consigli per giro di tre/quattro giorni nelle alpi

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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giuliofarma

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ciao a tutti ragazzi!..ho cercato un pochino ma ,ad eccezione di raid decisamente lunghi ed impegnativi (transalp) non ho trovato indicazione di tour di cabotaggio più "mite" per chi ,come me, non ha velleità agonistiche o competitive ma abbia molto semplicemente voglia di "provare se gli riesce" prima di esser troppo avanti con le primavere! :il-saggi:
Ora io ed il mio compagno di pedalate Lele è un po' che ci diciamo che sarebbe bello "tirarsi fuori" qualche giorno in primavera/estate per fare un bel tour alpino che preveda la possibilità di fermarsi a dormire in ostelli o rifugi e poi ripartire il tutto per un tre o quattro giorni!
Preferiamo non troppo lungo come tempo perchè non intendiamo attrezzare le bici con borse varie per non penalizzare la pedalabilità/agilità del mezzo...per cui zaino da 20/25 litri e basta!

IDEE ?...CONSIGLI?...QUALCHE INDICAZIONE?
 

Lasco

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Laus nova
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Exceed SLX 8.9 pro race 17, Stumpy HT Expert 09
Il Dreilander Tour è il giro che mi è subito venuto in mente leggendo la tua richiesta.
Il grosso vantaggio è quello di non doversi portare i bagagli in bici visto che il trasporto è compreso nel servizio.
Per il resto l'organizzazione è molto libera e flessibile con pure due percorsi più o meno difficili.
 

giuliofarma

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Il Dreilander Tour è il giro che mi è subito venuto in mente leggendo la tua richiesta.
Il grosso vantaggio è quello di non doversi portare i bagagli in bici visto che il trasporto è compreso nel servizio.
Per il resto l'organizzazione è molto libera e flessibile con pure due percorsi più o meno difficili.

grazie "frà" !:celopiùg:
e mooolto interessante tutto ciò...no guide, no gruppi se non ne vuoi, alberghi (belli) già prenotati...saunetta la sera...le bionde son da contattare in loco? :smile:
Grazie Lasco, mi hai mostrato un'opzione che non conoscevo! Salvo senz'altro il tuo consiglio...ci studio...:prost:
 
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Renzo ®

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ciao a tutti ragazzi!..ho cercato un pochino ma ,ad eccezione di raid decisamente lunghi ed impegnativi (transalp) non ho trovato indicazione di tour di cabotaggio più "mite" per chi ,come me, non ha velleità agonistiche o competitive ma abbia molto semplicemente voglia di "provare se gli riesce" prima di esser troppo avanti con le primavere! :il-saggi:
Ora io ed il mio compagno di pedalate Lele è un po' che ci diciamo che sarebbe bello "tirarsi fuori" qualche giorno in primavera/estate per fare un bel tour alpino che preveda la possibilità di fermarsi a dormire in ostelli o rifugi e poi ripartire il tutto per un tre o quattro giorni!
Preferiamo non troppo lungo come tempo perchè non intendiamo attrezzare le bici con borse varie per non penalizzare la pedalabilità/agilità del mezzo...per cui zaino da 20/25 litri e basta!

IDEE ?...CONSIGLI?...QUALCHE INDICAZIONE?
Appena ho un po' di tempo per scriverti dal pc, ti invio un po' di idee per giri self-made di tre giorni in Dolomiti ed in Svizzera.
 

giuliofarma

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Renzo ®;8040519 ha scritto:
Appena ho un po' di tempo per scriverti dal pc, ti invio un po' di idee per giri self-made di tre giorni in Dolomiti ed in Svizzera.

Grazie mille Renzo! Mi farebbe molto piacere conoscere delle ulteriori opzioni! In realtà ce ne sarebbero un sacco nelle mie splendide Dolomiti solo che, non essendo un grosso conoscitore dei percorsi, non sono in grado di fonderli per ottenere un tre o quattro giorni! Ciao!
 

Renzo ®

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Grazie mille Renzo! Mi farebbe molto piacere conoscere delle ulteriori opzioni! In realtà ce ne sarebbero un sacco nelle mie splendide Dolomiti solo che, non essendo un grosso conoscitore dei percorsi, non sono in grado di fonderli per ottenere un tre o quattro giorni! Ciao!

Allora, noi solitamente facevamo giri di 2 gg e mezza. In sostanza si partiva il sabato mattina da Empoli per arrivare in loco verso ora di pranzo. Salita verso il rifugio x 2/3 ore di pedalata. secondo giorno giro lungo, terzo giorno giro "medio" poichè avevamo da fare rientro a casa

a- Uno dei giri più belli è stato il giro dello Sciliar partendo da Campitello

b- Poi abbiamo fatto il Sella Ronda in senso orario

c- La Val di Funes per 2 volte

d- Il giro più bello è stato da San Vigilio ad Auronzo, ma in questo caso avevamo il pullman che ci ha seguito fino a destinazione

e- In Svizzera siamo andati nell'Oberland Bernese, per finire il giro sotto l'Eiger
 

Renzo ®

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Renzo ®;8044764 ha scritto:
a- Uno dei giri più belli è stato il giro dello Sciliar partendo da Campitello

I° g: Partenza da Campitello per la Val Duron, passando per la frazione Plan è più carino e meno ripido > Rif Micheluzzi > Passo Duron > Rif. Alpe di Tires

II° g: Rif Bolzano (tratti a spinta) - Malga Seggiola > Prugelweg > Malga Tuff > Laghetti di Fiè > Siusi> a questo punto si può decidere se prendere l'impianto per Compatsh, oppure se fare la salita asfaltata in sella > Compatsch

III° g: qui ci si può sbizzarrire sull'Alpe di Siusi con vari percorsi tutti ciclabili fino ad arrivare a Malga Zallinger > Rif. Sassopiatto (molto ripido). Da qui in poi sarebbe bello poter fare il Sent. Frederich August fino all'omonimo rifugio, oppure almeno fino al Rif Pertini (questo tratto sarebbe vietato alle mtb), e scendere a valle per il sentiero che parte dai rifugi, oppure scendere al Micheluzzi dal Sassopiatto e fare a ritroso il tratto che è stato fatto in salita 2 gg prima
 

Renzo ®

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Renzo ®;8044764 ha scritto:
A
b- Poi abbiamo fatto il Sella Ronda in senso orario
Partenza da Selva VG loc Plan, abbiamo fatto una forestale che porta in zona Danterceppies ed abbiamo pernottato al Passo Gardena

II° g: Abbiamo fatto il sentiero sulla sx orografica della valle, sotto la Gardenaccia, fino al Rif Forcelles. Discesa verso Edelweiss, ma prima di arrivarci, consiglio di girare a sx lungo la testata della valle in direzione del Rif Col Pradat. Poco prima di arrivare al Rifugio prendere a sx per la Val Merscia fino a Colfosco > Corvara > Rif Incisa per forestali (zona Pralongià), e discesa verso il Passo Campolongo (segnato 3?) Dal Passo noi siamo saliti al Bec de Roces, ma credo si possa scendere direttamente su Arabba. > Forestale in direzione Pordoi per abbandonarla a metà circa e prendere altra forsetale a sx che in 4 km porta al Valico di Porta Vescovo (in alternativa si può utilizzare l'impiant ;-) > Sentiero Viel dal Pan fino al Rif omonimo

III° giorno discesa al passo Pordoi, poi per sentiero/piste da sci fino al Lupo Bianco, da qui salita micidiale fino al Rif Valentini e discesa verso Selva
 

Renzo ®

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Renzo ®;8044782 ha scritto:
Partenza da Selva VG loc Plan, abbiamo fatto una forestale che porta in zona Danterceppies ed abbiamo pernottato al Passo Gardena

II° g: Abbiamo fatto il sentiero sulla sx orografica della valle, sotto la Gardenaccia, fino al Rif Forcelles. Discesa verso Edelweiss, ma prima di arrivarci, consiglio di girare a sx lungo la testata della valle in direzione del Rif Col Pradat. Poco prima di arrivare al Rifugio prendere a sx per la Val Merscia fino a Colfosco > Corvara > Rif Incisa per forestali (zona Pralongià), e discesa verso il Passo Campolongo (segnato 3?) Dal Passo noi siamo saliti al Bec de Roces, ma credo si possa scendere direttamente su Arabba. > Forestale in direzione Pordoi per abbandonarla a metà circa e prendere altra forsetale a sx che in 4 km porta al Valico di Porta Vescovo (in alternativa si può utilizzare l'impiant ;-) > Sentiero Viel dal Pan fino al Rif omonimo

III° giorno discesa al passo Pordoi, poi per sentiero/piste da sci fino al Lupo Bianco, da qui salita micidiale fino al Rif Valentini e discesa verso Selva
Nota bene: il percorso si differisce leggermente da quanto descritto sopra
DOLOMITI

Il Giro del Sella

Tanti lo conoscono, in particolar modo gli sciatori ed i bitumari, ma i più non sanno che è fattibile anche con la mountain bike riuscendo a stare in gran parte lontani dalle strade transitate dalle auto. Il paesaggio è semplicemente meraviglioso e si può dire con certezza che queste montagne sono tra le più belle dell'arco alpino. Quattro passi e molte pedalate in un solo giorno richiedono una buona preparazione: le forze devono essere distribuite con cura durante tutta la giornata per non andare in crisi all'ultima salita, comunque è possibile suddividere il giro anche in due o più giorni secondo le proprie necessità e capacità. In piena estate è consigliabile partire molto presto in mattinata per evitare l'eccessivo traffico.


LUNGHEZZA: Km. 58,0
DISLIVELLO IN SALITA: mt. 2836
TEMPO PERCORRENZA: h 8,00/10,00 (effettive)
PERIODO CONSIGLIATO: Giugno – Settembre
QUOTA MASSIMA: mt. 2.478 (Porta Vescovo)
EFFETTUATO IL: 24 Giugno 2007
CARTOGRAFIA CONSIGLIATA: "Gruppo Sella“ 1:25.000 edizioni Tappeiner; Tabacco; Kompass
LUOGO DI PARTENZA: Selva Val Gardena (loc. Plan)
ITINERARIO: Selva Gardena – Linacia – Plan de Frea – Passo Gardena – Forcelles – Edelweiss – Colfosco – Borest – Corvara – Arlara – Passo Incisa – Passo Campolongo – Bec de Roces – Plan Boè – Arabba – Pont de Vaduz – Porta Vescovo – Viel dal Pan – Passo Pordoi – Pista del Bosco – Lupo Bianco – Val Salei – Passo Sella – Plan de Gralba – Selva Gardena

Selva Gardena (BZ), è raggiungibile via A22 del Brennero uscita Chiusa/Klausen, tramite la strada statale n°242. Il punto di partenza non è comunque così importante, durante il giro tocchiamo le località di Colfosco, Corvara, Arabba ed il bivio Sella/Pordoi, per cui si può scegliere a seconda della comodità. Per noi Selva Val Gardena è la più vicina e, alla fine del paese, si trova anche ad un ampio parcheggio da dove siamo partiti di fronte all’Hotel/Garnì Ortles.

Ringraziamo Carb (Maurizio Deflorian), Igor Tavella, Marco Toniolo e Stefano “el dava”per le preziose informazioni sul percorso


Partiamo dalla località Plan (mt. 1568), appena fuori Selva Val Gardena e ci incamminiamo lungo la statale 242 per i passi Sella e Gardena. Al primo tornante a dx parte sulla sx il sentiero CAI 654 (indicazioni Linacia). A questo punto si deve decidere se si vuole spingere la bici per circa 20 minuti (pochi riusciranno a rimanere in sella) o se si vuole continuare sulla strada asfaltata, trafficata dalle auto dei turisti. Noi siamo per i 20 minuti. Subito dopo aver imboccato la stradina sulla sx ci dobbiamo tenere a dx in decisa salita e proseguiamo sempre in forte pendenza superando poi un tratto piastrellato ed un crocifisso (tenere la dx) fino a raggiungere una traccia erbosa. Questa giunge a una bella malga con vista sul Sasso Lungo e sul Gruppo di Sella (loc. Plans de Frea). Passata la malga si prosegue a dritto su traccia che, evitando un bivio a dx, diventa erbosa ed arriva alla strada asfaltata poco sotto il Passo Gardena, qui continuiamo su questa fino al passo stesso (km. 4,7; mt 2121). Superato il Passo Gardena scendiamo fino al primo tornante a dx e prendiamo, prima di arrivarci, la stradina bitumata sulla sx e si prosegue su questa breve salita finché non ci si immette in un sentiero che va in direzione del Rifugio Forcelles. Questo si rivela uno stupendo single track panoramico con qualche tratto da fare a piedi, ma ne vale decisamente la pena, sia per il divertimento nell’affrontarlo, sia per la vista che offre sul versante settentrionale del Sella. Successivamente la traccia si allarga e sale con un breve strappo al Rifugio Forcelles dove inizia la ripidissima discesa sterrata fino a Colfosco lungo la pista da sci dell’Edelweiss. Qui attraversiamo la statale e dobbiamo continuare il percorso dall'altra parte della vallata sulla sterrata che prosegue in discesa verso Corvara (str. Sotlijia; km 12,0 ca). Arrivati a Corvara nei pressi dell’Hotel Arkadia (km15,0; mt. 1540), proseguire a dx fino ad immettersi brevemente sulla statale per il Passo Campolongo e, presso la chiesa vecchia, girare a sx in direzione Arlara per una salita ripidissima in asfalto. Arrivati alla sommità (Hotel Arlara; km. 15,9; mt. 1673) proseguiamo su sterrata a sx per Pre Ciablun/Col Alt e individuiamo al km 11,5 il sentiero n. 24 (indicazioni Pralongià/Capanna Nera), che prendiamo a dx in corrispondenza di una secca curva a sx. Questo sbuca su una sterrata che prendiamo a sx in salita, subito dopo lasciamo sulla sx il rifugio Capanna Nera prendendo il bivio a dx e proseguiamo lungo la stradina (segnato 24) che sale senza eccessive pendenze in mezzo al bosco fino ad arrivare al Passo Incisa (km 21,5; mt. 1925). Poco prima del rifugio, giriamo a dx sul sentiero n. 3 che prosegue in dolce saliscendi in mezzo al bosco; questo tratto presenta il cartello di divieto alla circolazione in Mtb, perciò fare attenzione. Ad una panchina ignoriamo il sentiero a dx che scende verso Corvara (km 23,6) e poi al successivo bivio teniamo la dx, mentre se invece proseguiamo diritti arriveremo al Rifugio Cherz. Proseguendo per sentiero in discesa arriviamo nei pressi del Passo Campolongo (km. 25,0; mt. 1875). Seguiamo la strada asfaltata per 300 metri e presso il segnale stradale del passo si prende la ripida strada forestale sulla dx (segnato 636) per il "Bec de Roces". È corta, però estremamente dura. La strada arriva al Rifugio Bec de Roces (mt. 2160) e continua scendendo sulla ripida pista da sci che porta al Rifugio Plan Boè. Da qui si prosegue per la forestale (segnato CAI 637) che arriva direttamente ad Arabba (mt. 1601). Dalla chiesa si va ad attraversare il torrente Cardevole per imboccare, nei pressi delle stazioni funiviarie, la strada forestale che si stacca a dx. Questa rimane sul versante destro orografico della valle e segue fedelmente, con andamento lineare, l’ampia e facile pista di sci che scende dal Passo Pordoi. Il fondo, discretamente buono e parzialmente inerbato, consente una pedalata morbida in vista delle successive dure asperità. Arriviamo sulla SS 48 delle Dolomiti nei pressi di un impianto di risalita (loc. Pont de Vaduz; km 33,2; mt. 1850) e continuiamo in salita su questa per 1,3 km fino ad imboccare a sx la sterrata per Porta Vescovo nei pressi di un largo spiazzo sulla dx e di una scultura di San Giuseppe con l’asinello (segnato CAI 680; mt. 1980; n.b. qui è possibile giungere anche per traccia sterrata non molto agevole che sbuca 100 mt a monte dello spiazzo). La strada sale tagliando il fianco nord della montagna sotto il Sasso Cappello, la pendenza è accettabile, mentre il fondo in alcuni momenti si fa scorbutico in quanto sassi sparsi e ghiaia rendono problematica l’aderenza. A quota mt. 2330, dopo un tratto ripido, un altro pianeggiante e, dopo esser transitati sotto una seggiovia, giungiamo ad una biforcazione: Porta Vescovo è situata 150 metri sopra di noi ad uno stretto intaglio fra le rocce e la stazione a monte della funivia. L’ultimo tratto è micidiale. Superiamo il dislivello in solo 800 metri di tratturo, ma la pendenza media del 18,5% e punte ben oltre il 20%, oltre al fondo sconnesso, rendono assai difficile la permanenza in sella. Arrivati a Porta Vescovo (km 38,9; mt. 2478), l’imponente Marmolada appare maestosa davanti a noi come un giusto premio alle dure fatiche della lunga salita. Dalla sella scendiamo sul versante opposto dove imbocchiamo l’evidente sentiero Viel dal Pan (Bindelweg) con un ampio giro a sx e successivamente a dx in direzione Ovest (segnato CAI 601). Il sentiero è stretto ed in certi tratti esposto, oltre al fatto che inizialmente occorre superare un tratto franato. Con un ultimo strappo arriviamo al Rifugio Viel dal Pan (km. 37,7; mt. 2432; possibilità di pernottamento e di ristoro). Il panorama sul ghiacciaio della Marmolada e sui Vernel ci accompagna piacevolmente per tutto questo tratto. Dal rifugio in poi il sentiero si allarga e in breve raggiungiamo il Belvedere del Pordoi al Col de Cuch ed il Rifugio Fredarola (mt. 2388). Da qui raggiungiamo in picchiata, su sentiero leggermente tecnico (segnato 601), il Passo Pordoi facendo attenzione ai numerosi pedoni che percorrono questo sentiero (mt. 2239; n.b. il Passo è raggiungibile in assai minor tempo continuando dritti su asfalto dal precedente spiazzo a quota 1980 evitando la salita a Porta Vescovo ed il successivo sentiero Viel dal Pan). Dal parcheggio posto più in basso, di fronte alla funivia per il Sass Pordoi, si stacca il sentiero CAI 627 che fiancheggia la strada asfaltata per il passo. Arriviamo agli alberghi Pordoi e Gonzaga (mt. 2117), dietro quest’ultimo parte un sentieretto che porta a raggiungere la sterrata sottostante. Possiamo proseguire su questa e poi su sentiero fino alla località Pecol e poi giù per asfalto, oppure fare molta attenzione ad individuare, prima di passare sotto un impianto di seggiovia, l’inizio della Pista da Sci, subito sulla dx in corrispondenza di un casottino. La traccia si rivela essere un vero trail ammazza freni perchè scende dritta sul percorso sciistico ed invita a tenere alte velocità. Giungiamo infine al laghetto di fronte al ristorante Lupo Bianco (km. 46,0; mt. 1715), attraversiamo la statale ed il torrente, passiamo vicini alla stazione a valle dell’ovovia e, di fronte ad un edificio bianco che fa da ristorante, iniziamo la ripidissima salita in direzione del Passo Sella. Usciti dal bosco prendiamo a sx sempre seguendo il segnavia 655 e le indicazioni per il Rifugio Valentini. Quest’ultimo tratto si svolge in ambiente aperto e bellissimo, con il Piz Ciavazes ed il Gruppo del Sassolungo che ci dominano dall’alto. Arrivati al Rif. Valentini (km. 50,7; mt. 2213) iniziamo a scendere brevemente verso il Rifugio Passo Sella (mt. 2190). Dietro di questo dobbiamo individuare l’inizio del sentiero 657 il quale è un po’ difficile da trovare, ma basta seguire la pista da sci e si arriva sulla strada forestale che ricorda più una pietraia che una strada vera e propria. Seguendo più o meno fedelmente il tracciato sciistico, arriviamo al parcheggio di Plan de Gralba (km. 56,0; mt. 1789), passiamo sotto i cavi della funivia e seguiamo nuovamente la pista da sci per poi arrivare al punto di partenza con un’ultima picchiata (km. 58,0; mt. 1589).
 

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Renzo ®

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Renzo ®;8044774 ha scritto:
I° g: Partenza da Campitello per la Val Duron, passando per la frazione Plan è più carino e meno ripido > Rif Micheluzzi > Passo Duron > Rif. Alpe di Tires

II° g: Rif Bolzano (tratti a spinta) - Malga Seggiola > Prugelweg > Malga Tuff > Laghetti di Fiè > Siusi> a questo punto si può decidere se prendere l'impianto per Compatsh, oppure se fare la salita asfaltata in sella > Compatsch

III° g: qui ci si può sbizzarrire sull'Alpe di Siusi con vari percorsi tutti ciclabili fino ad arrivare a Malga Zallinger > Rif. Sassopiatto (molto ripido). Da qui in poi sarebbe bello poter fare il Sent. Frederich August fino all'omonimo rifugio, oppure almeno fino al Rif Pertini (questo tratto sarebbe vietato alle mtb), e scendere a valle per il sentiero che parte dai rifugi, oppure scendere al Micheluzzi dal Sassopiatto e fare a ritroso il tratto che è stato fatto in salita 2 gg prima

Anche questo differisce in parte da ciò che è sopra descritto

SCILIAR RUNDE
Due giorni intorno alla montagna simbolo dell’Alto Adige

1°giorno

Partiamo da Campitello di Fassa dal parcheggio della funivia del Col Rodella (mt.1410), arriviamo alla Piazza Centrale, continuiamo a dx per Via Rodella, via SS. Filippo e Giacomo e via Col, raggiungendo per asfalto la suggestiva frazione di Pian (km. 1,9; mt.1540). Di qui si prosegue per comoda sterrata in falsopiano, fino ad immettersi sulla forestale 532 che sale, molto più ripida direttamente da Campitello. Evitando ogni diramazione laterale, si procede faticosamente fino a raggiungere il Rifugio Micheluzzi (km.4,5; mt 1840). Subito dopo, mantenendo la principale, il percorso si fa completamente pianeggiante e costeggia il Rio Duron e tutta una serie di caratteristiche baite in legno, inclusa la simpatica Baita Lino Brach. Superata l'ultima di tali baite, di fronte all'imponente parete dolomitica del Molignon, lo sterrato prende a salire prima dolcemente, poi in maniera più marcata e su fondo più sconnesso, mantenendosi pedalabile almeno per i più allenati. Superata la Malga Docoldaura (km.9,3; mt.2046) si prosegue con tratti molto ripidi fino a raggiungere il Passo Duron, a quota 2204. Prendiamo il sentiero a sx che si immette successivamente sulla carrareccia proveniente dall’Albergo Dialer (segnato 4) e con bel percorso, chiusi tra le rupi dei Molignón a sx e gli acuminati Denti di Terrarossa a dx, si raggiunge con una lunga rampa micidiale il Passo dell'Alpe di Tires ed il Rif. Alpe di Tires, (km.12,2; mt. 2440). Da qui proseguiamo dalla parte opposta in discesa seguendo il segnato 4, dopodiché dobbiamo affrontare un tratto “bici in spalla” per circa 30 minuti per superare la fascia rocciosa che ci conduce sull’Altipiano dello Sciliar nel punto più alto della nostra escursione (km.15,0; mt.2551). Da qui proseguiamo in divertente e panoramica discesa fino ad incrociare il “sentiero dei turisti”, segnato 1, che proviene dall’Alpe di Siusi, lo prendiamo a sx e con un’ultima impennata arriviamo al Rifugio Bolzano (km.18,65; mt.2457). Da qui si gode di una splendida vista, oltre che sulle montagne circostanti,anche verso l'Adamello ed il gruppo dell'Ortler, nonché sui ghiacciai delle Alpi dell'Oetztal e dello Stubai. Dopo essersi riposati, con il sentiero numero 1 si scende verso sud, inizialmente per prati, poi per bosco, superando qualche tratto tecnico, arriviamo successivamente ad una radura che ci porta alla Malga Seggiola (mt 1940; ristoro). Proseguiamo attraversando i ripidi pendii rocciosi (tratti tecnici), fino a quando il susseguente ponte di legno ci fa varcare lo scrosciante fiume montano nella profonda gola rocciosa, immettendoci nel cosiddetto Prügelweg, un sentiero che è stato costruito con palanche di legno per portare più agiatamente le vacche sugli alpeggi in estate. E’ questo un sentiero fantastico, molto particolare ed impegnativo, dove le passerelle in legno si alternano a tratti lastricati e gradinati. Un ponticello ci annuncia la fine del tratto nella gola e proseguiamo con tratti molto ripidi fino al km.23,00. dove ad un bivio possiamo scegliere di tenere il sentiero 1 a dx in salita, che inizialmente è impedalabile, oppure calare giù a sx sul segnato 3 e fare attenzione ad imboccare la sterrata poco dopo a dx. Al km.24,0 le strade si ricongiungono e noi proseguiamo in discesa in mezzo ai boschi di larici e mantenendo sempre la principale (segnato 1), superando una teleferica ed un guado, arriviamo sui prati della Tuff Alm (km26,3; mt.1274) dalla quale possiamo scendere a valle sia attraverso il tecnico sentiero n°1, oppure tramite la forestale di servizio alla Malga Tuff, che si ricongiungono dopo un km circa, arrivando in breve ai Laghetti di Fié (km.28,0; mt.1036). Facciamo un giro completo del lago inferiore (Volser-Weinher) e, dalla parte opposta rispetto all’Hotel Waldsee, imbocchiamo in divertente discesa il sentiero 2 per Siusi fino a Runk (VigilerHof; km.30,2; mt 900 ca.), dove questo comincia a risalire fino ad attraversare il Rio Bianco, arrivando subito dopo all'Hotel Salegg dove prendiamo la strada a sx, arrivando in breve al parcheggio della cabinovia per l’Alpe di Siusi (km.33,0; mt.968) ed infine, al paese di Siusi.


2°giorno

Da Siusi dobbiamo raggiungere l’Alpe di Siusi. Noi consigliamo di farlo per la comoda cabinovia, oppure si può optare per l’asfalto che in circa 7 km porta a Compatsch (mt.1.844), stazione a monte della cabinovia. Da qui imbocchiamo il sentiero 3 (indicazioni Saltria) all’altezza del cartello marrone che indica la fine di Compatsch, girando a sx per prati. Il sentiero si mantiene più o meno parallelo all’asfalto che attraversa successivamente (km.1,3) andando in direzione dell’Hotel Steger-Dellai, prosegue dritto tralasciando la sterrata che porta alla Malga Gostner ed al km.2,10 dobbiamo tenere la sx ed iniziamo la discesa mantenendo il segnato 3. Dopo un po’ ci immettiamo sull’asfalto per 10 mt e riprendiamo subito a dx il sentiero 3 che con fantastica discesa ci porta a Saltria con un ultimo tratto asfaltato (km.5,20; mt.1675). Da Saltria dobbiamo raggiungere il Rif.Zallinger. Lo possiamo fare in diversi modi, noi vi consigliamo quello più carino dal punto di vista panoramico e dal punto di vista del tipo di terreno attraversato, anche se non il più breve. Dal piazzale di Saltria prendiamo a sx in discesa l’asfalto per la JenderTal (segnato 3a), superiamo un ponte e la strada diviene sterrata cominciando a risalire fino al km 7,15 dove dobbiamo continuare a dx la salita (direzione Monte Pana) fino a superare al km 9,0 un cancello in legno, proseguendo dritto in direzione Zallinger. Dopo un altro cancello ci immettiamo a dx nella forestale in direzione nuovamente di Saltria (segnato 3), che non raggiungiamo, perché al km.10,9 (mt 1818), in corrispondenza dello scollinamento, prendiamo a sx il sentiero 7 in salita in direzione Zallinger (fino qui anche direttamente da Saltria – segnato 3). La salita è ora dominata dal gruppo del Sassolungo ed il sentiero ci porta attraverso i pascoli montani ad una piccola valle piena di boschi (Bosch dai Bues), poi di nuovo su pascoli arriviamo ad una selletta proprio sopra il Rifugio Zallinger [(km.14,2; mt 2061) fino qui anche direttamente da Saltria – segnato 9], dove giriamo a sx per affrontare una ripidissima “terrific” (segnato 9) che in breve ci conduce al Giogo di Fassa e di lì al Rif.Sassopiatto (mt 2300; km.16,00), raggiungendo il punto più alto della seconda giornata. Dal rifugio scendiamo immediatamente in direzione della Malga Sassopiatto, passiamo davanti alle stalle e scendiamo in direzione della Val Duron (segnato 533). Il sentiero è abbastanza ripido, ma mai troppo impegnativo, anche se non banale. Alla fine della discesa andiamo a dx e subito dopo a sx raggiungendo in breve il Rif. Micheluzzi (km 19,5 ca; mt 1840). Per tornare a Campitello possiamo ripercorrere la strada fatta il giorno precedente oppure, 200 mt dopo il rifugio, consigliamo di riattraversare il rio e di prendere a sinistra un bel sentiero attrezzato con tavoli e panchine che dapprima in salita, comincia poi a scendere molto più tecnico e ripido per immettersi sulla strada della Val Duron (segnato 532) in località Pozates nei pressi della Baita Fraines, a circa metà strada fra il Rifugio Micheluzzi e Campitello. Proseguendo per questa si raggiunge in breve il paese ed il parcheggio dalla quale siamo partiti (km 24,0 ca; mt 1410)


n.b. Il giro può essere fatto anche in un solo giorno partendo ed arrivando a Siusi, evitando quindi tutto il tratto della Val Duron. Nei pressi della stazione a monte della cabinovia, in località Compatsch, imbocchiamo la sterrata (segnato 7) che, passando per l’Hotel Punta d’Oro, il Rif.Molignon e l’Albergo Dialer, conduce al Passo Duron. Dal Passo ci si ricongiunge all’itinerario descritto fino a Siusi.
 

giuliofarma

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21/8/14
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San Donà di Piave
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Bike
Radon Slide 130 29" 10.0
:celopiùg: per la miseria,@ Renzo , un bel po' di materiale davvero!!
Ti ringrazio tantissimo, ora ne avrò per un pezzetto da studiare!

Se qualcunaltro avesse voglia di condividere esperienze di giri effettuati, son qua!..son molto curioso! :smile:
 

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