Tra le tante uscite dello scorso agosto, una merita di essere raccontata. Percorrendo il sentiero sterrato che porta alla Balma di Pratonevoso (CN), incontro due "veterani" (terminologia non offensiva per descrivere due ciclisti sulla settantina) rispettivamente in sella ad una Cannondale Scalpel ed una Giant Reign. Vestiti al top da veri biker (e non come il sottoscritto che indossa capi Decathlon), arrancavano lentamente dinnanzi a me sotto un sole cocente. Vuoi per il mio vincente rapporto peso bici / stazza fisica, nonchè per i circa 30 anni in meno, decido di passarli e, accennando un saluto di rito durante il sorpasso, lancio una battuta al vetriolo che tuonava così: "dura la salita, eh?...."
Ovviamente, avendo intrapreso la volata, come un novellino mi sono messo a spingere come un forsennato per circa un chilometro fin quando, con le gambe dure più del marmo ed il fiato corto, iniziai a calare il ritmo. Da lì a poco ecco che arrivano al mio fianco e sorridendo uno dei due mi dice: "chi arriva ultimo vince un caffè...". Annaspando sui pedali, abbozzo una smorfia e penso: "se a quell'andatura mi sono bruciato in meno di un chilometro, quei due si spompano tra 200 metri" e invece..... Pedalata dopo pedalata, ogni mio sforzo impresso sui pedali non era sufficiente a colmare la distanza, che diventava sempre più inafferrabile. Ovviamente, alla Balma giunsero prima loro. Arrivato al rifugio, poso la mia bici vicino alle loro mentre i distinti signori (che ora cito con grande stima e simpatia: Bruno Trinchero di Ovada e Cesare Parodi di Masone, n.d.r.) mi attendevano sorridenti sulla soglia del locale per pagare, se così posso dire, il dazio. Che lezione.....
E' STATO IL MIGLIOR "CAFFE' AMARO" DELLA MIA VITA.
L'età è relativa se la mente è viva!
Filippo
Ovviamente, avendo intrapreso la volata, come un novellino mi sono messo a spingere come un forsennato per circa un chilometro fin quando, con le gambe dure più del marmo ed il fiato corto, iniziai a calare il ritmo. Da lì a poco ecco che arrivano al mio fianco e sorridendo uno dei due mi dice: "chi arriva ultimo vince un caffè...". Annaspando sui pedali, abbozzo una smorfia e penso: "se a quell'andatura mi sono bruciato in meno di un chilometro, quei due si spompano tra 200 metri" e invece..... Pedalata dopo pedalata, ogni mio sforzo impresso sui pedali non era sufficiente a colmare la distanza, che diventava sempre più inafferrabile. Ovviamente, alla Balma giunsero prima loro. Arrivato al rifugio, poso la mia bici vicino alle loro mentre i distinti signori (che ora cito con grande stima e simpatia: Bruno Trinchero di Ovada e Cesare Parodi di Masone, n.d.r.) mi attendevano sorridenti sulla soglia del locale per pagare, se così posso dire, il dazio. Che lezione.....
E' STATO IL MIGLIOR "CAFFE' AMARO" DELLA MIA VITA.
L'età è relativa se la mente è viva!
Filippo