Dopo tutta questa neve e freddo è lecito sognare a occhi aperti il
caldo e le belle giornate .
A volte i sogni si avverano e eccomi su un volo per Gran Canaria
verso ovest dove tramonta il sole,all'arrivo monto la bicicletta e
a nanna
Il sole si alza tardi alle 8,00 in compenso tramonta alle 18,40
Si inizia per i primo giro , entro nel barranco di Fataga ,
l'aria già comincia a scaldarsi
mi guardo attorno e provo una senzazione strana pedalare con la
maglia estiva in una gola attorniato da cactus
comincio a salire , che caldo , non ero abituato , dall'alto si domina il barranco
aggirando l'alto della cogolla verso Ayagaures ,sullo sfondo si vede
il cumbre de Trujillo, poi punto verso la costa ,come prima giornata
può bastare 52 km dil 916
il secondo giorno parto seguendo il mare il vento si fà sentire e mi
terrà compagnia "contraria" per i primi 20 km, il, paesaggio brullo e desertico è una costante fino alle serre delle piantagioni di banane.
E ora di fare sul serio salgo per el gallego los sitios salendo dal lato
ovest del barranco con vegetazione molto rada .
in un ansa della valle mi imbatto in un palmeto sembra un oasi
Dopo san Bartolomè de Tirajana salgo per la degollada de Manzanilla
Fino a quì tutto bene poi improvvisamente si impenna e per
raggiungere il passo si deve spallare per 15 minuti minuti che
volano letteralmente da quanto sono preso a osservare il panorama
da sopra mentre mi gusto il bocadillo de jamon serrano guardo a
valle sodisfatto .
sono nel parque natural , una vegetazione rada molto luminosa
composta da una varietà di pino che ha la peculiarietà unica nei
pini di riuscire a rigermoliare dopo un incendio
ecco il roque Nublo
ma è ancora lontano me lo tengo per un altro giorno
ogni metro che percorro ha il suo fascino e devo stare concentrato
sul sentiero, mi aspetta una discesa interminabile , la costa è la
sembra di toccarla ma ci impiego 2 ore per scendere da 1200 mt
alla fine conto 91 km con 2195 mt disl
la terza uscita , da Aguimes mi vede afrontare il barranco di Guayadeque,un mix di pendenza più il vento da nord che dentro
la gola prende forza rende tutto più difficile ,fuori di una curva una
raffica a momenti mi disarcionava, poi basta vedere i mandorli in
fiore perche tutto prenda un altro verso
salendo per sentieri capita spesso di incontrare gente di tutte le
nazionalita che cammina ed è bello scambiare qualche parola,
ormai il barranco è mio sono a 1050 mt ma ne mancano
ancora 900 all'appello prima di arrivare al Pico De Las Nieves
proseguendo passo per la caldera de Los Marteles , e finalmente
sul Pico de Las Nieves
Ecco in primo piano il Roque Nublo e lontano una vecchia conoscenza
il Teide di tenerife, il panorama parla da solo, per dire la verita anche il venditore di bevande calde parlava da solo.
Soffia il vento ma ignaro mi godo questo momento, al venditore
dico " a chi mucio frio " e lui mi risponde
el viento da norde es criminal .
si vabbè penso io ,intanto le nuvole avanzano velocemente ,
rimango ancora un po' pensando di farmi fare una foto in
bicicletta.... le nuvole...
all'improvviso si chiude il cielo ( sono a 1960 mt) cala una
nebbia fitta , accidenti dovevo scendere per il sentiero ma con
visibilità 3 metri e grandine non è il caso di rischiare, benedetto lo
zaino che mi sono scarozzato, metto gambali guanti pesanti e giù .
scendendo a " palpo " da quanto fitta era la nebbia , incontro dei
cugini stradisti in salita dallo sguardo abbastanza cotto, uno
adirittura in corpetto senza maniche BRRR e ripenso al mio zaino
che è costato fatica ma adesso mi ripaga con interessi
Fuori dalla " buriana "un po' a naso e aiutandomi con le open street
map mi ritrovo su cammino de santiago la Plata, ricomincia il
divertimento ,il sentiero mi accompagna dolcemente fino una
placca di roccia
come si dice , baciato dal sole mi lascio scaldare, accompagno il tutto
con un panino in un luogo d'incanto ci vorrebbe un cerveza ma non si
può chiedere tutto. Che MERAVIGLIA
con lo sguardo seguo il sentiero che si rivelerà ripido ma ben tenuto
con una buona ciclabilità
Scendo al passo de la Herradura e con un sentiero tecnico mi calo
verso San Bartolomè e Fataga Km 72 mt 2095 disl
Oggi ultima uscita , parto tranquillo senza idee precise faccio il
turista percorro la litoranea verso Puerto Rico , molti stradisti
vanno e vengono uno svedese da Stoccolma mi accompagna
per un tratto " il fascino della scalpel non è passato indifferente".
questa parte dell'isola offre delle calette bellissime accompagnate
da obrobri mostruosi ,hanno costruito di tutto e di più .abbandono
la litoranea e salgo per la cresta del barranco del Tauro,
AZZ.... se è dura fondo sconnesso pendenza e i km dei giorni
precedenti si fanno sentire tutti
ascolto musica il teide in lontananza mi accompagna e tutto
passa
,il sentiero si incattivisce e mi costringe a spingere per 15 minuti ,
poi arrivato a un omino di pietra che mi ricorda la Stoneman cambia completamente e mi regala dei passaggi da sogno
arrivo al mirador dove si ammira il Barranco de Mogan mi guardo
attorno e dal monte tauro scende un gruppo di Canari ,
cominciamo a parlare del +e- poi curioso faccio una pregunta,
chiedo a cosa serve quel palo con la punta da arpione che avevano
tutti , da noi chi cammina in montagna o ha il bastone o al massimo
le rachette, Bruno mi racconta e mi mostra come lo usano i
pastori del posto per saltare gli ostacoli o per scendere dai pendii ,
poi mi da dei ragguagli su come arrivare a Soira. Holà Bruno
Il trial continua non ci sono parole o foto che possano rendere merito
a questo sentiero
seguo il consiglio di Bruno e vado per la Solana il sentiero segue
la spaccatura della montagna e a tratti e molto esposto rimango
basito sembra di essere sulle dolomiti
Arrivo al paesino di Soria trovo la taverna "casa di Fernando" faccio
scorta di acqua e mi gusto una tortillas spagnola guardando la
cartina faccio il punto della situazione , posso scendere per
asfalto , posso scendere per sentiero e poi rifare un pezzo di
litoranea o risalire per lomo de la palma
il mio motto è "c'è più gusto con un granel de pevaro" la tortillas
mi ha dato vigore affronto la salita su sentiero impervio e stretto spingendo per 35 minuti senza mai rimpiangere le alternative
Il tempo di fare un autoscatto , le ombre già si allungano e sono ancora molto in alto
Il tempo di fare l'ultimo autoscatto e mi accorgo che le ombre già si allungano, punto per l'embalse de la Chira , qui la fretta mi fa
sbagliare strada e mi tocca risalire per i miei passi.
Dò un ultimo sguardo al roque Nuble , al Teide e mi infilo nell'ultimo barranco, la discesa come il solito sembra non finire mai, macino km
su sterrati con poca pendenza dal fondo smosso e il sole è già basso
all' orizzonte .
Dai che ce la faccio ,appena in tempo per godermi il tramonto
in serata contavo 92 km con 2228 mt disl
Renato club RUOTALPINA Holà
caldo e le belle giornate .
A volte i sogni si avverano e eccomi su un volo per Gran Canaria
verso ovest dove tramonta il sole,all'arrivo monto la bicicletta e
a nanna
Il sole si alza tardi alle 8,00 in compenso tramonta alle 18,40
Si inizia per i primo giro , entro nel barranco di Fataga ,
l'aria già comincia a scaldarsi
mi guardo attorno e provo una senzazione strana pedalare con la
maglia estiva in una gola attorniato da cactus
comincio a salire , che caldo , non ero abituato , dall'alto si domina il barranco
aggirando l'alto della cogolla verso Ayagaures ,sullo sfondo si vede
il cumbre de Trujillo, poi punto verso la costa ,come prima giornata
può bastare 52 km dil 916
il secondo giorno parto seguendo il mare il vento si fà sentire e mi
terrà compagnia "contraria" per i primi 20 km, il, paesaggio brullo e desertico è una costante fino alle serre delle piantagioni di banane.
E ora di fare sul serio salgo per el gallego los sitios salendo dal lato
ovest del barranco con vegetazione molto rada .
in un ansa della valle mi imbatto in un palmeto sembra un oasi
Dopo san Bartolomè de Tirajana salgo per la degollada de Manzanilla
Fino a quì tutto bene poi improvvisamente si impenna e per
raggiungere il passo si deve spallare per 15 minuti minuti che
volano letteralmente da quanto sono preso a osservare il panorama
da sopra mentre mi gusto il bocadillo de jamon serrano guardo a
valle sodisfatto .
sono nel parque natural , una vegetazione rada molto luminosa
composta da una varietà di pino che ha la peculiarietà unica nei
pini di riuscire a rigermoliare dopo un incendio
ecco il roque Nublo
ma è ancora lontano me lo tengo per un altro giorno
ogni metro che percorro ha il suo fascino e devo stare concentrato
sul sentiero, mi aspetta una discesa interminabile , la costa è la
sembra di toccarla ma ci impiego 2 ore per scendere da 1200 mt
alla fine conto 91 km con 2195 mt disl
la terza uscita , da Aguimes mi vede afrontare il barranco di Guayadeque,un mix di pendenza più il vento da nord che dentro
la gola prende forza rende tutto più difficile ,fuori di una curva una
raffica a momenti mi disarcionava, poi basta vedere i mandorli in
fiore perche tutto prenda un altro verso
salendo per sentieri capita spesso di incontrare gente di tutte le
nazionalita che cammina ed è bello scambiare qualche parola,
ormai il barranco è mio sono a 1050 mt ma ne mancano
ancora 900 all'appello prima di arrivare al Pico De Las Nieves
proseguendo passo per la caldera de Los Marteles , e finalmente
sul Pico de Las Nieves
Ecco in primo piano il Roque Nublo e lontano una vecchia conoscenza
il Teide di tenerife, il panorama parla da solo, per dire la verita anche il venditore di bevande calde parlava da solo.
Soffia il vento ma ignaro mi godo questo momento, al venditore
dico " a chi mucio frio " e lui mi risponde
el viento da norde es criminal .
si vabbè penso io ,intanto le nuvole avanzano velocemente ,
rimango ancora un po' pensando di farmi fare una foto in
bicicletta.... le nuvole...
all'improvviso si chiude il cielo ( sono a 1960 mt) cala una
nebbia fitta , accidenti dovevo scendere per il sentiero ma con
visibilità 3 metri e grandine non è il caso di rischiare, benedetto lo
zaino che mi sono scarozzato, metto gambali guanti pesanti e giù .
scendendo a " palpo " da quanto fitta era la nebbia , incontro dei
cugini stradisti in salita dallo sguardo abbastanza cotto, uno
adirittura in corpetto senza maniche BRRR e ripenso al mio zaino
che è costato fatica ma adesso mi ripaga con interessi
Fuori dalla " buriana "un po' a naso e aiutandomi con le open street
map mi ritrovo su cammino de santiago la Plata, ricomincia il
divertimento ,il sentiero mi accompagna dolcemente fino una
placca di roccia
come si dice , baciato dal sole mi lascio scaldare, accompagno il tutto
con un panino in un luogo d'incanto ci vorrebbe un cerveza ma non si
può chiedere tutto. Che MERAVIGLIA
con lo sguardo seguo il sentiero che si rivelerà ripido ma ben tenuto
con una buona ciclabilità
Scendo al passo de la Herradura e con un sentiero tecnico mi calo
verso San Bartolomè e Fataga Km 72 mt 2095 disl
Oggi ultima uscita , parto tranquillo senza idee precise faccio il
turista percorro la litoranea verso Puerto Rico , molti stradisti
vanno e vengono uno svedese da Stoccolma mi accompagna
per un tratto " il fascino della scalpel non è passato indifferente".
questa parte dell'isola offre delle calette bellissime accompagnate
da obrobri mostruosi ,hanno costruito di tutto e di più .abbandono
la litoranea e salgo per la cresta del barranco del Tauro,
AZZ.... se è dura fondo sconnesso pendenza e i km dei giorni
precedenti si fanno sentire tutti
ascolto musica il teide in lontananza mi accompagna e tutto
passa
,il sentiero si incattivisce e mi costringe a spingere per 15 minuti ,
poi arrivato a un omino di pietra che mi ricorda la Stoneman cambia completamente e mi regala dei passaggi da sogno
arrivo al mirador dove si ammira il Barranco de Mogan mi guardo
attorno e dal monte tauro scende un gruppo di Canari ,
cominciamo a parlare del +e- poi curioso faccio una pregunta,
chiedo a cosa serve quel palo con la punta da arpione che avevano
tutti , da noi chi cammina in montagna o ha il bastone o al massimo
le rachette, Bruno mi racconta e mi mostra come lo usano i
pastori del posto per saltare gli ostacoli o per scendere dai pendii ,
poi mi da dei ragguagli su come arrivare a Soira. Holà Bruno
Il trial continua non ci sono parole o foto che possano rendere merito
a questo sentiero
seguo il consiglio di Bruno e vado per la Solana il sentiero segue
la spaccatura della montagna e a tratti e molto esposto rimango
basito sembra di essere sulle dolomiti
Arrivo al paesino di Soria trovo la taverna "casa di Fernando" faccio
scorta di acqua e mi gusto una tortillas spagnola guardando la
cartina faccio il punto della situazione , posso scendere per
asfalto , posso scendere per sentiero e poi rifare un pezzo di
litoranea o risalire per lomo de la palma
il mio motto è "c'è più gusto con un granel de pevaro" la tortillas
mi ha dato vigore affronto la salita su sentiero impervio e stretto spingendo per 35 minuti senza mai rimpiangere le alternative
Il tempo di fare un autoscatto , le ombre già si allungano e sono ancora molto in alto
Il tempo di fare l'ultimo autoscatto e mi accorgo che le ombre già si allungano, punto per l'embalse de la Chira , qui la fretta mi fa
sbagliare strada e mi tocca risalire per i miei passi.
Dò un ultimo sguardo al roque Nuble , al Teide e mi infilo nell'ultimo barranco, la discesa come il solito sembra non finire mai, macino km
su sterrati con poca pendenza dal fondo smosso e il sole è già basso
all' orizzonte .
Dai che ce la faccio ,appena in tempo per godermi il tramonto
in serata contavo 92 km con 2228 mt disl
Renato club RUOTALPINA Holà