Facciamo tanti giri belli ma poi con il tempo ci ricordiamo nei particolari quelli più estremi. Il giro di ieri, in quelle condizioni, era durissimo.
Arrivati a Subiaco il cielo sopra di noi era grigio, e non si intravedeva un solo squarcio di azzurro. Organizziamo il recupero e cominciamo a salire sull'Autore, trovando un po' di ghiaccio ai bordi della strada solo nella parte finale. Lasciamo le macchine alla fine dell'asfalto e cominciamo a salire in bici.
Incredibilmente le nuvole si diradano e il cielo è completamente libero. Un sole radioso trasforma lo scenario, rendendo noi tutti allegri perchè possiamo arrivare fino alla vetta e godere il panorama. E' fantastico: sotto di noi le nuvole e tutt'intorno i monti ancora innevati, tra cui spicca la Majella. Due foto e poi giù in picchiata. Purtroppo perdendo quota ci immergiamo in quelle nuvole che fino a pochi minuti prima ammiravamo dall'alto e da quel momento non ci abbandoneranno più. Non c'è freddo e, arrivati al bosco la visibilità è ottima. Il bosco.......pensavo di trovarlo molto sporco e infangato e invece era in perfette condizioni, anche grazie al ghiaccio che rendeva compatto il fondo. Arriviamo allo stradone che conduce al Santuario e Dario si rende conto che il cambio è rotto. Armeggia con gli
attrezzi per parecchio tempo e
alla fine accorcia la catena e procede in monomarcia. Cominciamo la discesa verso il Santuario e sempre Dario deve sistemare lo pneumatico perché perde aria. E il momento della parte più tecnica del percorso: prima il ghiaione e poi il magico Rock Garden. La parte del ghiaione è molto più sporca del solito, a causa di grosse pietre cadute lungo il sentiero. Il Rock Garden invece è bellissimo e offre sempre la possibilità di fare tante traiettorie diverse. Come tutte le cose belle però finisce troppo in fretta. Lultimo pezzo è attraversato dalle acque e ci costringono ad attraversare il guado ma senza troppe difficoltà perché il livello è basso. Arriviamo alla riva del torrente che riusciamo a costeggiare in modo relativamente tranquillo anche perché meno carico dacqua di come lo ricordavo. Ultimi 18 Km di sali scendi e siamo a Subiaco. Recuperiamo le auto che nel frattempo erano coperte dal ghiaccio. Iniziamo la discesa con molta prudenza perché lasfalto è coperto da una coltre di ghiaccio su cui laderenza è al limite. Arrivati a Livata il ghiaccio termina anche grazie alla leggera pioggia.
Concludo con il dichiarare pubblicamente la mia ammirazione nei confronti dei miei compagni di pedale di ieri: Dariuckus che nella sfortuna ha concluso tenacemente il giro superando mille difficoltà, Presidente Randagio sempre sorridente e pronto ad aiutare tutti, Anellomancante ieri particolarmente ispirato nella discesa più tecnica in cui ha fatto passaggi davvero puliti, Nicknic sempre carico di entusiasmo quando partecipa a queste avventure e in evidente crescita tecnica (dategli un bici AM e vi fa vedere lui che sa fare), Dumil a dir poco fenomenale in tutto e già molto a suo agio anche nei tratti più tecnici, Do Brasil forte e disponibile, un vero diesel che più il giro è lungo e duro e più da il meglio di se, e infine Martha che definisco a dir poco impressionante. Questa ragazza è capace di affrontare con evidente tranquillità qualsiasi situazione di difficoltà; fa tutto il assoluta sicurezza, senza mai dare limpressione di essere al limite; dopo aver sputato sangue sorride entusiasta e ringrazia per lesperienza fatta.
Stasera metto le foto e poi comincio a lavorare sul video.