Premetto che le mie osservazioni si basano su esperienze poco ciclistiche
ma molto motociclistiche e penso sia giusto puntualizzare alcune cose che mi sembra confondano ancora molti bikers , inizierei dalla terminologia per poi darne la spiegazione di cosa sia cio che il termine intende.
Disco flottante : si intende un disco costruito in due parti separate, la pista frenante e il ragno ( la parte normalmente avvitata al mozzo della ruota che sostiene la pista frenante ). La giunzione tra le due parti avviene tramite delle bussole che rendono solidale l'insieme senza però vincolare le due parti lasciando la pista frenante libera di muoversi.
A cosa serve ? : il surriscaldamento della pista frenante comporta un suo incremento di diametro che nel caso di dischi monopezzo si trasforma in una perdita di planarità mentre nel caso del flottante non crea deformazioni. Non è vero che servono ad andare in contro ai probblemi di allineamento con le pinze freno.
Pinza Flottante : Da non confondere con il supporto pinza flottante, è generalmente una pinza freno ecconomica ad un solo pistoncino mobile che quindi necessitadi poter spostare il corpo pinza per centrarsi sul disco
Esempi su bici sono i grimeca sistema7 e i formula meccanici .
Supporto pinza flottante : quello che Comaz chiama Brake terapy ( scritto giusto ?) Si compone generalmente di due parti mobili il supporto della pinza freno e l'asta di reazione.
Come funziona ? : il supporto della pinza è collegato al perno della ruota ed è libero di ruotare sullo stesso asse in modo che frenando (immaginando che la pinza non abbia il tubo del olio o il cavo) pinza e supporto diventano solidali al disco e iniziano a girare insieme alla ruota (la ruota non frenerebbe ma il freno ruoerebbe insieme a lei).
L 'asta di reazione di fatto inpedisce la rotazione del supporto e della pinza e scarica la forza generata dalla frenata sul telaio (in genere l'asta di reazione è collegata tra il suppoto pinza e il telaio in modo da creare con quest'ultimo ed il forcellone un quadrilatero deformabile) aiutando l'ammortizzatore ad estendersi ( in pratica ritardando la perdita di contatto ,in frenata, della ruota.).
Tutto cio serve ???????????????
Sui dischi freno flottanti non ho dubbi in particolare il beneficio aumenta in funzione del diametro , su dischi da 160 sono solo belli ma poco utili oltre sono un toccasana.
Per quello che riguarda il sistema di freno ad asta di reazione onestamente non sono cosi veloce in dishesa da sentirne la mancanza ma facendo il raffronto con le moto posso dire che in strada e su pista il beneficio c'è e si sente notevolmente ma va considerato che le forcelle delle attuali sportive non hanno più di 5/6 cm di escursione ( non hanno grandi stravolgimenti di assetto in staccata).
Sulle moto da cross il sistema era apparso una decina di anni fa ma si è estinto nel giro di pochi mesi a favore delle pinze fisse sui forcelloni.
Probabilmente dove entrano in gioco escursioni notevoli di sospensione
i contributi di questo sistema sono nulli se paragonati alla dinamica stessa del forcellone ed alla sua ottimizazione ( vedi rigidità, masse in movimento, curve di compressione ed estensione ecc. ) A tal proposito mi piacerebbe sentire il parere del Sig. Ancillotti .
Spero di essere stato abbastanza comprensibile e poco palloso ( ò dei dubbi)
Luciano
ma molto motociclistiche e penso sia giusto puntualizzare alcune cose che mi sembra confondano ancora molti bikers , inizierei dalla terminologia per poi darne la spiegazione di cosa sia cio che il termine intende.
Disco flottante : si intende un disco costruito in due parti separate, la pista frenante e il ragno ( la parte normalmente avvitata al mozzo della ruota che sostiene la pista frenante ). La giunzione tra le due parti avviene tramite delle bussole che rendono solidale l'insieme senza però vincolare le due parti lasciando la pista frenante libera di muoversi.
A cosa serve ? : il surriscaldamento della pista frenante comporta un suo incremento di diametro che nel caso di dischi monopezzo si trasforma in una perdita di planarità mentre nel caso del flottante non crea deformazioni. Non è vero che servono ad andare in contro ai probblemi di allineamento con le pinze freno.
Pinza Flottante : Da non confondere con il supporto pinza flottante, è generalmente una pinza freno ecconomica ad un solo pistoncino mobile che quindi necessitadi poter spostare il corpo pinza per centrarsi sul disco
Esempi su bici sono i grimeca sistema7 e i formula meccanici .
Supporto pinza flottante : quello che Comaz chiama Brake terapy ( scritto giusto ?) Si compone generalmente di due parti mobili il supporto della pinza freno e l'asta di reazione.
Come funziona ? : il supporto della pinza è collegato al perno della ruota ed è libero di ruotare sullo stesso asse in modo che frenando (immaginando che la pinza non abbia il tubo del olio o il cavo) pinza e supporto diventano solidali al disco e iniziano a girare insieme alla ruota (la ruota non frenerebbe ma il freno ruoerebbe insieme a lei).
L 'asta di reazione di fatto inpedisce la rotazione del supporto e della pinza e scarica la forza generata dalla frenata sul telaio (in genere l'asta di reazione è collegata tra il suppoto pinza e il telaio in modo da creare con quest'ultimo ed il forcellone un quadrilatero deformabile) aiutando l'ammortizzatore ad estendersi ( in pratica ritardando la perdita di contatto ,in frenata, della ruota.).
Tutto cio serve ???????????????
![Paura :maremmac: :maremmac:](/styles/uix/xenforo/smilies1/paura.gif)
Sui dischi freno flottanti non ho dubbi in particolare il beneficio aumenta in funzione del diametro , su dischi da 160 sono solo belli ma poco utili oltre sono un toccasana.
Per quello che riguarda il sistema di freno ad asta di reazione onestamente non sono cosi veloce in dishesa da sentirne la mancanza ma facendo il raffronto con le moto posso dire che in strada e su pista il beneficio c'è e si sente notevolmente ma va considerato che le forcelle delle attuali sportive non hanno più di 5/6 cm di escursione ( non hanno grandi stravolgimenti di assetto in staccata).
Sulle moto da cross il sistema era apparso una decina di anni fa ma si è estinto nel giro di pochi mesi a favore delle pinze fisse sui forcelloni.
Probabilmente dove entrano in gioco escursioni notevoli di sospensione
i contributi di questo sistema sono nulli se paragonati alla dinamica stessa del forcellone ed alla sua ottimizazione ( vedi rigidità, masse in movimento, curve di compressione ed estensione ecc. ) A tal proposito mi piacerebbe sentire il parere del Sig. Ancillotti .
Spero di essere stato abbastanza comprensibile e poco palloso ( ò dei dubbi)
Luciano