GRande Lanci, davvero delle belle foto!!!!
Allora cubisti ma nessuno racconta (a noi poveri sfortunati che non abbiamo partecipato) l'ascesa di domenica???
Feriti, dispersi.. scherzo, sono curiosissima di sapere com'è andato il raduno; da quello che scrivete mi sembra di capire che vi siete divertiti un mondo e si è formato un bel gruppo affiatato.. (non abbandonate noi assenti..)
Panther: solo una parola: mitica!!!!!!
Le parole non rendono la straordinarietà dell'evento sorella, ma provo a dare il mio contributo.
Il venerdì la prima parte del gruppo si è ritrovata a Riva. Se ricordo bene erano presenti fin dal principio Lancillotto e morosa, Materazzi, Luciana, Valerio.df, David_jcd, Frank e il sottoscritto. Intanto ad Arco si erano sistemate Panther e Concubina. Ovviamente al gruppo si univa da subito il trio Alto-Garda con Moris, Roy e Teacher che si sono fin da subito prodigati per rendere facile la vita a tutti noi, poveri pellegrini. Intanto in campeggio giungevano anche Avofabio, Ruttok e morosa. Se ricordo bene si univa anche il mitico Frank, ma non sono sicuro se questo è avvenuto di venerdì o sabato, perchè la sua tenda era un po' defilata rispetto alle altre. Dopo il montaggio delle tende ci si recava in zona barbecue dove si cominciava la preparazione del porceddu. Per l'occasione Luciana dava prova delle sue qualità di fuochista. Come per magia dagli zaini di Panther, Avofabio e Ruttok venivano fuori magici oggetti: salumi, formaggi, vini e ogni grazia di Dio e, considerata l'ora tarda, il popolo cominciava ad attingere a piene mani. Intanto il porceddu ruotava negli spiedi, sprigionando piacevoli aromi. Valerio.df preparava i contorni e tutti, e ripeto tutti, davano il loro contributo preparando cibi e vivande. L'allegria aumentava con la fame e con gli effetti del vino. Dopo un paio di ore il porceddu era pronto e veniva tagliato e coperto di mirto profumato. A questo punto non so cosa è successo perchè io sono andato a lavarmi le mani e come sono tornato ho visto che l'animale era ridotto ad un mucchietto di ossa, mentre il volgo urlava la propria gioia e la propria soddisfazione. Materazzi sgranocchiava le parti più improbabili del porceddu come le zampette e il cranio mentre Luciana cominciava ad avere l'occhio spento.
Il popolo a quel punto pretende il dolce e urla "SEADAS, SEADAS...." ma ci si rende conto presto che mancano adeguati strumenti di cottura. Ma la voglia è tanta e si organizza una padella d'emergenza con Panther che si prodiga per la frittura dell'oggetto dei desideri. Dopo le prime delizie ecco l'incidente: la padella d'emergenza improvvisamente cede e rovescia gocce di
olio bollente sulla mano di Panther, sulla gamba di Lancillotto e sul braccio del sottoscritto. Dopo un momento di incredulità ricominciava la festa con le ultime seadas e le sfoglie di crema e cioccolata portate da ConCubina. All'una passata il costode minacciava il gettito di acqua gelata per calmare i bollenti spiriti e dopo qualche minuto il popolo cubista si recava stremato verso il proprio giaciglio dopo aver ripulito per bene il posto.
Il giorno seguente un primo gruppo di scalatori (Ruttok, Luciana, Materazzi, Lancillotto e il sottoscritto) si avviava per la mitica scalata del passo della Rocchetta, mentre il resto del popolo a cui si era nel frattempo unito Sua Maestà KapoIddo, Camel, e Iddo53, si accingeva a raggiungere la vetta su una navetta guidata da un folle che qualche minuto prima si era fumato l'impossibile.
Il tempo non era dei migliori causando qualche problema allo scrivente (crampi da paura) ma alla fine si raggiungeva la vetta. Stanchi e infreddoliti avevamo finito la salita con temperature invernali (mi è stato detto che si sono toccati i 4 gradi) e privi di adeguato vestiario . Dopo una breve pausa in rifugio per riscaldarsi e mangiare qualcosa cominciava la discesa.
I miei crampi diventavano insostenibili e grazie all'aiuto dei fratelli (in particolare Camel e Valerio.df) si proseguiva. Arrivati ad un certo punto, per consentirmi il raggiungimento rapido della meta, il gruppo si divideva in due: ConCubina, Panther, Valerio.df e il sottoscritto prendevano una strada facile, quasi interamente asfaltata e in pochi minuti eravamo arrivati. Dopo qualche minuto ci raggiungevano i fratelli tra i quali qualcuno aveva avuto dei problemi di foratura. Di fretta si raggiungeva tutti insieme il porticciolo di Limone, dove ci si imbarcava su una piccola "tinozza" per raggiungere Riva del Garda.
Eravamo di nuovo tutti insieme, stanchi, ma felici. Si tornava a "casa" per la meritata doccia.
La sera tutti a cena in piccolo ma pregiato ristorantino scelto con attenzione dal trio Atro-Garda. Cibi abbondanti e prelibati, tipici della zona. Al gruppo dei ciclisti si aggiungevano le massime autorità Cubiste d'Italia, tra cui i sivende di Arco, di Bressanone e relativa consorte e addirittura il rappresentante della CUBE.
Nel corso della cena Don Camillo chiama e saluta tutti, chiedendo di parlare con il Kapo. Il mistero non viene svelato ma il popolo se ne impippa, mangiando a volontà.
Durante la cena viene consegnata a tutti i presenti la maglia ufficiale del raduno, sapientemente messa a disposizione da Ruttok.
Con le pance piene si rientrava all'ovile per il meritato riposo.
Il giorno dopo, con puntuale ritardo, ci si ritrova al porticciolo di Riva dove si uniscono al gruppo anche i fratelli Skinstructor83 e Zeromeno, pronti per la mostruosa salita e la clamorosa discesa.
Il tempo fin da subito non favorisce l'impresa: la temperatura scende e comincia a gocciolare, ma il gruppo non si ferma e prosegue.
Non si nascondo le difficoltà del percorso caratterizzato da frequenti salite con pendenze oltre il 20% capaci di mettere in difficoltà anche il migliore dei bikers. Il gruppo si sfilacciava: la maggior parte dei cubisti proseguiva verso la vetta, anche perchè qualcuno doveva rientrare presto per tornare a casa, mentre un gruppetto composto da Lancilloto e morosa, Pippixe, ConCubina, Panther e KapoIddo, proseguiva più lentamente, con frequenti soste e fotografie. Raggiunta la cima ci si accomodava nel caldo rifugio e ci si trasformava tutti in quello strano animale che qualche giorno prima era stato fatto allo spiedo: autentici maiali. Infreddoliti e bagnati spolpavamo salami, panchetta e formaggi messi a disposizione dai fretelli Avofabio e Ruttok per poi continuare con cantucci e panforte messi a disposizione da Lancillotto e Materazzi. La leggenda narra che i primi hanno trovato anche calda pasta ricca di saporiti condimenti lasciata da altri generosi ospiti. Dopo qualche minuto cominciava la discesa, per qualcuno davvero difficile ed il gruppo si divideva come nella salita. Ai "ritardatari" si univano i cavalieri Iddo53 e David_jcd per sostenere la straordinaria quota rosa. Tra un panorama mozzafiato e l'altro si raggiungeva la base dove si ordinavano birre e caffè per tutti.
I saluti e poi il rientro.
Sono ancora carico di emozione e se ho dimenticato qualcosa o qualcuno chiedo davvero scusa.
Morgana, ho provato a risponderti giocando un po'. C'è stato divertimento, allegria, solidarietà, generosità, altruismo, amicizia, fatica, paura, stanchezza, dolore, sconforto e non ricordo quante altre sensazioni all'ennesima potenza.
Credimi quando ti dico che è stata una delle più belle esperienze della mia vita. Il giorno dopo fatica, paura, stanchezza, dolore e sconforto vengono dimenticati mentre tutto l'altro RESTA PER SEMPRE.
Da fratello ti dico: l'anno prossimo non mancare.