Ho letto un po’ di tutto... correttamente molti di voi esprimono, forse sarebbe meglio utilizzare il termine “trasudano”, nei concetti espressi un senso di svilimento rispetto ad una realtà, quella del mondo della mtb, in declino, specie dal punto di vista economico. Il settore del ciclo replica con sincronia il più ampio svolgersi del ciclo economico, che, specie in Europa, sembra ormai giunto al termine di un decennio di forte crescita. Questa crescita è stata indotta da una serie di fattori che oggi cominciano a chiedere il conto: politiche commerciali furiose, incentivazione all’indebitamento, focalizzazione sui risultati di breve termine, etc... Il Direttore afferma che non ci sono ancora stati fallimenti in questo settore, ma questo dice poco, oggi i fallimenti si chiamano con altri nomi: fusioni, incorporazioni, razionalizzazioni, partnership da venture capital, in tale senso SC è un esempio straordinario di come il denaro e le pessime prospettive abbiano spinto lo storico fondatore a vendere la propria creatura. L’elettrico non salverà il settore, rappresenta solamente una forma di diversificazione che consentirà di ampliare, anche se considerevolmente, il bacino di clientela, ma che presto esaurirà il proprio contributo perché incapace di creare i presupposti per un movimento, l’elettrico è privo di passione perché orfano di quegli elementi di sfida, personale ed agonistica, che alimentano il nostro ego, ridimensiona la mtb ad un mezzo di trasporto. Conclusione di questo mio pensiero: ogni cosa ha un inizio ed una fine, i fasti sono alle spalle, il settore sarà costretto a ripartire da volumi e margini inferiori, ma questa selezione probabilmente farà bene al movimento riconducendo a chi realmente produce ed utilizza per passione e talento portando fuori dal mercato i soggetti meno economicamente ed emotivamente dotati.