Purtroppo non è così semplice, a mio giudizio.Alla fine il confine tra doping e assistenza farmacologica, o allenamento o altro è solo legale.
Alla base della legge c'è una serie di studi atti a tutelare non tanto la competitività ma la salute degli atleti.
le norme che regolano le attività sportive agonistiche puntano semplicemente a mettere quanto più possibile allo stesso livello le persone che vi partecipano.
L'intento salutistico non c'è, o viene dopo.
Altrimenti, ad esempio, vietare a un pugile di rovinarsi lo stomaco per poi farlo massacrare sul ring sarebbe un controsenso.
E parimenti ci sono cose che male non fanno ma comunque vietate in gara, come le cuffie durante una maratona, o le calze linfodrenanti nel ciclismo.
Quindi torno a ribadire che trovo difficile trovare qualsiasi cosa di etico, morale o giusto nel limite tra lecito e illecito.
Nessuno dice che chi si bomba e poi va in dialisi non mi fa un torto, ma si dice soltanto che sarebbe estremamente difficile stabilire chi si merita assistenza sanitaria e chi no in funzione delle sue scelte, alimentari, avventurose, religiose.E per chi dice che sbombarsi a manetta non lede la libertà altrui ricordo che l'assistenza sanitaria ai cretini che si spaccano il fegato poi la pagano le nostre tasse, che i letti in ospedale sono limitati etc. etc.
Ciao
Claudio