EWS Val d'Allos: il ritorno di Nico Vouilloz!

marco ha scritto:

Parlando di cose che so, AB era arrivato a Punta Ala il mercoledì.

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sempre per parlare di cose che so,
la settimana del ponte del 25 aprile l'ho visto li a punta ala (una settimana prima della settimana della gara). A furgonare (jeep) per un paio di giorni...in quei giorni ho visto anche ducci.

Raga, i "pro" sebbene presi da mille impegni (lavoro, famiglia etc), saranno anche persone normali, ma se vogliono vincere, devono provare...c'è poco da fare.

non esiste uno che vince "a colpo d'occhio" nell'enduro.
almeno io la penso così...

dico anche la mia

al momento vista la novità del circus
non mi dispiace granchè il fatto che i formati di gara siano diversi

sulla pedalosita della prova di ieri
è vero che le risalite erano cabinate
ma bisogna vedere quanto si pedalava nelle ps

prove sì prove no
forse prove e trail free è esagerato
però in gare lunghe come queste
(ha detto bene marco le dh hanno 500 metri di dislivelli
per 3 minuti di prestazione) una ricognizione e piedi
ed una discesa no crono non basta per "registrare" tutto
è sempre una gara e la gente va a tutta...
non si può chiedere di stare attenti e fenare un po' di più
poi chi si fa male sono i rider
(certo ognuno è libero di fare ciò che vuole)
però cercare una via di mezzo probabilmente sarebbe la strada migliore

per chiudere
i local saranno sempre avvantaggiati
con o senza prove

e superbravi
nico che è una "macchina da gara"
graves che non molla
e minnarOne il sudafricanovolante
portacolori del mio team nella dh fantasy

marco ha scritto:

dimmi uno dei top 10 italiani che non si è fatto almeno 3/4 giorni sui sentieri della SE prima della gara. I giorni non devono essere uno dietro l'altro.

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Beh, c'entra poco... se gli italiani frequentano e ben conoscono i park italiani, i francesi conoscono e frequentano quelli francesi...
Per esempio, il pressimo week-end si corre les2alpes... credo che se non faranno nuove traccie, chiunque conosce a memoria i sentieri di 2alpes, io diable e venosc, sebbene non sia un fenomeno, li potrei fare ad occhi chiusi...

se ad esempio a Sauze non facessero provare, pensate che gli italiani non sarebbero avvantaggiati? i sentieri sono quelli... ne più e ne meno...

Quindi, siccome ad un pro bastano 3/4 passaggi per memorizzare piuttosto bene una traccia, perché non farglieli fare... chiudi le PS e le apri 2 gg prima della gara, e stop.

Attenzione però, pensiamo anche all'indotto... 500 rider che provano due gg portano poco in quei termini, 100/150 rider che sono li per una settimana, magari con il team al seguito, portano soldi ad hotel, ristoranti, negozi... ed è quello che garantisce la sopravvivenza dei bikepark.

Il format italiano pensa anche a quello, perché Guala e Monchiero sanno bene come gira il mercato in italia, in francia hanno una frequentazione media dei bikepark che è 10 volte quella italiana, e forse hanno meno necessità di avere un indotto portato dalle gare.

sembola ha scritto:

Ci sono posti (molto) peggiori dove passare una settimana in aprile, ma dubito che ci sarebbe stato senza l'EWS nel giro di un mese

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Ci va in ferie per una settimana subito dopo la EWS di 2alpes... ci andrà per prepararsi alla prossima gara tra un'anno???

marco ha scritto:

Bikepark è una parola grossa per posti come Punta Ala, Sestri Levante e altre località. Forse le uniche tappe in un bike park sono a Madesimo e Salice. Il resto sono sentieri nei boschi.

Però io mi ricordo gli inizi di Finale Freeride, quando io e Holger Mayer fummo invitati da Silvia e Fabrizio per fare un servizio per Bike Magazin. Oggi, a furia di lavori sui sentieri (litigi a parte), eventi e albergatori in gamba Finale è diventata un punto di riferimento che non necessita delle due settimane pre gara per riempirsi di bikers. Per me questo significa promuovere una località nel lungo periodo.

So però che tanti amministratori locali non vedono cosí lontano.

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Vero Marco, ma c'è anche da dire che talune location così caratteristiche come quelle liguri (girar per monti e scendere sul mare, terreni asciutti anche in inverno, ricettività turistica con basi già consolidate nel tempo, facilità di arrivarci con autostrada) non ce ne sono poi così tante in tutt'Italia. Bravi loro ci mancherebbe, ma posti x esempio come Priero o un Pogno, non sono presi così d'assalto come in terra ligure x esempio...
E' che certe località, volenti o nolenti, si prestano maggiormente ad essere maggiormente popolari.
Ripeto comunque bravi loro che hanno saputo sfruttare al meglio il tutto....

comunque la prima e l'ultima foto dell'articolo sono stupende.

marco ha scritto:

Bikepark è una parola grossa per posti come Punta Ala, Sestri Levante e altre località. Forse le uniche tappe in un bike park sono a Madesimo e Salice. Il resto sono sentieri nei boschi.

Però io mi ricordo gli inizi di Finale Freeride, quando io e Holger Mayer fummo invitati da Silvia e Fabrizio per fare un servizio per Bike Magazin. Oggi, a furia di lavori sui sentieri (litigi a parte), eventi e albergatori in gamba Finale è diventata un punto di riferimento che non necessita delle due settimane pre gara per riempirsi di bikers. Per me questo significa promuovere una località nel lungo periodo.

So però che tanti amministratori locali non vedono cosí lontano.

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Concordo, però Finale ha sfruttato anche eventi come la 24h e tanti anni di lavoro (credo che Finale Freeride esista dal 2002 o giù di li) località come Punta Ala o Sestri hanno cominciato molto più tardi, e poi posti in cui la SE è passata, vedi Torbole, Gemona, e altri park in campo DH, come Pila, Prali, Caldirola, se non avessero avuto le gare, sarebbero molto meno conosciuti.

Ma il discorso è un altro, secondo me se la gara porta indotto, giustifica sforzo organizzativi, logistici, creazione di nuove tracce, se la gara è fine a se stessa diventerà sempre meno importante agli occhi di amministrazioni e gestioni. Il fatto di far provare porta gente, tanta gente, sui sentieri, che ci siano gli shuttle o gli impianti, e non può che far bene all'indotto.