Sul capitolo 29, diciamo che l'unica ditta che ha fatto un nuovo progetto è Santa Cruz. A novembre 2016 erano a finale ligure e Sanremo a testare i modelli definitivi, non le preserie da gara. Alla prima wc si sono svelati gli arcani, non che le altre grandi squadre non lo sapessero, però sono corse ai ripari, guarda caso come i primi mesi di uscita delle 27,5, con progetti adattati al nuovo formato, per poi bandirlo e per poi ritornare su questo con progetti ad ok, vedi
Scott che aveva adattato i carri post delle 26 con i flip chip per montare la ruota più grande, per poi l'anno dopo uscire con il vero progetto. Lo stesso quest'anno con le 29 di molte squadre, e questo porta solo ad una confusione dei piloti dove da una parte devono fare la gara e portare risultati, ma dell'altra devono farlo con il materiale che lo sponsor impone. Un Danny Harth che non è un Minnaar come statura, che cazzo va su una summum 29 a corsa ridotta per poi ritornare sulla 27,5?
Ci sono limiti oltre i quali il pilota è libero di fare scelte indipendentemente dal marketing di squadra, nel caso di piloti di statura piccola e agili forse il nuovo formato non è la panacea di tutti i mali, anzi il contrario .
Questo è per dire la mia sui materiali, materiali che vengono passati come sponsor ma che alle volte non vanno bene per quel tipo di gara o peggio per quel tipo di pilota.
Poi una gara di DH è complessa da gestire, il continuo cambio di terreno, la modifica costante del tracciato porta gli atleti a improvvisare alle volte, la loro linea è diventata impraticabile dal continuo passaggio di atleti prima di loro, e questo porta a commettere errori dove anche 0.1 bar di pressione porta a vincere, restare in piedi o non terminare la gara, ed è qui che la squadra deve sapere cosa sta facendo è che materiali usa, altrimenti diventa il troiaio più infernale dove tutti si incazzano con tutti e alla fine nessuno vince.
È la stessa cosa che una gara di F1.
Quindi il pilota si che è il fautore della gara, ma maeccanici e tutti gli altri sono i responsabili di questo nel bene e nel male.