Al Limoncino spunta la maxi discarica
Iniziati i lavori, a gennaio l'apertura. Accoglierà rifiuti industriali da tutta la provincia
All'inizio di via del Limoncino la segnaletica, beffarda, indica «Parco Provinciale dei Monti Livornesi». Ma in fondo alla strada, dopo i tornanti punteggiati di ulivi e di panorami mozzafiato sulla città, sta nascendo una discarica. Enorme, estesa quanto venti campi di calcio, occuperà tutta la cava del monte La Poggia. La proprietà, Bellabarba, ha investito sei milioni di euro per dotare la provincia del più grande sito per il conferimento di rifiuti speciali non pericolosi. Rifiuti industriali, soprattutto, ma anche solidi urbani.
La discarica, che aprirà a gennaio, riceverà 450 tonnellate di rifiuti al giorno, circa 135mila all'anno, e in sette anni accoglierà 900mila tonnellate di rifiuti. Quando sarà esaurita, sarà coperta da uno strato di terreno e - dopo che si sarà stabilizzata - si procederà al rimboschimento.
Il progetto ha superato tutti gli ostacoli. Il parere di compatibilità ambientale è del novembre 2008, l'autorizzazione integrata ambientale è stata rilasciata dalla Provincia nell'aprile 2009. Come già successo per altri impianti - centrale a biomasse - la questione non è mai transitata dai consigli, nè da quello comunale nè da quello provinciale, pur essendo di rilevante impatto per il territorio. La normativa consente di procedere con atti dirigenziali. E dunque non c'è da stupirsi se è giunta sino ad oggi sottotraccia.
Neppure i residenti di via del Limoncino ne sanno qualcosa. Certo, si erano insospettiti per l'incessante viavai di camion verso la ex cava. I lavori per la realizzazione dell'impianto sono iniziati alcune settimane fa e procedono a gran ritmo. La discarica adesso ha l'aspetto di un anfiteatro, con i gradoni scavati nella montagna a racchiudere il grande piatto circolare che accoglierà i primi rifiuti. Rifiuti che saranno ammassati uno sopra l'altro per 27 metri, partendo da quota 160 metri per arrivare a 187 metri sul livello del mare.
Il terreno sarà impermeabilizzato, per impedire che il percolato inquini la falda e i corsi d'acqua. I rifiuti ammessi sono considerati «non pericolosi» ma provengono dalle industrie: scarti delle acciaierie, delle centrali termiche, delle industrie metallurgiche, terre provenienti da siti inquinati, carbone, bitumi, ceneri di inceneritori.
La proprietà è della Bel.ma (75% Bellabarba, 25% Andrea Maffei), società che si occuperà anche della gestione dell'impianto. L'investimento è importante ma sarà ampiamento recuperato con il business, altrettanto succoso. Negli accordi presi con le istituzioni, la Bel.ma ha accettato di smaltire gratuitamente circa 2000 tonnellate l'anno di rifiuti abbandonati nelle strade, che ora gravano per 800mila euro l'anno sul bilancio comunale. La strada che conduce alla discarica, via del Limoncino, sarà risistemata e asfaltata nel tratto finale, sterrato. Si prevede un traffico di almeno venti camion di rifiuti al giorno. Ma, certo, anche con tutte le premure del caso, non sarà semplice integrare l'impianto con il parco dei Monti Livornesi, con cui confina, e neppure con le tante casette disseminate sulle colline. Anche se la proprietà assicura che non ci saranno cattivi odori.
Questo è l'articolo apparso su Il Tirreno del 24 Agosto 2010