L'itinerario parte dal Santuario di Monticello, che si raggiunge da Pievepelago salendo per la strada del Passo delle Radici, svoltando a sinistra in direzione del Lago Santo e poi a destra dopo poco (seguire indicazioni). Si parcheggia l'auto subito prima del santuario nel piazzale antistante. Obbligatoria la visita all'oratorio, luogo di preghiera e di meditazione, molto suggestivo e davvero ben tenuto. Qui si può fare rifornimento d'acqua.
Si inizia a pedalare seguendo il tracciato n° 22, sentiero gestito dal Parco del Frignano, ma non molto ben segnalato, fino alla località Le Vacchereccie (fontana). Molto bella la foresta di faggi secolari che si attraversa e pure la mulattiera che per lunghi tratti é ancora costeggiata dai muretti a secco che un tempo delimitavano la strada che i greggi percorrevano per andare al pascolo. Qui si incontrano subito una serie di saliscendi spaccagambe, quindi prendetela con calma, che la strada é ancora lunga!
Si incrocia uno stradello asfaltato, si svolta a sx, e subito si sale su sterrato segnato CAI 551. Si tralascia il sentiero che sale a sx verso Passo Boccaia, si supera un torrente e si svolta ancora a sinistra seguendo il segnato. Qui lo stradello sale rapidamente, con tratti molto dissestati, magari da fare a piedi per non soffrire troppo. Inizia il sentiero vero e proprio e dopo aver attraversato una faggeta si raggiunge lo stupendo Lago di Crocette (emergenza ambientale) alimentato da una risorgiva. Si segue ancora il segnato fino ad arrivare al Colle delle Vacche, valico dal quale si gode di un panorama inaspettato verso le Apuane e la Garfagnana.
Inizia qui il tratto CAI 00 che percorre tutto il crinale fino a Colle Bruciata. Fate molta attenzione a tenere la destra quando si presentano dei bivi che salgono sulle creste. Non ci sono pericoli se si segue il segnato, basta un minimo di attenzione in un paio di passaggi bici in spalla. Il crinale va percorso per molti tratti a piedi o in stile "monopattino", visto che nel solco tracciato spesso non c'é spazio per pedalare, ma é abbastanza scorrevole ed é bello fermarsi ogni tanto per godere del paesaggio. Per evitare di salire in vetta all'Omo Morto (
) ad un certo punto si imbocca una forestale che scende verso la Garfagnana e quasi subito si svolta a sx seguendo il CAI 20, si sale per sentiero molto ripido ma pedalabile e ci si dirige verso La Porticciola/Colle Bruciata, proprio sotto al Monte Giovo.
Qui inizia la discesa su sentiero CAI 529 (sorgente del Fontanone), molto tecnico, che però permette di godere della bellezza secondo me unica dei Campi di Annibale, ai piedi del massiccio del Giovo, dove si trovano molte sorgenti, cascatelle e torrenti dove ci si può anche rinfrescare un po'. Si raggiunge Passo Boccaia e si svolta a dx sempre seguendo il super-tecnico CAI 529. Si scende ora in direzione del Lago Santo, puntando sempre più decisamente verso il verde-azzurro del lago. Qui si trovano tre rifugi, tutti sul lago, sempre aperti in alta stagione e una fonte. Dal Rifugio Vittoria si imbocca la strada sterrata che scende al parcheggio e ci si immette sulla provinciale che porta a valle. A Tagliole potete visitare l'olmo più vecchio d'Italia (indicazioni), che si trova subito sotto alla piccola frazione. Si continua sempre in discesa fino ad incontrare la strada che sale verso Monticello.
Si tratta di un itinerario nato da una "esplorazione", quindi é ovvio che alcuni tratti saranno da farsi a piedi a meno di non possedere particolari doti tecniche. Sconsiglio di andare su con mezzi pesanti perchè ci sono comunque tratti bici a spinta e/o in spalla anche su roccia: meglio una trail-bike o una front leggera se poi si é bravi in discesa. Portarsi sali minerali e una cartina dettagliata perchè non si sa mai. Si raggiungono i 1800 metri di quota, quindi dotarsi di vestiario adeguato. Sono necessarie non meno di 6 ore, quindi calcolate una giornata intera comprese le soste ed eventuale merenda abbondante al Lago Santo.
Si inizia a pedalare seguendo il tracciato n° 22, sentiero gestito dal Parco del Frignano, ma non molto ben segnalato, fino alla località Le Vacchereccie (fontana). Molto bella la foresta di faggi secolari che si attraversa e pure la mulattiera che per lunghi tratti é ancora costeggiata dai muretti a secco che un tempo delimitavano la strada che i greggi percorrevano per andare al pascolo. Qui si incontrano subito una serie di saliscendi spaccagambe, quindi prendetela con calma, che la strada é ancora lunga!
Si incrocia uno stradello asfaltato, si svolta a sx, e subito si sale su sterrato segnato CAI 551. Si tralascia il sentiero che sale a sx verso Passo Boccaia, si supera un torrente e si svolta ancora a sinistra seguendo il segnato. Qui lo stradello sale rapidamente, con tratti molto dissestati, magari da fare a piedi per non soffrire troppo. Inizia il sentiero vero e proprio e dopo aver attraversato una faggeta si raggiunge lo stupendo Lago di Crocette (emergenza ambientale) alimentato da una risorgiva. Si segue ancora il segnato fino ad arrivare al Colle delle Vacche, valico dal quale si gode di un panorama inaspettato verso le Apuane e la Garfagnana.
Inizia qui il tratto CAI 00 che percorre tutto il crinale fino a Colle Bruciata. Fate molta attenzione a tenere la destra quando si presentano dei bivi che salgono sulle creste. Non ci sono pericoli se si segue il segnato, basta un minimo di attenzione in un paio di passaggi bici in spalla. Il crinale va percorso per molti tratti a piedi o in stile "monopattino", visto che nel solco tracciato spesso non c'é spazio per pedalare, ma é abbastanza scorrevole ed é bello fermarsi ogni tanto per godere del paesaggio. Per evitare di salire in vetta all'Omo Morto (
) ad un certo punto si imbocca una forestale che scende verso la Garfagnana e quasi subito si svolta a sx seguendo il CAI 20, si sale per sentiero molto ripido ma pedalabile e ci si dirige verso La Porticciola/Colle Bruciata, proprio sotto al Monte Giovo.Qui inizia la discesa su sentiero CAI 529 (sorgente del Fontanone), molto tecnico, che però permette di godere della bellezza secondo me unica dei Campi di Annibale, ai piedi del massiccio del Giovo, dove si trovano molte sorgenti, cascatelle e torrenti dove ci si può anche rinfrescare un po'. Si raggiunge Passo Boccaia e si svolta a dx sempre seguendo il super-tecnico CAI 529. Si scende ora in direzione del Lago Santo, puntando sempre più decisamente verso il verde-azzurro del lago. Qui si trovano tre rifugi, tutti sul lago, sempre aperti in alta stagione e una fonte. Dal Rifugio Vittoria si imbocca la strada sterrata che scende al parcheggio e ci si immette sulla provinciale che porta a valle. A Tagliole potete visitare l'olmo più vecchio d'Italia (indicazioni), che si trova subito sotto alla piccola frazione. Si continua sempre in discesa fino ad incontrare la strada che sale verso Monticello.
Si tratta di un itinerario nato da una "esplorazione", quindi é ovvio che alcuni tratti saranno da farsi a piedi a meno di non possedere particolari doti tecniche. Sconsiglio di andare su con mezzi pesanti perchè ci sono comunque tratti bici a spinta e/o in spalla anche su roccia: meglio una trail-bike o una front leggera se poi si é bravi in discesa. Portarsi sali minerali e una cartina dettagliata perchè non si sa mai. Si raggiungono i 1800 metri di quota, quindi dotarsi di vestiario adeguato. Sono necessarie non meno di 6 ore, quindi calcolate una giornata intera comprese le soste ed eventuale merenda abbondante al Lago Santo.
(che l'ha provato), che il giro percorso al contrario forse é più scorrevole e che al più presto tenterò di chiudere l'anello da Passo Boccaia a Monticello tutto su sentiero CAI, in modo da evitare completamente l'asfalto. Posterò poi la traccia qui.