Più che garage è una stanza del tesoro!
Comunque è proprio questo il punto: la bici sento che ne ha, ed io pure; ma a bloccarmi è proprio questo tarlo: frenerà o no? e intanto rallento, mi condiziona. Oggi pioveva e nel passaggio dallo sterrato all'asfalto la bici ha ripresentato il solito problema; ma stavolta sono stato con le antenne diritte: il cerchio posteriore frena e si blocca, quello anteriore tende ad agire a scatti prima di frenare perfettamente, da qui la sensazione di non frenata.
Devo risolvere. Per il resto la bici è perfetta. Ne ho un controllo assoluto. Nessun dolore - ed io ho una schisi alla schiena che mi rende difficile montare su moltissimi telai. Non capisco poi cosa fletta una forcella in titanio fatta bene, mi sembra un altro luogo comune. La forcella - ma anche il reggisella e il manubrio - non sono rigidissimi - se questo si intende per flettere - come il carbonio; ma nemmeno molli come l'acciaio. Difatti la Dbr mi ha ricordato subito l'amato telaio, anni novanta, in acciaio della Paduano; ma molto più reattivo.
Insomma mi pare la giusta via di mezzo tra precisione di guida e non una rigidezza assoluta che ti fa rimbalzare indietro. Insomma titanio tutta la vita.
Altra ganzata è il monocorona della carbon ti: anche questo, oltre al peso - ma mi frega il giusto -, ha migliorato tantissimo la guidabilità del mezzo. Pensavo che il 33 davanti fosse troppo duro... ed invece adesso mi sembra anche troppo agile.
Insomma sarà che ho iniziato negli anni novanta ad andare in mtb, ma sono entusiasta di questa 26 Dbr. La Rewel da 27.5 è finita in uno sgabuzzino, praticamente il telaio mai usato, in attesa di decidere che farne... Quasi quasi lo scambio con un'altra Dbr