Eraclitus
biker semi-serio
era un pittoresco espediente dell'epoca per risolvere il problema di superare forti pendenze su rotaia, senza ricorrere alle cremagliere moderne.Come sarebbero le gallerie elicoidali!?
La cosa strana, però, è che tutti quelli che conosco e che le hanno percorse (io compreso) affermano di non essersi minimamente accorti di questo andamento a "cavatappi". Sarà forse per il fatto che, generalmente, si fa uso di fanali inadeguati al buio pesto che c'è lì dentro, di talchè riesci a malapena ad illuminare le pietre innanzi alla ruota anteriore.
Di vedere le pareti della galleria manco a parlarne, quindi ti ritrovi a fare una cauta pedalata in un surreale buio assoluto, del quale ti rimane il ricordo di un'esperienza intensa e suggestiva in cui i sensi si dilatano a dismisura alla ricerca di suoni e immagini stranamente assenti. Anche il tatto (nel nostro caso la sensazione trasmessa dalla biga che copia il terreno) si diluisce nella indistinguibile vibrazione costante delle sospensioni che lavorano sulle pietre dell'antica via ferrata, senza che la vista possa aiutarti a scegliere il tragitto meno insidioso.
Il primo impatto disorienta ed aggredisce i sensi con un elemento tanto insolito quanto inaspettato: l'assenza quasi assoluta di tutti quegli stimoli sensoriali che ci accompagnano in ogni momento, al punto che non ce ne rendiamo nemmeno conto, salvo restare turbati ne momento in cui ci vengono a mancare.