Ok, mettiamoci l'affitto da pagare, luce/acqua/gas, il fatto di uscire di casa la mattina e via discorrendo. Ma questi sono discorsi che esulano dall'argomento, e che vanno ad indagare sul modo che ognuno di noi ha nel gestire la propria attività economica. Se il fantomatico meccanico dovesse fare tutti questi step per ogni articolo che vende, uno per uno, ogni qualvolta gli serve, beh, nemmeno 100€ potrebbero salvargli l'attività dal tracollo economico: sta tutto nella capacità organizzativa.
Quando vendi un bene o un servizio devi capire dove collocarlo nella fascia di mercato: qualcosa che riesca a darti un guadagno, dopo averci pagato le tasse, l'affitto, le utenze, il commercialaio, la benzina della macchina, i materiali di consumo e, soprattutto, quell'ingombrante "socio" di maggioranza che sta lì a far di tutto per farti chiudere: lo Stato con le sue tasse. Una cifra, però, che sia verosimile e credibile, altrimenti il cliente lo vedi una volta, poi arrivederci e grazie. Tempistiche, modalità... devono andare tutte affinate e migliorate perchè ti salti fuori qualcosa sempre.
E' lì che scopri che aprire un'
officina non è solo per qualcuno capace di fare il meccanico, ma anche per qualcuno che abbia capacità organizzative e manageriali, almeno per evitare ripetizioni, sprechi, tempi morti.
L'esperienza giustamente la si paga, è giusto, sacrosanto, e se io non so sostituirmi il rotore, beh, pago chi lo sa fare (o dovrebbe saperlo fare), mi fido di lui. Però, allo stesso tempo, non devo e non voglio pagare l'inesperienza, magari organizzativa.