Fine settembre 2008, anche quest’anno è arrivato il momento dell’ultimo, classico, giro in alta quota, prima dell’arrivo del freddo e della neve autunnale. E’ ormai da un po’ di tempo che sto chiedendo informazioni sul forum per la val di Funes, una amena e stretta valle che da Bressanone si collega con la val Badia. Scopro che ci sono almeno un paio di lunghi giri che meritano di essere percorsi per riuscire a conoscere tutti i versanti di questa bella valle, il problema è che noi abbiamo solo un giorno e bisogna riuscire a concatenarli alla perfezione, stando attenti a non esagerare con il dislivello. 2500 m al massimo, chiedono i miei due “compagni di merende” Robi e Mirco, io vorrei farne almeno 3000, studio un bel percorso ricco si sentieri, calcolo il dislivello, dovrebbero essere circa 2900 m. Anche se so benissimo che Mirco e Robi sono in grado di fare 3000 (e anche più) metri di dislivello in un giorno, li rassicuro dicendo che ho studiato un giro da circa 2600 m, cosi partono più rilassati.
Del resto giornate intere da passare in bici riusciamo a prenderne non più di due- tre all’anno, perciò bisogna approfittarne e viverle pienamente, senza risparmiarsi.
Durante la ricerca di informazioni sul forum, sento che anche Enry con altri forumendoli vorrebbe fare il giro nello stesso giorno, loro partono però dalla val Badia, ci accordiamo perciò di trovarci sul passo Goma verso le 11.30.
Arriva cosi l’ultimo sabato di settembre, i tre bravi papà consegnano i figli a scuola e alle 8 sono pronti a partire verso Bressanone
Arriviamo in val di Funes, scarichiamo le bici (loro le leggere 100 mm e io la nitrous da 17 kg e 170 mm, ma a me piace cosi) e puntualissimi partiamo alle 9 da S. Maddalena. Per fortuna è appena uscito il sole ma ci sono solo 3°, pazienza, in salita ci si scalda. Seguiamo la forestale 34 fino alla malga Casnago (bellissima)
dove il re degli ottomila Reinhold Messner passava le estati con la famiglia contadina, cominciando già a 6 anni a scalare le magnifiche guglie delle Odle che fanno da cornice a prati e boschi
Da qui prendiamo il sentiero 35 in leggera discesa, bellissimo e abbastanza pedalabile in questo senso (attenzione, sentiero vietato alle bike, troppi escursionisti in alta stagione, eventualmente invece di salirealla malga Casnago, basta seguire la forestasle diretta per il rifugio Genova)
Il sentiero è sempre molto divertente, con passerelle alternate a tratti scorrevoli
Finito il sentiero si prende la forestale che sale al Genova, e qui facciamo una prima, meritata pausa.
La forestale continua con rampe micidiali, ma alla fine riusciamo a farla tutta in sella!
Dal rifugio Genova si arriva subito in ripida salita al passo Poma, a 2350 m
Qui comincia il bellissimo (scusate la ripetizione, ma è tutto bellissimo)
sentiero 35 verso il passo Goma, intanto per fortuna il sole comincia a scaldare
I tratti pedalati si alternano a tratti tecnici
E il divertimento continua ad aumentare
Siamo ormai in vista della val Badia. I primi 1300 m di dislivello sono fatti, adesso ci aspetta una lunga discesa.
Visto il tempo perso a fare foto e a guardare estasiati il panorama delle Odle, arriviamo al passo Goma con circa un’ora di ritardo sul ruolino di marcia, sono infatti le 12.30 . Ormai, penso, Enry e soci saranno già passati da tempo. Invece non facciamo neanche in tempo a scendere di sella che dall’altra parte del passo spuntano gli amici enry, lachilliuk e luke con Elena, anche loro in ritardo di giusto un’ora, quando si dice il caso!
Dopo i saluti e le presentazioni (ci siamo sempre solo conosciuti sul forum) e una breve sosta per cambiarci e rifocillarci si parte alla scoperta del sentiero 9 che scende verso S. Martino in Badia
Un bel sentiero, stretto e d esposto nella parte alta (si spinge per 10 min.)
poi nel bosco fino in val badia,
anche se quando siamo arrivati sulla forestale non abbiamo più trovato l'ultimo pezzo, pazienza, sarà per la prossima volta.
Arrivati in fondo ci cambiamo, adesso si sta bene e si può salire in maglietta,
primo tratto asfaltato, poi su forestale sempre più ripida nella valle Medalges. Dai 1200 m ci tocca risalire fino a 2350 m e la fatica si fa sentire.
Per fortuna i panorami spettacolari verso malga medalges aiutano psicologicamente
Le ultime centinaia di metri sono durissimi, l'acido lattico di quasi 2500 m fatti si fa sentire e dobbiamo fare qualche sosta
Mi accorgo solo adesso che nell’orgia di sentieri, panorami, nuovi amici e scatti fotografici non mi sono ricordato di alimentarmi a dovere, ormai abbiamo fatto più di 2000 m di dislivello e comincio a sentire un certo calo di zuccheri, le ultime centinaia di metri salgo a rilento.
Ma finalmente, tirando fuori le ultime energie, si arriva alla malga verso le 16 per un meritato Kaiserschmarn
Questa sosta ristoratrice ci voleva proprio, le forze sono tornate e siamo pronti per affrontare l’ultima parte del percorso
Dopo aver salutato gli amici Enry e lakilliuk che se la prendono più comoda, intrattenuti anche dalla bella cameriera, ripartiamo sul sentiero 3 (avd) verso il rifugio Genova.
La prima parte con 10 min. a spinta, poi in falsopiano
e infine in discesa
(fantastico il sentiero e superlativi, tanto per cambiare, i panorami)
Questo è veramente il clou del giro, i panorami si sprecano
Come anche i sentieri
e la soddisfazione per alcuni passaggi
Ripassiamo sopra al rif. Genova e dal passo Poma prendiamo il sentiero 4, quasi tutto pedalabile, fino alla forcella di Putia, quando ci arriviamo questa parte della valle è già al buio.
qui comincia un sentiero molto tecnico, con vari tratti a piedi e una sorpresa, qualche cm di neve, che con la dovuta attenzione aumenta il nostro divertimento
Incrociamo il sentiero per malga fornella, era nostra intenzione arrivare fino a li e poi al passo delle erbe, ma il tempo è tiranno, manca solo un'ora al tramonto e la temperatura e già calata a 2°, perciò continuiamo a scendere.
Il sentiero ora è più ciclabile,
arriviamo direttamente alla strada asfaltata verso il col Rodella in leggera salita, le gambe sono ormai di legno, ma sono solo 100 m. di dislivello, in confronto ai 2900 totali cosa volete che siano....
Dopo il primo tornante in discesa si prende la sterrata 11 poi 32 a sx verso S. Maddalena e finalmente si arriva sopra al paese con un paesaggio da cartolina
Visto che abbiamo ancora qualche minuto di sole, ne approfittiamo per una foto ricordo
Con l'ultimo single track dei tantissimi percorsi, alle 19 siamo al tramonto anche questa magnifica avventura, in assoluto una delle più belle per panorami e sentieri!
L'itinerario: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3438
Del resto giornate intere da passare in bici riusciamo a prenderne non più di due- tre all’anno, perciò bisogna approfittarne e viverle pienamente, senza risparmiarsi.
Durante la ricerca di informazioni sul forum, sento che anche Enry con altri forumendoli vorrebbe fare il giro nello stesso giorno, loro partono però dalla val Badia, ci accordiamo perciò di trovarci sul passo Goma verso le 11.30.
Arriva cosi l’ultimo sabato di settembre, i tre bravi papà consegnano i figli a scuola e alle 8 sono pronti a partire verso Bressanone
Arriviamo in val di Funes, scarichiamo le bici (loro le leggere 100 mm e io la nitrous da 17 kg e 170 mm, ma a me piace cosi) e puntualissimi partiamo alle 9 da S. Maddalena. Per fortuna è appena uscito il sole ma ci sono solo 3°, pazienza, in salita ci si scalda. Seguiamo la forestale 34 fino alla malga Casnago (bellissima)
dove il re degli ottomila Reinhold Messner passava le estati con la famiglia contadina, cominciando già a 6 anni a scalare le magnifiche guglie delle Odle che fanno da cornice a prati e boschi
Da qui prendiamo il sentiero 35 in leggera discesa, bellissimo e abbastanza pedalabile in questo senso (attenzione, sentiero vietato alle bike, troppi escursionisti in alta stagione, eventualmente invece di salirealla malga Casnago, basta seguire la forestasle diretta per il rifugio Genova)
Il sentiero è sempre molto divertente, con passerelle alternate a tratti scorrevoli
Finito il sentiero si prende la forestale che sale al Genova, e qui facciamo una prima, meritata pausa.
La forestale continua con rampe micidiali, ma alla fine riusciamo a farla tutta in sella!
Dal rifugio Genova si arriva subito in ripida salita al passo Poma, a 2350 m
Qui comincia il bellissimo (scusate la ripetizione, ma è tutto bellissimo)
sentiero 35 verso il passo Goma, intanto per fortuna il sole comincia a scaldare
I tratti pedalati si alternano a tratti tecnici
E il divertimento continua ad aumentare
Siamo ormai in vista della val Badia. I primi 1300 m di dislivello sono fatti, adesso ci aspetta una lunga discesa.
Visto il tempo perso a fare foto e a guardare estasiati il panorama delle Odle, arriviamo al passo Goma con circa un’ora di ritardo sul ruolino di marcia, sono infatti le 12.30 . Ormai, penso, Enry e soci saranno già passati da tempo. Invece non facciamo neanche in tempo a scendere di sella che dall’altra parte del passo spuntano gli amici enry, lachilliuk e luke con Elena, anche loro in ritardo di giusto un’ora, quando si dice il caso!
Dopo i saluti e le presentazioni (ci siamo sempre solo conosciuti sul forum) e una breve sosta per cambiarci e rifocillarci si parte alla scoperta del sentiero 9 che scende verso S. Martino in Badia
Un bel sentiero, stretto e d esposto nella parte alta (si spinge per 10 min.)
poi nel bosco fino in val badia,
anche se quando siamo arrivati sulla forestale non abbiamo più trovato l'ultimo pezzo, pazienza, sarà per la prossima volta.
Arrivati in fondo ci cambiamo, adesso si sta bene e si può salire in maglietta,
primo tratto asfaltato, poi su forestale sempre più ripida nella valle Medalges. Dai 1200 m ci tocca risalire fino a 2350 m e la fatica si fa sentire.
Per fortuna i panorami spettacolari verso malga medalges aiutano psicologicamente
Le ultime centinaia di metri sono durissimi, l'acido lattico di quasi 2500 m fatti si fa sentire e dobbiamo fare qualche sosta
Mi accorgo solo adesso che nell’orgia di sentieri, panorami, nuovi amici e scatti fotografici non mi sono ricordato di alimentarmi a dovere, ormai abbiamo fatto più di 2000 m di dislivello e comincio a sentire un certo calo di zuccheri, le ultime centinaia di metri salgo a rilento.
Ma finalmente, tirando fuori le ultime energie, si arriva alla malga verso le 16 per un meritato Kaiserschmarn
Questa sosta ristoratrice ci voleva proprio, le forze sono tornate e siamo pronti per affrontare l’ultima parte del percorso
Dopo aver salutato gli amici Enry e lakilliuk che se la prendono più comoda, intrattenuti anche dalla bella cameriera, ripartiamo sul sentiero 3 (avd) verso il rifugio Genova.
La prima parte con 10 min. a spinta, poi in falsopiano
e infine in discesa
(fantastico il sentiero e superlativi, tanto per cambiare, i panorami)
Questo è veramente il clou del giro, i panorami si sprecano
Come anche i sentieri
e la soddisfazione per alcuni passaggi
Ripassiamo sopra al rif. Genova e dal passo Poma prendiamo il sentiero 4, quasi tutto pedalabile, fino alla forcella di Putia, quando ci arriviamo questa parte della valle è già al buio.
qui comincia un sentiero molto tecnico, con vari tratti a piedi e una sorpresa, qualche cm di neve, che con la dovuta attenzione aumenta il nostro divertimento
Incrociamo il sentiero per malga fornella, era nostra intenzione arrivare fino a li e poi al passo delle erbe, ma il tempo è tiranno, manca solo un'ora al tramonto e la temperatura e già calata a 2°, perciò continuiamo a scendere.
Il sentiero ora è più ciclabile,
arriviamo direttamente alla strada asfaltata verso il col Rodella in leggera salita, le gambe sono ormai di legno, ma sono solo 100 m. di dislivello, in confronto ai 2900 totali cosa volete che siano....
Dopo il primo tornante in discesa si prende la sterrata 11 poi 32 a sx verso S. Maddalena e finalmente si arriva sopra al paese con un paesaggio da cartolina
Visto che abbiamo ancora qualche minuto di sole, ne approfittiamo per una foto ricordo
Con l'ultimo single track dei tantissimi percorsi, alle 19 siamo al tramonto anche questa magnifica avventura, in assoluto una delle più belle per panorami e sentieri!
L'itinerario: http://itinerari.mtb-forum.it/tours/view/3438