27 novembre 2010
Il mio 49° compleanno, un compleanno nuovo e diverso, facendo una delle cose che di più amo fare: una escurione in mountain bike, in un luogo a me totalmente sconosciuto ed in compagnia di due persone con le quali la sintonià è stata immediata avendo, anche, lo stesso modo di intendere e concepira le escursioni pedalate.
Il fato ha voluto che fossimo in due a festeggiare il compleanno allo stesso modo e nello stesso giorno, una di quelle coincidenze che capitano una volta su un milione.
Era da circa un mese che fremevo per fare una bella escursione, dopo circa 2 mesi di gare nel fango (6 gare). Il meteo mi costringeva, mio malgrado, a rimandare di domenica in domenica. Il 28 novembre era programmata l'uscita ma il meteo dava neve mentre il sabato dava sole e quindi è stata anticipata al sabato.
Era da diverso tempo che cercavo qualcuno non molto distante da me che mi guidasse in sentieri mai fatti nelle valli piacentine che guardano sul trebbia. Dopo due anni di ricerche il caso ed internet mi hanno fatto posare lo sguardo e l'interesse sulla Val Perino ove scorre l'omonimo fiume. Il problema principale dell'organizzare una escursione in questa zona e che non si trova facilmente cartografia e ben poche tracce gps per non dire quasi niente. Però MTB-Forum.it in questo mi ha aiutato perche mi ha permesso di conoscere Caludio e Ilaria che, molto cordialmente e con grande disponibilità si sono offerti di accompagnarmi è così è stato.
finalmente è arrivato il giorno sperato, preparato gia tutto la sera prima, il mattino appena sveglio mi catapulto sul balcone per vedere com'è il tempo: SPLENDIDO, cielo terso senza nemmeno una nuvola, quindi si parte.
La temperatura è a zero gradi e quando arrivo a Perino è a -2.5.
Mi preparo mentre aspetto che gli amici mi raggiungano.
Alle 9.15 si inizia a pedalare destinazione Val Perino, la pedalata e l'andatura sono tranquille, giusta per godersi la natura, il panorama e chicchierare mentre si pedala.
Claudio e Ilaria sono due ciceroni perfetti.
Dopo qualche km prendiamo uno sterrato che ci fa salire verso l'interno della valle e dopo qualche km incontriamo una frana che ostruisce il percorso e dobbiamo, con molta cautela attraversarla con la bici in mano:
Si continua a salire, ogni tanto incontriamo qualcuno che vive in questa valle molto isolata e che molto volentieri ci saluta e scambia qualche parola.
Mentre si continua a salire la montagna sulla nostra destra si fa sempre più vicina e con essa la zona innevata.
Mentre pedalo sento crescere dentro di me l'entusiasmo e con esso un senso di pace e di tranquillità. Le altre volte non mi era successo di sentire e vivere le sensazioni che provo questa volta.
Forse il silenzio, forse il freddo, il cielo terso, la pace che si può toccare con mano in questi monti mi fanno sentire emozioni nuove e non mi fanno sentire la fatica.
I panorami sono mozzafiato:
comunque la salita continua e ad un certo punto c'e un bivio che porta a Pradovera a sinistra asfalto a destra un ripido ed irto sentiero che si inerpica verso la vetta e chiaramente prendiamo quest'ultimo.
La metò di questo sentiero lo faccio spingendo a piedi perche la pendenza è davvero notevole anche se il fondo è ben pedalabile.
Purtroppo il meteo comincia a cambiare, nuvole nere si avvicinano dal fronte ligure, ma noi non molliamo e saliamo ancora. L'obiettivo è un monte con in cima una specie di monolite che sembra un dente rotto:
Pedaliamo, spingiamo, scendiamo, saliamo tutto su fondo innevato a tratti ghiacciato finchè il sentiero ci porta a Pradovera.
Abbiamo fatto la parte più dura del percorso, tutta la salita finchè comincia a nevicare, neve copiosa e fitta.
Ci riposiamo sotto il portico di una cascina per cambiarci, rimettere le felpe, le antivento perche dovevamo iniziare la seconda parte del percorso quella che ci avrebbe portato sotto il castello d'Erbia (quello della foto sopra) e vicino alle cascate del Perino ma il meteo avverso ed il buon senso ci suggeriscono di tornare alla base rapidamente e via asfalto., solo che anche la discesa non è agevole a causa di diversi km di fondo ghiacciato e neve, km fatti cercando di stare sulla neve fresca in centro strada o sul ciglio. L'aria molto fredda e tersa insieme alla velocita si fanno soffrire il freddo ai piedi e alle mani ma alla fine siamo giunti a destinazione comunque soddisfati e, per quanto mi riguarda, felice della giornata trascora e con un bagaglio di nuove emozioni e nuove sensazioni che questa valle mi hanno regalato. Un senso di calma, di tranquillità e di serenita, la sensazione di sentirsi in un luogo dove il tempo sembra fermarsi, rallentare, dove il tempo non corre ma scorre piacevolmente. Per certo so in cuor mio che ritornerò in questa valle con tanta volgia di riprovare le emozioni che mi ci hanno accompagnato e che ho vissuto e mi sono rimaste dentro.
Forse è questo che mi fa amare la mountain bike, non il solo pedalare, non il solo gesto atletico, ma le emozioni che l'accompagnano, la scoperta di luoghi che sono poesia e che arricchiscono la nostra anima ed il nostro cuore ove vi lasciano ricordi indelebili a cui ricorrere nei momenti più bui. Emozioni semre nuove, sempre diverse emozioni sempre uniche, uniche come quelle che mi da la foto che segue:
Ho voluto scirvere qui e non nel topic sui report perchè il mio desiderio, attraverso le parole e le immagini, era quello di voler condividere le mie emozioni nella speranza di non essere considerato mieloso o altro.
Un abbraccio a tutti i biker ed in particolare a chi mi ha accompagnato in questo particolare cammino.
Ciao
Arturo
il video
Perino - Pradovera on Vimeo
Il mio 49° compleanno, un compleanno nuovo e diverso, facendo una delle cose che di più amo fare: una escurione in mountain bike, in un luogo a me totalmente sconosciuto ed in compagnia di due persone con le quali la sintonià è stata immediata avendo, anche, lo stesso modo di intendere e concepira le escursioni pedalate.
Il fato ha voluto che fossimo in due a festeggiare il compleanno allo stesso modo e nello stesso giorno, una di quelle coincidenze che capitano una volta su un milione.
Era da circa un mese che fremevo per fare una bella escursione, dopo circa 2 mesi di gare nel fango (6 gare). Il meteo mi costringeva, mio malgrado, a rimandare di domenica in domenica. Il 28 novembre era programmata l'uscita ma il meteo dava neve mentre il sabato dava sole e quindi è stata anticipata al sabato.
Era da diverso tempo che cercavo qualcuno non molto distante da me che mi guidasse in sentieri mai fatti nelle valli piacentine che guardano sul trebbia. Dopo due anni di ricerche il caso ed internet mi hanno fatto posare lo sguardo e l'interesse sulla Val Perino ove scorre l'omonimo fiume. Il problema principale dell'organizzare una escursione in questa zona e che non si trova facilmente cartografia e ben poche tracce gps per non dire quasi niente. Però MTB-Forum.it in questo mi ha aiutato perche mi ha permesso di conoscere Caludio e Ilaria che, molto cordialmente e con grande disponibilità si sono offerti di accompagnarmi è così è stato.
finalmente è arrivato il giorno sperato, preparato gia tutto la sera prima, il mattino appena sveglio mi catapulto sul balcone per vedere com'è il tempo: SPLENDIDO, cielo terso senza nemmeno una nuvola, quindi si parte.
La temperatura è a zero gradi e quando arrivo a Perino è a -2.5.
Mi preparo mentre aspetto che gli amici mi raggiungano.
Alle 9.15 si inizia a pedalare destinazione Val Perino, la pedalata e l'andatura sono tranquille, giusta per godersi la natura, il panorama e chicchierare mentre si pedala.
Claudio e Ilaria sono due ciceroni perfetti.
Dopo qualche km prendiamo uno sterrato che ci fa salire verso l'interno della valle e dopo qualche km incontriamo una frana che ostruisce il percorso e dobbiamo, con molta cautela attraversarla con la bici in mano:
Si continua a salire, ogni tanto incontriamo qualcuno che vive in questa valle molto isolata e che molto volentieri ci saluta e scambia qualche parola.
Mentre si continua a salire la montagna sulla nostra destra si fa sempre più vicina e con essa la zona innevata.
Mentre pedalo sento crescere dentro di me l'entusiasmo e con esso un senso di pace e di tranquillità. Le altre volte non mi era successo di sentire e vivere le sensazioni che provo questa volta.
Forse il silenzio, forse il freddo, il cielo terso, la pace che si può toccare con mano in questi monti mi fanno sentire emozioni nuove e non mi fanno sentire la fatica.
I panorami sono mozzafiato:
comunque la salita continua e ad un certo punto c'e un bivio che porta a Pradovera a sinistra asfalto a destra un ripido ed irto sentiero che si inerpica verso la vetta e chiaramente prendiamo quest'ultimo.
La metò di questo sentiero lo faccio spingendo a piedi perche la pendenza è davvero notevole anche se il fondo è ben pedalabile.
Purtroppo il meteo comincia a cambiare, nuvole nere si avvicinano dal fronte ligure, ma noi non molliamo e saliamo ancora. L'obiettivo è un monte con in cima una specie di monolite che sembra un dente rotto:
Pedaliamo, spingiamo, scendiamo, saliamo tutto su fondo innevato a tratti ghiacciato finchè il sentiero ci porta a Pradovera.
Abbiamo fatto la parte più dura del percorso, tutta la salita finchè comincia a nevicare, neve copiosa e fitta.
Ci riposiamo sotto il portico di una cascina per cambiarci, rimettere le felpe, le antivento perche dovevamo iniziare la seconda parte del percorso quella che ci avrebbe portato sotto il castello d'Erbia (quello della foto sopra) e vicino alle cascate del Perino ma il meteo avverso ed il buon senso ci suggeriscono di tornare alla base rapidamente e via asfalto., solo che anche la discesa non è agevole a causa di diversi km di fondo ghiacciato e neve, km fatti cercando di stare sulla neve fresca in centro strada o sul ciglio. L'aria molto fredda e tersa insieme alla velocita si fanno soffrire il freddo ai piedi e alle mani ma alla fine siamo giunti a destinazione comunque soddisfati e, per quanto mi riguarda, felice della giornata trascora e con un bagaglio di nuove emozioni e nuove sensazioni che questa valle mi hanno regalato. Un senso di calma, di tranquillità e di serenita, la sensazione di sentirsi in un luogo dove il tempo sembra fermarsi, rallentare, dove il tempo non corre ma scorre piacevolmente. Per certo so in cuor mio che ritornerò in questa valle con tanta volgia di riprovare le emozioni che mi ci hanno accompagnato e che ho vissuto e mi sono rimaste dentro.
Forse è questo che mi fa amare la mountain bike, non il solo pedalare, non il solo gesto atletico, ma le emozioni che l'accompagnano, la scoperta di luoghi che sono poesia e che arricchiscono la nostra anima ed il nostro cuore ove vi lasciano ricordi indelebili a cui ricorrere nei momenti più bui. Emozioni semre nuove, sempre diverse emozioni sempre uniche, uniche come quelle che mi da la foto che segue:
Ho voluto scirvere qui e non nel topic sui report perchè il mio desiderio, attraverso le parole e le immagini, era quello di voler condividere le mie emozioni nella speranza di non essere considerato mieloso o altro.
Un abbraccio a tutti i biker ed in particolare a chi mi ha accompagnato in questo particolare cammino.
Ciao
Arturo
il video
Perino - Pradovera on Vimeo