Premetto che non ho doti di scalatore in quanto il mio regno è la pianura (il mio peso forma è di circa 80 kg e sono tendenzialmente un passista); i miei muscoli (anche se con prestazioni ridotte) possono tenere testa a salite fino a circa il 15% ma, arrivato alla soglia del 12-13%, SEDUTO, sperimento evidenti difficoltà nel mantenere il mio corpo bilanciato tra anteriore e posteriore.
Il progredire dellesperienza mi ha insegnato che tale problematica nasce dalle caratteristiche delle mie anche, che, in posizione seduta, non consentono al bacino di ruotare anteriormente per seguire la colonna vertebrale, impegnata a flettersi verso anteriore.
Si crea, così, una strozzatura (circa allaltezza del punto vita) che impedisce ai fianchi di controllare i movimenti; la posizione che ne risulta è rigida, forzata e si verifica quanto segue:
il busto non riesce a mantenersi piegato in avanti e tende, per la reazione istintiva dei muscoli lombari (a partire dal punto in cui si verifica la suddetta strozzatura), ad estendersi verso lalto: le braccia finiscono col fare leva sul manubrio e lanteriore saltella;
con il controllo dellanteriore che si fa precario (unito alla difficoltà di assecondare i movimenti con i fianchi), aggirare ostacoli (buche, solchi e altri insidiosi avvallamenti) diventa un affare spinoso e si corre il rischio di finire dentro a ciò che sarebbe opportuno evitare.
Non parliamo poi degli slittamenti su pietrisco o superfici scivolose, che, in concomitanza con le difficoltà allanteriore, mi procurano spesso delle cadute.
Ho adottato laccorgimento di spostare il sedere in avanti, verso la punta della sella, ma quando le pendenze si fanno importanti il problema persiste.
Pedalare in piedi non è sempre proponibile perchè, su fondi scivolosi, perderei facilmente la trazione del posteriore.
Come si potrebbe risolvere la questione, ammesso che tali limiti biomeccanici si possano aggirare? Prendere in considerazione un telaio con diversa geometria (es.: minor grado di sloping) può rappresentare unalternativa?
Cè qualcuno di voi che ha sperimentato problematiche simili?
Grazie per laiuto,
Gypsy
Il progredire dellesperienza mi ha insegnato che tale problematica nasce dalle caratteristiche delle mie anche, che, in posizione seduta, non consentono al bacino di ruotare anteriormente per seguire la colonna vertebrale, impegnata a flettersi verso anteriore.
Si crea, così, una strozzatura (circa allaltezza del punto vita) che impedisce ai fianchi di controllare i movimenti; la posizione che ne risulta è rigida, forzata e si verifica quanto segue:
il busto non riesce a mantenersi piegato in avanti e tende, per la reazione istintiva dei muscoli lombari (a partire dal punto in cui si verifica la suddetta strozzatura), ad estendersi verso lalto: le braccia finiscono col fare leva sul manubrio e lanteriore saltella;
con il controllo dellanteriore che si fa precario (unito alla difficoltà di assecondare i movimenti con i fianchi), aggirare ostacoli (buche, solchi e altri insidiosi avvallamenti) diventa un affare spinoso e si corre il rischio di finire dentro a ciò che sarebbe opportuno evitare.
Non parliamo poi degli slittamenti su pietrisco o superfici scivolose, che, in concomitanza con le difficoltà allanteriore, mi procurano spesso delle cadute.
Ho adottato laccorgimento di spostare il sedere in avanti, verso la punta della sella, ma quando le pendenze si fanno importanti il problema persiste.
Pedalare in piedi non è sempre proponibile perchè, su fondi scivolosi, perderei facilmente la trazione del posteriore.
Come si potrebbe risolvere la questione, ammesso che tali limiti biomeccanici si possano aggirare? Prendere in considerazione un telaio con diversa geometria (es.: minor grado di sloping) può rappresentare unalternativa?
Cè qualcuno di voi che ha sperimentato problematiche simili?
Grazie per laiuto,
Gypsy