Mi inserisco in questa vecchia e interessante discussione per portare la mia esperienza personale che mi ha portato a fare tante (ma tante !) variazioni e misurazioni sull'assetto della bici , alla ricerca del miglior compromesso tra comfort e rendimento del mezzo. Parlo di XC amatoriale con qualche ''puntata'' di garette locali e gran fondo. La mia bici attualmente è la Anthem X2. Taglia L (cavallo 82, altezza 1,81, braccia 65, peso 73kg)
In questa montagna di variabili è fondamentale trovare qualche punto fisso altrimenti si entra in un vortice di modifiche che ci fa perdere l'orientamento.
I punti fissi (o quantomeno passibili di modifiche men che millimetriche) secondo me sono :1)altezza sella 2) distanza della verticale del baricentro sella al movimento centrale 3) lunghezza delle pedivelle.
Queste misure sono quasi fisse in quanto dipendono direttamente dalla nostra morfologia (cavallo-coscia-tibia-piede) e non possiamo variarle di molto rispetto ai canoni , pena conseguenze anche pericolose su articolazioni e muscolatura della gamba se passiamo tante ore in bici. E ci danno già una buona indicazione per l'individuazione della taglia della bici.
Da qui in poi cominciano i compromessi ......lunghezza dell'attacco manubrio , dislivello sella/manubrio, larghezza e forma del manubrio dipendono in buona parte dalla nostra conformazione fisica ma anche da questioni più particolari.
Io per esempio che soffro di dolori alle vertebre lombari (non per questioni legate alla bici) una volta trovata la giusta lunghezza dell'attacco manubrio (100 mm) in modo da essere sufficentemente allungato col busto , sono arrivato ad un dislivello con la sella di 9 cm ! Questo mi permette di pedalare in sella scaricando molto peso dalla colonna vertebrale e allungando le fasce muscolari gluteo/lombari il chè è un gran sollievo per la schiena. Chiaramente accetto il compromesso di avere una bici piuttosto caricata sull'avantreno (ho anche montato manopole
specialized a base larga in corrispondenza del palmo per ripartire il peso su una superfice maggiore della mano) ma è anche vero che in discesa (sopratutto quelle tecniche) si usa molto fuorisella che è comunque una posizione dinamica e quindi consente di correggere eventuali leggeri sbilanciamenti di assetto usando un pò di più le ginocchia e le braccia.
Diversamente quando si pedala in sella si hanno molte meno possibilità di correggere la posizione e questo ci lega molto di più alle regolazioni delle misure della nostra bici.
Se non avessi avuto questo problema fisico avrei sicuramente regolato l'avantreno per una posizione un pò più eretta ferme restando le altre regolazioni.
Spero di non avervi annoiato troppo con queste mie esperienze personali........