Dopo un paio di mesi di utilizzo del MRP Ramp Control mi sono fatto un'idea della sua validità.
Innanzitutto volevo capire come funzionasse e quindi ho cercato in giro per la rete documenti tecnici, spiegazioni e test.
Riviste e siti autorevoli riportavano solamente le informazioni di funzionamento concesse loro dall'azienda MRP, per la maggior parte erano dei grafici di comportamento della cartuccia al variare della corsa della forcella e delle spiegazioni molto approssimative sul funzionamento di questa fantomatica valvola "speed sensitive", cuore della Ramp Control, che è in grado di modificare la curva di compressione della forcella in maniera del tutto differente rispetto ai tradizionali token di Rock Shox.
Ne ho lette di tutti i colori all'interno e sotto i vari articoli, allora mi sono deciso a smontarla e capire come funzioni veramente.
Tento di spiegarvi quello che ho capito.
Capiamo innanzitutto come funzionano i normali token di Rock Shox e poi vedremo le differenze con la Ramp Control.
I token non fanno altro che diminuire il volume della camera d'aria. Mantenendo la stessa pressione all'interno dell forca, i token faranno si che per mandare a fine corsa la forca ci vorrà un forza decisamente maggiore. Se inseriamo i token e diminuiamo la pressione possiamo invece mantenere invariata la forza per mandare a pacco la forca ma rendendola più sensibile e meno sostenuta a inizio corsa (avremo un sag maggiore).
Essendo l'aria un fluido compimibile esso segue l'equazione di equilibrio dei gas perfetti: P*V=nRT.
Approssimando la trasformazione come isoterma T=cost ed essendo n ed R costanti in questo caso (nRT=k), possiamo dire che P=k/V.
La Pressione sarà quindi inversamente al Volume. Il grafico di compressione sarà quindi a tutti gli effetti una iperbole equilatera y=k/x. Più diminuiamo il volume di partenza (con i token) e più la curva di compressione si impenna (più progressività), più aumentiamo la pressione di partenza e più trasliamo verso l'alto tutto il grafico di compressione (meno sensibilità, meno sag).
Capiamo quindi come la resistenza all'affondamento sia indipendente dalla velocità di compressione, sia in campo statico che dinamico il grafico risulta uguale.
La cartuccia Ramp Contol invece genera un grafico di compressione che si differenzia da quello dei normali token. Prima di vederlo e spiegarlo capiamo come funziona la cartuccia aiutandoci con dei disegni molto schematici (il sistema interno è un filo più complicato ma il senso del funzionamento è questo).
La cartuccia genera una camera secondaria in comunicazione con la principale attraverso un foro sul fondo. Quando la forca si comprime e il pistone si alza la pressione nelle 2 camere aumenta. Ma come aumenta?
Nella situazione di equilibrio le 2 camera sono alla stessa pressione.
Quando la forca si comprime e quindi il pistone si alza una parte di aria contenuta nella camere principale defluirà verso la camera secondaria in maniera per bilanciare la quantità di massa nelle due camere a seguito di una variazione di volume della camera principale (il volume della secondaria rimane ovviamente sempre invariato).
La velocità di trasferimento dell'aria dalla camera principale alla secondaria è l'elemento attorno al quale funziona la cartuccia.
Se la velocità di compressione della forca sarà bassa allora la velocità con cui l'aria fluirà sarà bassa, il flusso nella sezione di passaggio sarà in regime laminare e le 2 camere equilibreranno le pressioni quasi istantaneamente. Esse si comporteranno come se fossero una camera unica.
Se la velocità di compressione della forca sarà alta, la velocità di passaggio sarà alta e il flusso nella sezione di passaggio entrerà in regime turbolento, questo genererà un "ritardo" del passaggio del flusso (impegnato a generare vortici) e quindi una perdita di carico. La perdita di carico (perdita di pressione) provocherà una differenza di pressione tra le due camere e la camera principale dovrà farsi temporaneamente carico di quella parte di pressione che non è riuscita a smaltire in camera secondaria.
Il surplus di pressione temporaneamente generato in camera principale si opporrà alla compressione del pistone (affondamento della forca) in maniera decisamente maggiore rispetto al caso precedente, poichè la pressione ora risulta essere maggiore a parità di affondamento.
La curva da questo momento in poi aumenterà la propria progressività rispetto la situazione "standard".
Ciò che determina l'ingresso del fluido in regime turbolento non è solamente la velocità di passaggio ma anche il diametro del foro (tubo). Più largo stetto il foro e più velocità sarà necessaria per far entrare in regime turbolento il fluido di passaggio (vedi numero di Reynolds).
Capiamo quindi come diminuendo il diametro del foro (click di regolazione del pomello "compression") andremo ad anticipare l'ingresso del fluido in regime turbolento.
La cartuccia Ramp Control è quindi a tutti gli effetti una cartuccia "speed sensitive" (come le valvole lato idraulica), se ad esempio andassimo a caricare lentamente la forcella di grossi pesi portandola a fine corsa, essa si comporterebbe esattamente come una forcella "standard" con token, se invece la sollecitazione risulta essere rapida allora essa fa impennare il grafico di compressione rendendo la forcella più progressiva.
Supponendo in maniera abbastanza realistica che le sollecitazioni più rapide sono anche quelle più potenti che mandano la forcella verso la parte finale di corsa, mentre quelle più lente sono quelle di entità più ridotta che fanno lavorare la forcelle nella prima metà corsa, possiamo abbozzare un grafico di comportamento indicativo della cartuccia Ramp Control al variare dei click di regolazione per una determinata compressione.
Questa caruccia ci permette quindi di gestire la progressività della forca indipendentemente dalla pressione iniziale. Possiamo quindi regolare in nostro sag come ci piace (forca sostenuta il giusto), mantenere un comportamento pressochè lineare per 3/4 di corsa e gestire la progressività di fine corsa indipendentemente dalla sensibilità iniziale, cosa impossibile con i normali token.
Serve? Sicuramente per rider esigenti che hanno una buona sensibilità alle regolazioni e che modificano il set-up delle sospensioni in base al percorso di gare è una manna, ma secondo me potrebbe essere utile anche per rider amatoriali che cercano un set-up definitivo della forca e non riescono ad ottenerlo giocando con la pressione ed i token.
Innanzitutto volevo capire come funzionasse e quindi ho cercato in giro per la rete documenti tecnici, spiegazioni e test.
Riviste e siti autorevoli riportavano solamente le informazioni di funzionamento concesse loro dall'azienda MRP, per la maggior parte erano dei grafici di comportamento della cartuccia al variare della corsa della forcella e delle spiegazioni molto approssimative sul funzionamento di questa fantomatica valvola "speed sensitive", cuore della Ramp Control, che è in grado di modificare la curva di compressione della forcella in maniera del tutto differente rispetto ai tradizionali token di Rock Shox.
Ne ho lette di tutti i colori all'interno e sotto i vari articoli, allora mi sono deciso a smontarla e capire come funzioni veramente.
Tento di spiegarvi quello che ho capito.
Capiamo innanzitutto come funzionano i normali token di Rock Shox e poi vedremo le differenze con la Ramp Control.
I token non fanno altro che diminuire il volume della camera d'aria. Mantenendo la stessa pressione all'interno dell forca, i token faranno si che per mandare a fine corsa la forca ci vorrà un forza decisamente maggiore. Se inseriamo i token e diminuiamo la pressione possiamo invece mantenere invariata la forza per mandare a pacco la forca ma rendendola più sensibile e meno sostenuta a inizio corsa (avremo un sag maggiore).
Essendo l'aria un fluido compimibile esso segue l'equazione di equilibrio dei gas perfetti: P*V=nRT.
Approssimando la trasformazione come isoterma T=cost ed essendo n ed R costanti in questo caso (nRT=k), possiamo dire che P=k/V.
La Pressione sarà quindi inversamente al Volume. Il grafico di compressione sarà quindi a tutti gli effetti una iperbole equilatera y=k/x. Più diminuiamo il volume di partenza (con i token) e più la curva di compressione si impenna (più progressività), più aumentiamo la pressione di partenza e più trasliamo verso l'alto tutto il grafico di compressione (meno sensibilità, meno sag).
Capiamo quindi come la resistenza all'affondamento sia indipendente dalla velocità di compressione, sia in campo statico che dinamico il grafico risulta uguale.
La cartuccia Ramp Contol invece genera un grafico di compressione che si differenzia da quello dei normali token. Prima di vederlo e spiegarlo capiamo come funziona la cartuccia aiutandoci con dei disegni molto schematici (il sistema interno è un filo più complicato ma il senso del funzionamento è questo).
La cartuccia genera una camera secondaria in comunicazione con la principale attraverso un foro sul fondo. Quando la forca si comprime e il pistone si alza la pressione nelle 2 camere aumenta. Ma come aumenta?
Nella situazione di equilibrio le 2 camera sono alla stessa pressione.
Quando la forca si comprime e quindi il pistone si alza una parte di aria contenuta nella camere principale defluirà verso la camera secondaria in maniera per bilanciare la quantità di massa nelle due camere a seguito di una variazione di volume della camera principale (il volume della secondaria rimane ovviamente sempre invariato).
La velocità di trasferimento dell'aria dalla camera principale alla secondaria è l'elemento attorno al quale funziona la cartuccia.
Se la velocità di compressione della forca sarà bassa allora la velocità con cui l'aria fluirà sarà bassa, il flusso nella sezione di passaggio sarà in regime laminare e le 2 camere equilibreranno le pressioni quasi istantaneamente. Esse si comporteranno come se fossero una camera unica.
Se la velocità di compressione della forca sarà alta, la velocità di passaggio sarà alta e il flusso nella sezione di passaggio entrerà in regime turbolento, questo genererà un "ritardo" del passaggio del flusso (impegnato a generare vortici) e quindi una perdita di carico. La perdita di carico (perdita di pressione) provocherà una differenza di pressione tra le due camere e la camera principale dovrà farsi temporaneamente carico di quella parte di pressione che non è riuscita a smaltire in camera secondaria.
Il surplus di pressione temporaneamente generato in camera principale si opporrà alla compressione del pistone (affondamento della forca) in maniera decisamente maggiore rispetto al caso precedente, poichè la pressione ora risulta essere maggiore a parità di affondamento.
La curva da questo momento in poi aumenterà la propria progressività rispetto la situazione "standard".
Ciò che determina l'ingresso del fluido in regime turbolento non è solamente la velocità di passaggio ma anche il diametro del foro (tubo). Più largo stetto il foro e più velocità sarà necessaria per far entrare in regime turbolento il fluido di passaggio (vedi numero di Reynolds).
Capiamo quindi come diminuendo il diametro del foro (click di regolazione del pomello "compression") andremo ad anticipare l'ingresso del fluido in regime turbolento.
La cartuccia Ramp Control è quindi a tutti gli effetti una cartuccia "speed sensitive" (come le valvole lato idraulica), se ad esempio andassimo a caricare lentamente la forcella di grossi pesi portandola a fine corsa, essa si comporterebbe esattamente come una forcella "standard" con token, se invece la sollecitazione risulta essere rapida allora essa fa impennare il grafico di compressione rendendo la forcella più progressiva.
Supponendo in maniera abbastanza realistica che le sollecitazioni più rapide sono anche quelle più potenti che mandano la forcella verso la parte finale di corsa, mentre quelle più lente sono quelle di entità più ridotta che fanno lavorare la forcelle nella prima metà corsa, possiamo abbozzare un grafico di comportamento indicativo della cartuccia Ramp Control al variare dei click di regolazione per una determinata compressione.
Questa caruccia ci permette quindi di gestire la progressività della forca indipendentemente dalla pressione iniziale. Possiamo quindi regolare in nostro sag come ci piace (forca sostenuta il giusto), mantenere un comportamento pressochè lineare per 3/4 di corsa e gestire la progressività di fine corsa indipendentemente dalla sensibilità iniziale, cosa impossibile con i normali token.
Serve? Sicuramente per rider esigenti che hanno una buona sensibilità alle regolazioni e che modificano il set-up delle sospensioni in base al percorso di gare è una manna, ma secondo me potrebbe essere utile anche per rider amatoriali che cercano un set-up definitivo della forca e non riescono ad ottenerlo giocando con la pressione ed i token.