dal sito di albanesi
La dieta del gruppo sanguigno
La dieta del gruppo sanguigno è stata proposta dal naturopata Peter D'Adamo. Nonostante D'Adamo non abbia portato nessuna evidenza sperimentale a supporto, le sue idee (che si potrebbero chiamare filosofia dietologica) hanno avuto un certo riscontro nel pubblico e fra gli addetti ai lavori del naturale con l'uscita di opere parallele a quelle di D'Adamo.
Notevole è il livello di impreparazione e di assenza di spirito critico che esiste nel mondo "naturale" dove, quando viene proposta una teoria, la si accetta senza il coraggio di chiedere: perché?
In effetti la teoria di D'Adamo è molto suggestiva e soddisfa il desiderio di chi vuol fare dell'alimentazione una religione con terribili punizioni per chi trasgredisce le regole.
La teoria - Secondo D'Adamo durante l'evoluzione delluomo si sono formati i gruppi sanguigni nei quali è contenuto il messaggio genetico relativo allo stile alimentare e comportamentale: il gruppo zero è il cacciatore, il gruppo A l'agricoltore, il gruppo B il nomade, il gruppo AB l'enigmatico. D'Adamo afferma che in base al proprio gruppo sanguigno bisognerebbe evitare certi cibi che causano fenomeni di agglutinazione; poi va oltre affermando l'esistenza di una predisposizione all'attività fisica determinata dal gruppo sanguigno (per esempio gli individui del gruppo A avrebbero molte fibre rosse).
Nella teoria di D'Adamo giocano un ruolo fondamentale alcune proteine, le lectine; introducendo nel nostro corpo lectine incompatibili con il gruppo sanguigno, queste si agglutinerebbero con le cellule sanguigne, rischiando di farle precipitare con un'azione simile al rigetto che porterebbe, secondo alcuni, al corredo di sintomi delle intolleranze alimentari. Visione catastrofica che riempirà gli incubi di molti deboli di spirito.
Cosa dice la scienza - Ma cosa c'è di vero scientificamente? Molto poco. Il resto è pura filosofia e nemmeno tanto coerente. Infatti dal 1880 circa si sa che estratti di alcune piante possono agglutinare i globuli rossi e nel 1940 sono state scoperte le agglutinine che si comportano selettivamente nei confronti del gruppo sanguigno. Oggi si parla di lectine come di proteine che si legano a zuccheri senza nessun riguardo alla loro capacità di agglutinare le cellule e i globuli rossi in particolare. Quindi i cibi contenenti le "vere" lectine sono pochissimi. Capito l'errore? L'azione delle lectine con cui si legano a carboidrati è simile a quella con cui alcune sostanze si legano ai globuli rossi agglutinandoli, ma moltissime di quelle che oggi vengono chiamate lectine ai globuli rossi non fanno proprio nulla. Infatti alcune lectine possono legarsi alle cellule, ma non creare agglutinazione, oppure non legarsi nemmeno alla cellula.
Perché le conclusioni di D'Adamo non sono credibili? Perché, come sempre accade a chi vuol vendere milioni di copie, spinge sull'acceleratore e si inoltra in affermazioni non provate.
1) A condannare D'Adamo è la stessa statistica. I gruppi sanguigni sono troppo pochi per poter suddividere le caratteristiche dell'alimentazione in base a essi. Infatti il gruppo zero avrebbe problemi alle articolazioni, allo stomaco e alla coagulazione, il gruppo A soffrirebbe particolarmente di anemia, disturbi epatici e cardiocircolatori, diabete di tipo I, neoplasie, il gruppo B avrebbe tendenza al diabete, alla sindrome da affaticamento cronico e malattie autoimmuni, mentre l'AB a patologie cardiocircolatorie, anemie e neoplasie. Basta un banale screening della popolazione per accorgersi che non è così.
2) Caduta la predisposizione alle patologie, stesso discorso può farsi sull'alimentazione. L'elenco dei cibi proibiti per ogni gruppo è geniale perché fa in modo da far credere che praticamente ogni soggetto mangi attualmente male. Logico che i più deboli "cerebralmente" siano portati a credere che i loro malanni derivano proprio dal cibo X o dal cibo Y. Se ragionassero, capirebbero che si può fare la prova al contrario. Le teorie di D'Adamo sono smentite dal fatto che moltissime persone che non hanno problemi mangiano "male" secondo la teoria del gruppo sanguigno.
3) Inoltre lo sport ci dà una mano dimostrando come moltissimi campioni ottengono il massimo dal loro corpo contravvenendo alla teoria del naturopata.
4) Non siete ancora convinti? Facciamo un esempio normale che è un utile esempio di come si deve far ragionare il cervello. Il buon D'Adamo ci dice che il gruppo 0 deve astenersi da latte e latticini, mentre i gruppi B e AB devono farne largo uso. Se così fosse, di intolleranti al lattosio nei gruppi B e AB non ce ne sarebbero e D'Adamo avrebbe scoperto qualcosa di veramente utile e di scientificamente notevole. Peccato che non sia così... Morale: diffidate sempre di chi vuol vendere la panacea di tutti i mali
anche io ne avevo sentito parlare, ma ho lasciato stare troppe restrizioni però conosco gente che la segue e ha risolto diversi problemi timo emicrania cronica, gonfiori di pancia ecc.