[Comelico] Costa della spina

  • Orbea lancia la nuova Rise, la sua ebike leggera che ha fatto discutere tantissimo i nostri lettori. Io e Stefano abbiamo avuto modo di provarla in anteprima a Terlago, da oggi la potete toccare con mano al Bike Festival di Riva del Garda.
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Biker assatanatus
30/10/05
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Una montagna, una cresta, e un single track in quota che la percorra. Forse il sogno di ogni biker: il mio l’ho avverato in Comelico.

Da Padola (BL) scendiamo verso Santo Stefano e dopo l’abitato di Dosoledo svoltiamo a sinistra salendo dolcemente verso Casamazzagno. Giunti in piazza, giriamo a sinistra e iniziamo a faticare seguendo la strada asfaltata che si dirige verso la chiesa di San Leonardo, risalendo il ripido versante sud del Monte Spina. Dopo circa 2,5 chilometri incontriamo un crocifisso sulla sinistra, e poco oltre inizia lo sterrato in prossimità di un bivio: teniamo la sinistra e saliamo lungo il segnavia 147 fino al bivio Sommo; svoltiamo a sinistra (segnavia 149) e affrontiamo una breve rampa che conclude temporaneamente la salita.

La sterrata procede ora nel bosco con numerosi saliscendi e qualche rampa impegnativa fino alla casera Campobon: qui la carrareccia si restringe fino a diventare single track. Alternando di continuo tratti ripidi e pianeggianti, lo stretto sentiero sale a mezza costa fino a quota 2000 metri rimanendo comunque quasi sempre ciclabile, permettendoci di ammirare ampi panorami sul Comelico e la Val di Sesto, non paragonabili però a ciò che ci aspetterà in cima. Un’ultima serie di logoranti saliscendi e arriviamo alle pendici del Col Quternà, in località La Punta.

Dopo una breve quanto necessaria sosta, torniamo a salire con decisione verso la Sella del Quaternà seguendo la mulattiera 173; in meno di due chilometri, ma con pendenze attorno al 14% e molti tornanti, arriviamo a una diramazione verso destra poco prima della sella: il single track che ci aspetta (segnavia 148) non lo scorderemo mai.

Tra stelle alpine e fischi di marmotte percorriamo la traccia che, a mezza costa, procede lungo il versante ovest della cresta, a pochi metri dalla sommità. Pedalando sempre tra i 2300 e i 2200 metri affrontiamo numerosi saliscendi ammirando il fondovalle e monti a perdita d’occhio. I pochi tratti che verranno percorsi a piedi lo saranno più per la soggezione del baratro a pochi centimetri che per la loro reale difficoltà.

Superato il Col Rosson il single track diventa più agevole e meno pericoloso, iniziando a scendere con più decisione e spostandosi sul versante est della cresta: abbiamo ora la possibilità di vedere davanti a noi le vette dei Monti Palombino e Cavallino, la Cima Vallona e i Longherin e, più in lontananza, le catene montuose austriache e friulane.

Ancora qualche centinaio di metri ed eccoci finalmente sulla Costa della Spina; ci troviamo proprio sulla cresta della montagna, e lo spettacolo che ci si presenta davanti lascia senza fiato: montagne a 360° per chilometri e chilometri, da quelle più vicine delle valli di Sesto, Digon, Padola, e Comelico fino a quelle più lontane di Cadore, Friuli e Austria.

La tentazione di non tornar più giù è forte, ma è ora di scendere: dalla Costa il sentiero diventa mulattiera e, passando per il Monte Spina, si inoltra nel bosco. Seguendo sempre la traccia principale sbuchiamo, dopo circa due chilometri, sulla sterrata già percorsa all’andata: teniamo la sinistra e arriviamo al bivio Sommo. Qui svoltiamo a sinistra (segnavia 147) e procediamo in salita per un chilometro per poi scendere a destra per la seconda strada bianca che incontriamo.

Lungo l’agevole carrareccia perdiamo rapidamente quota fino a raggiungere un’altra strada bianca, che seguiamo verso destra; inizialmente in piano, poi in discesa a tratti ripida raggiungiamo i fienili di Costa Secca per poi tornare in leggera salita nei pressi della chiesa di San Leonardo. Appena prima dell’asfalto scendiamo lungo la sterrata a sinistra e, poco dopo il crocifisso, deviamo a destra (traccia poco evidente) fino a ritrovare l’asfalto che ci ricondurrà alla piazza di Casamazzagno e, in pochi chilometri, a Padola.

L’itinerario è tanto panoramico e suggestivo quanto faticoso e pericoloso; per evitare rischi è consigliabile quindi affrontarlo in giornate soleggiate, in compagnia e senza fretta, prestando massima attenzione a dove si mettono le ruote: lungo la prima parte della Costa della Spina anche il minimo errore si paga con un salto nel vuoto di almeno duecento metri. Visti i panorami che si possono ammirare, non è da dimenticare la macchina fotografica.

Foto, mappa, altimetria e traccia GPS su www.tmb.135.it
(http://www.webalice.it/stefano.demarchi/page/itinerari/comelico/spina/spina.htm)
 

kala

Biker novus
Nessun commento? L'hanno già fatto tutti o vi siete iscritti in massa alla Pedalonga? Se non l'avete fatto mettetelo subito in programma, l'entusiasmo di Stefano è più che giustificato!! ;)

Se poi alla Sella del Quaternà pensate di aver tempo da perdere approfittatene per salire fino alla vicina cima: sono poco più di 100m su sfasciumi per raggiungere una cima panoramicissima che completerebbe egregiamente la giornata.

Nota: giro facilmente combinabile con varianti verso le casere circostanti.
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Nessun commento? L'hanno già fatto tutti o vi siete iscritti in massa alla Pedalonga? Se non l'avete fatto mettetelo subito in programma, l'entusiasmo di Stefano è più che giustificato!! ;)

Se poi alla Sella del Quaternà pensate di aver tempo da perdere approfittatene per salire fino alla vicina cima: sono poco più di 100m su sfasciumi per raggiungere una cima panoramicissima che completerebbe egregiamente la giornata.

Nota: giro facilmente combinabile con varianti verso le casere circostanti.

La costa dello Spina ha due varianti e confermo entrambe bellissime. Quella più in alto è parte del tracciato della Pedalonga, la mia gara + importante dell'anno. Credo sia il + bel giro da fare in zona, molto meglio del + pubblicizzato 5 rifugi.
Consigliato fare lo spina in discesa, quindi salendo verso il Quaternà o da Segadigon passando per Malga Silvella e Passo Silvella, oppure salendo dall'altro versante la malga coltrondo e malga rinfreddo
 

kala

Biker novus
La costa dello Spina ha due varianti e confermo entrambe bellissime. Quella più in alto è parte del tracciato della Pedalonga, la mia gara + importante dell'anno. Credo sia il + bel giro da fare in zona, molto meglio del + pubblicizzato 5 rifugi.
Consigliato fare lo spina in discesa, quindi salendo verso il Quaternà o da Segadigon passando per Malga Silvella e Passo Silvella, oppure salendo dall'altro versante la malga coltrondo e malga rinfreddo

Quello dalla Val Digon penso rimanga l'accesso più "classico" (e lungo); l'accesso più comodo è sicuramento invece dalle Malghe Coltrondo e Rinfreddo; splendido il collegamento con l'Alpe di Nemes, malga Klambach, il Monte Elmo, Sesto e tutto il resto (volendo concatenare fino alle Sorgenti del Piave ce n'è anche per tre giorni di MTB in luoghi da togliere il fiato).

Nota: il sentiero che scende dal Passo Silvella all'Alpe di Nemes è fattibilissimo (e divertente) in discesa ma non in salita, o almeno così ricordo.
 

nonnocarb

Redazione
11/11/03
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Nota: il sentiero che scende dal Passo Silvella all'Alpe di Nemes è fattibilissimo (e divertente) in discesa ma non in salita, o almeno così ricordo.
No, si pedala tutto anche quello, è tenuto abbastanza bene, guarda qua l'itinerario http://www.meranobike.it/htmlit/colquaterna.htm
Si spinge solo per metà il sentiero che poi conduce alla sella del Quaterna!
Comunque la costa della spina questa estate non me la perdo, al momento giusto chiederò delle info per delle varianti!:prost:
 

samuelgol

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No, si pedala tutto anche quello, è tenuto abbastanza bene, guarda qua l'itinerario http://www.meranobike.it/htmlit/colquaterna.htm
Si spinge solo per metà il sentiero che poi conduce alla sella del Quaterna!
Comunque la costa della spina questa estate non me la perdo, al momento giusto chiederò delle info per delle varianti!:prost:

per quello ti basta abbondantemente la genius senza portarti cancelli esagerati in salita. Se vorrai ti ci porto io........
 

samuelgol

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molto valida la discesa della pedalonga, ma difficile da trovare sulle carte (se non impossibile). Su giscover c'è la traccia della gara, e il gioco è fatto! :celopiùg:

Non è così difficile da trovare. A parte qualche variante in single track, è quasi tutta segnata sulle cartine della Tabacco. Per la precisione la cartina nr.17:spetteguless:. Basta conoscere un pò dove guardare. Ma Carb ce lo porto io e se mi dà buca je buco le gomme :rosik:
 

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