Dolomiti Superbike e tour Dolomiti...prima parte!

  • Cominciano a vedersi in giro le prime bici con il nuovo motore Bosch SX, la drive unit per le ebike leggere del marchio tedesco. Dopo la Canyon Neuron ON Fly è la volta della Mondraker Dune. Andiamo a vedere nel dettaglio le differenze fra il CX full power e l’SX, quanto quest’ultimo sia potente e quale autonomia offre con la sua batteria standard di 420WH.
    Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).


lelexx76

Biker novus
17/4/09
15
0
0
bologna
www.emanueleiannarilli.com
Bike
Wilier 101 FX, Cannondale Synapse.
Tour Dolomiti...da Villabassa a Bad Goisern, passando per Lienz, Milstatt, Bad Kleienchirkeim…


Il programma era: girare in mountain bike, allenarmi e godere del fresco delle dolomiti, gironzolando qua e là con Peppino. Così è stato, tanti bei momenti, qualche delusione agonistica, qualche bella rivincita e una certezza, io in quei posti, sto da Dio!


Le speranze erano tante, le aspettative forse un po’ meno date da qualche fattore concomitante non proprio positivo prima della partenza, il fisico era in divenire. E’ “divenuto” non sempre in maniera proprio positiva ma alla fine il bilancio è senza dubbio positivo.
Viaggio di andata molto tranquillo con sosta cena dalle parti di Belluno per poi continuare verso Cortina dove finalmente sentiamo scendere la temperatura abbondantemente sotto i 30 gradi, anzi sotto i 20 grazie ad una pioggia costante che ci accompagna fino al passo. Poi la discesa verso la valle che ospiterà “Pep” e la carovana di bikers venuti da ogni dove per partecipare alla Dolomiti Superbike, storica e ormai stracolma marathon di mountain bike, buttando l’occhio intorno per cominciare ad assaporare le ciclabili che da lì a poche ore vedranno centinaia di ruote calpestare il brecciolino sconnesso e i sassi di piccoli corsi d’acqua prosciugati che si immoleranno per permetterci di volare verso Dobbiaco e chiudere la prima parte di gara a tutta velocità.
Parcheggio fidato all’entrata del paesino di Villabassa, tranquillo senza troppa ressa, comune ai parcheggi riservati ai camper in queste occasioni, comodo alla gara, alle escursioni e alle birre serali in paese chiacchierando di gesta eroiche (noi crediamo) di mille battaglie, di ricordi vicini, lontani e di futuro prossimo. Il venerdì è già lì, pronto a portarmi subito in pista per una sgambatina pre gara, non prima però di aver assistito a una mattinata bella piena di pioggia che ristora il nostro fisico, spossato dal caldo infernale della bassa pianura. Primo pomeriggio qualche chilometro tra le interminabili ciclabili dell’alta Pusteria tanto per accendere il motore con il compagno di merende Aldo Zanardi. La serata si consuma con riti vari, ripasso di tattica, posizionamento assistenti…e che assistenti…cambi borraccia, spinte in salita. La truppa dei Green Devils è abbastanza gremita anche questa volta sia in gara che a bordo “pista”, tutti con il proprio ruolo, tutti a fare la propria parte.
Tutto pronto, davvero tutto pronto ma il futuro riserverà sorprese indesiderate.


Il fresco mattutino classico della partenza di buon ora della Dsb è rigenerante ma di lì a poco un po’ di caldo arriverà. La prima salita verso Prato Piazza è la solita ma con qualche variante in sterrato gradita che rende però il tracciato un pochino più duro del previsto. Gli anni passati la salita verso la prima asperità di giornata era quasi completamente in asfalto ora invece strappi e rilanci da subito, a far selezione e a testare le gambe ancora non molto calde di tutti bikers. Vado del mio passo,senza strafare, senza chiedere di più di quello che un battito costante sotto la mia soglia permette e vuole. Mi porto dietro anche un compagno di team, il volenteroso Ivano Alemanno che gestisco un po’ facendogli capire che la strada da fare è tanta e il peggio presto verrà. Saliamo insieme fino allo scollinamento dei 2000 e oltre metri di Prato Piazza. Dietro il presidente Massimo Cipriani con diversi “gregari” pronti a coprirgli le spalle, il duo fedele, Lambertini/Carboni che procedono compatti. Davanti il capitano Ettore Prati fa gara da solo pedalando sempre forte ma con senno e gestione delle forze. Poi la discesa e io tolgo i freni. Vado giù come meglio mi si addice cercando di coinvolgere anche Ivano ma dopo un po’ rimango solo. A valle parte l’infinita ciclabile che ci porta a Dobbiaco e fortunatamente trovo un “treno tedesco” che sbuffa e spinge come un ossesso, ne approfitto, mangio la sua ruota, attaccato come non mai e in men che non si dica sono a Dobbiaco. E’ da qui che comincia la gara vera, quella dura, quella con le asperità più dure. In sequenza breve, rifugio Baranci, Sesto, Croda Rossa. Salite verticali, lunga l’ultima, dura, durissima, con pendenza davvero proibitive e con quasi già 60 km nelle gambe. Ma tutto gira bene, alimentazione, idratazione, ritmo, bicicletta. Nulla fa presagire che di lì a poco…
Dietro il gruppetto si sfalda un po’, Alemanno continua la marcia in solitario seguito dal duo Lambertini/Carboni, dietro perdono terreno ma tengono duro.
Discesa della Croda Rossa, a tratti tecnica a tratti veloce, rilancio Passo Monte Croce e…fitta alla gamba destra, avvisaglia di crampi, calo il ritmo e arrivo al passo. Appena inizia di nuovo la salita però le fitte aumentano fino a spasmi muscolari dolorosissimi e sono costretto a fermarmi. Mi curano con del magnesio, acqua, sali, mini massaggio ma nulla, non mi molla il dolore sale e non accenna a diminuire. Dopo 10 minuti di stop provo a ripartire ad un ritmo indecente. Intanto passa Ivano Alemanno, stanco ma in forze per andare verso San Candido. Ad ogni minimo aumento di ritmo sento ancora le fitte e la gamba indolenzita. Resisto sperando che si sciolga il muscolo durante la discesa ma anche in discesa lo sento indurirsi e contrarsi. Non ci siamo, non ci siamo. A San Candido al secondo rifornimento mi aspettano speranzosi di un cambio veloce di borraccia e alimenti ma…accosto e mestamente decido di ritirarmi. 20 km di passione mi hanno fatto pensare che farne altri 35 con 1600 m. di dislivello in quelle condizioni sarebbe stato un calvario pensando anche ai prossimi imminenti durissimi impegni. Piano piano torno verso Peppino mentre i miei compagni anche se duramente provati continuano la rincorsa verso Villabassa. Il capitano alla fine finisce di poco fuori i primi 100 assoluti del tracciato lungo, un pochino in debito e in preda ai crampi anche lui. Poi l’ottimo Ivano, vittima di una caduta nel finale e alla spicciolata il resto dei Green Devils. “Il pres” stoico chiude a quasi 10 ore, ma quanta voglia di arrivare.
Si chiude la prima parte del Tour Dolomitico con una piccola delusione ma già pronti per ripartire e forte e crederci sempre di più. Il futuro in realtà sarà migliore, molto migliore.



potete leggere i report delle mie gare/eventi/tour foto di tutti i posti che visito su vaiforterischiaforte.com il mio sito personale ma anche vostro.
 

Classifica giornaliera dislivello positivo

Classifica mensile dislivello positivo