile tranne un brevissimo tratto.
Si arriva in focella, un posto molto bello, dalla quale si può ammirare il panorama sulla Croda Rossa e sulla Croda del Becco. La particolarità di queste due montagne è sicuramente il colore rosso della prima, dovuto alla presenza di minerali di ferro nella roccia (ma non è buona per i climbers
.molto marcetta
) mentre la Croda del Becco è una formazione geologica molto interessante
.in pratica è un enorme lastrone di calcare inclinato, una vera manna per gli arrampicatori che amano le placche appoggiate. Sempre dalla forcella si può ammirare unaltra formazione rocciosa particolare, con le stratificazioni di calcare piegate a S e gli alberi che seguono queste sinuose ondulazioni.
Ok
.dopo la divagazione geologica possiamo riprendere il percorso e scendere verso Malga Ra Stua per la vecchia strada militare, facile e divertente. Cè anche la possibilità di scendere per la scorciatoia, bravura e controlli delle guardie forestali permettendo (siamo nel Parco delle Dolomiti di Ampezzo ed è vietato percorrere sentieri più stretti di 1,5 m).
Da Ra Stua si risale la Val Salata verso il rif. Biella, con un tratto ripido e ghiaioso difficilmente pedalabile (un ragazzo della squadra di Scavezzon mi ha però superato e pedalava con la media
..sgrunt!). Dopo il tratto ripido si arriva ad un bivio: continuando dritti si arriverebbe ai Rif. Fodara Vedla e Sennes (del famoso itinerario dei 5 rifugi), invece noi giriamo a dx e percorriamo la comoda strada sterrata fino al rif. Biella, sotto la Croda del Becco.
Dal rifugio (dove conviene fare una sosta ristoratrice) si prende la bici in spalla e si fanno i 50 m di dislivello fino alla soprastante forcella Sora Forno (2388 m). Dalla forcella comincia una discesa assolutamente impraticabile in bici (a meno che non siate campioni di DH) verso Campo Latino, un anfiteatro roccioso
Si continua a camminare spingendo la bici e provando a pedalare per brevi tratti lungo il sentiero 3-4 fino a scollinare e giungere a Malga Cavallo di sopra.
Dalla malga si scende per una strada sterrata molto ripida in certi tratti ma completamente fattibile in sella. Si arriva in località Ponticello. Da qui si deve risalire a Pratopiazza e abbiamo due possibilità: la strada asfaltata e le scorciatoie sterrate. La strada è consigliabile se si arriva a Ponticello stanchi (in fondo fin qui sono 1500 m di dislivello in salita e il tratto a piedi dura circa unoretta
.) ma se siete dotati di una gamba super allora potete provare le scorciatoie
sono belle toste!
Da Pratopiazza, per tornare a Cimabanche ci sono 3 possibilità: la prima, più facile, è scendere per la strada sterrata fino a Carbonin e rientrare allauto lungo la pista ciclabile della Cortina-Dobbiaco; la seconda è fare le scorciatoie della stessa strada; la terza è scendere per la valle dei Canopi, il cui primo tratto è tecnico ed esposto, ma il secondo un bel single track divertente.
Km: 45
Dislivello in salita: 2000 m (1 ora a piedi dal Rif. Biella a Malga Cavallo)
Commento: il giro è del tipo ciclo-alpinismo ovvero, un giro abbastanza lungo, in alta quota, con una parte a piedi abbastanza lunga (circa 1 ora su un giro di 8-9 ore, fatto con calma). Dal punto di vista escursionistico è molto bello e appagante. Dal punto di vista ciclistico le salite sono abbastanza tecniche e ripide, le discese tecniche mai proibitive (a parte i tratti veramente impossibili del tratto a piedi).
Varianti:
- Giro dei 5 rifugi: Da Ra Stua si prosegue per i rif. Fodara Vedla, Sennes, Pederù, Fanes e si scende in Val di Fanes;
- Dal Rif. Fodara Vedla si scende a S. Uberto per il sentiero 9 (bella discesa tecnica da fare fuori stagione con pochi pedoni in giro);
- Dalla Malga di Fanes grande si può scendere alla Capanna Alpina (ma cè un tratto a piedi in discesa e poi il rientro per la strada del Passo Valparola).