Secondo me l'articolo tratta gli argomenti in maniera generica , perchè nella realtà ci sono molte più sfaccettature di quante se ne leggono qui.
Per cominciare, non tutti sono appassionati di percorsi supertecnici dove saltellare tutto il giorno come gatti, anzi le riviste di settore riportano spesso il fatto che le moderne gare di xc sono disertate dagli appassionati proprio per il troppo contenuto tecnico, preferendo di gran lunga marathon e gran fondo che ogni anno fanno il boom d'iscrizioni (vedesi la Dolomiti Superbike che non è propriamente una gara per stradisti mancati ).
In secondo luogo l'articolo non analizza il progresso compiuto dalle piattaforme front negli ultimi anni: angoli sterzo aperti a 69°, reggisella flettenti, carri assorbenti, manubri da 760 e canali cerchi larghi, rendono questi mezzi molto più godibili in discesa di quanto lo fossero già 5 anni fa, limando il gap con le full.
Il reggisella
telescopico: è un indubbio vantaggio ma lo è in proporzione al dislivello sella manubrio (cavallo) del biker. Bikers con cavalli bassi e dislivelli assenti, trarranno vantaggi meno importanti rispetto agli altri.
L'agilità e la scioltezza di una front leggera nel guidato sono impareggiabili, se non si prova non si può comprendere questo dato in confronto ad una full, se poi il guidato è in salita questa sensazione aumenta di parecchio.
Molti bikers, me compreso, devono spesso intervallare le loro uscite con lunghi tratti asfaltati per raggiungere la meta: inutile dire che una front rimane imbattibile in questo ambito.
E' chiaro che se si guarda alla mtb con un'ottica da enduristi mancati, la full è l'unica opzione esistente al mondo. Ma per fortuna le dinamiche, le destinazioni e le declinazioni della mountain bike sono molto più ampie