[Comelico] il Monte Zovo

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Biker assatanatus
30/10/05
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L’itinerario che andremo ad affrontare ha come ambientazione il Monte Zovo, la panoramica vetta erbosa che sovrasta Santo Stefano di Cadore. Dalla piazza del paese imbocchiamo via VI Novembre verso est, attraversando il torrente Padola e svoltando poi a destra sulla pista ciclabile, risalendo dolcemente la valle; affrontata un breve rampa ci immettiamo su una strada più larga che attraversa il torrente e conduce a Campitello: qui svoltiamo a destra e poco dopo iniziamo a salire a sinistra verso Casada e Costalissoio; dopo circa tre chilometri la strada spiana in vista della chiesa di Costalissoio, prima della quale deviamo a sinistra tornando nuovamente a salire, ora più dolcemente, verso la frazione Costa.

Raggiunto l’abitato lo attraversiamo finché, oltrepassata una fontana, iniziamo l’ascesa al Monte Zovo svoltando a destra: la salita presenta un asfalto piuttosto rovinato e erte superiori al 10% fino alla stalla sociale, superata la quale il fondo diventa sterrato e la pendenza più agevole; poco oltre, tuttavia, la strada torna a impennarsi asfaltata per tre interminabili chilometri terminando nei pressi di una costruzione in lamiera: qui svoltiamo a sinistra su una mulattiera che in poche centinaia di metri conduce alla vetta, raggiungibile deviando sulla traccia erbosa di sinistra quando la salita ha termine.

Dalla cima, che si eleva a quasi 2000 metri dominando le valli del Piave e del Comelico, il panorama spazia a 360° tutt’intorno per chilometri e chilometri.

Tornati alla spianata ai piedi della vetta, imbocchiamo il sentiero 165 a sinistra verso la Forcella Zovo che, dopo una breve salita, inizia a scendere nel sottobosco con tratti tecnici e veloci; al quarto tornante (sinistrorso) proseguiamo dritti verso Costalta: la mulattiera si fa ora più larga ma il fondo smosso e la pendenza a tratti elevata rendono la picchiata alquanto insidiosa, almeno fino ai fienili Cercena che incontriamo una volta usciti dal bosco e dove teniamo la destra fino ad arrivare a Costalta.

Appena incontriamo l’asfalto svoltiamo in discesa sulla prima strada che si diparte sulla sinistra, tenendo ancora la sinistra nei successivi due bivi e proseguendo poi in piano verso la località La Sega. Superati alcuni fienili ha inizio la seconda ascesa dell’itinerario, verso la Forcella Zovo: la salita, di circa due chilometri e totalmente asfaltata, si rivelerà molto impegnativa per via della pendenza costantemente elevata (media 13,5% e punte fino al 26%); è da segnalare che la salita è evitabile proseguendo la discesa dal Monte Zovo sul segnavia 165-154, senza effettuare la deviazione al quarto tornante.

Al penultimo tornante della salita, in vista del rifugio, deviamo a destra scendendo su asfalto per circa 500 metri, imboccando poi lo sterrato sulla destra che sale dolcemente, largo e compatto, fino al Col di Tamber; successivamente la mulattiera si restringe e inizia a scendere tecnica e ripida nel bosco con qualche tratto non ciclabile. Quando la traccia torna larga e percorribile, deviamo sul single track che, una volta usciti dal bosco, incontriamo sulla destra: il sentiero scende ora tra prati e fienili (dove proseguiamo dritti) dominando tutta la valle, serpeggiando in discesa fino a immettersi su una larga carrareccia che, con un ripido tratto finale, ci riconduce su asfalto in località Valle.

Seguiamo quindi la strada asfaltata in discesa verso destra, attraversando San Pietro di Cadore e concludendo la picchiata in località Mare: qui attraversiamo la statale imboccando il viottolo di sinistra (tra il bar e la banca) arrivando sull’argine del Piave che risaliamo per qualche centinaio di metri fino al ponte. Passati sulla sponda sinistra del fiume svoltiamo a destra sulla ciclabile che, inizialmente sterrata e poi asfaltata, ci permette di tornare rapidamente a Santo Stefano.

L’itinerario, seppur dal basso chilometraggio, presenta tratti impegnativi sia in salita che in discesa: se ne consiglia pertanto la percorrenza a biker dotati di un adeguato allenamento; in ogni caso, comunque, la particolare conformazione del percorso consente in ogni momento un rapido ritorno al punto di partenza.

Mappa e foto su www.tmb.135.it - sez. ITINERARI
(http://www.webalice.it/stefano.demarchi/index.htm)
 

Classifica mensile dislivello positivo