Purtroppo il mio debutto in Lunigiana è stato segnato dalla malasorte, quando il destino, cinico e baro, ha voluto che la gentil consorte, anch'ella partecipante in qualità di "solista", rimanesse vittima (all'incirca al volgere della terza ora) di una caduta accidentale in cui ha riportato un forte trauma facciale e conseguente scollamento delle gengive.
Giusto il tempo di ripulirci velocemente dalle tenaci polveri lunigianesi, scendere a razzo con la vettura verso l'Ospedale di Pontremoli, per realizzare l'impossibilità di trattare il caso in ragione della carenza di un reparto di chirurgia maxillofacciale, decidendo immantinente di rientrare a casa alla volta del nosocomio cittadino.
Un particolare ringraziamento debbo rivolgerlo a tutti coloro i quali, e sono stati moltissimi, si sono prodigati a prestare soccorso e le prime cure alla sfortunata enduracer, a partire dagli stessi corridori, i volontari sul percorso preposti dalla società organizzatrice l'evento ed il personale paramedico in servizio sulle ambulanze. Ultimo, ma non per ultimo, al carissimo Mauro "SelvatiKo", il quale mi è stato di prezioso aiuto per "sbaraccare" il campo in tempo utile e caricarlo in auto mentre la mia dolce metà si trovava ancora in ospedale per gli accertamenti radiodiagnostici di rito.
Una vera burla del destino, insomma, occorsa proprio nelle more di una giornata fantastica, un evento sportivo di rara qualità e bellezza, un percorso tutto da godere -curva dopo curva, tra le lignee verticalità boschive, come tra i paletti di uno slalom!- ma soprattutto allietata da un clima schietto, amichevole ed ospitale, "piatto forte" della kermesse lunigianese.
Un sentito ringraziamento all'immarcescibile Giuseppe Riggirello, vero trascinatore e "rullo compressore" dell'evento, apprezzatissimo, ancor più, nelle vesti di speaker, o meglio, "conduttore emozionale" di questa riuscitissima sei ore.