Ciao a tutti, mi presento. Sono Andrea, ho 23 anni ed abito vicino a Crema.
Volevo raccontare qualcosa di me, qualcosa relativo alla mia vita in sella ... l'ultima mia avventura prima di dover appendere la bici :(
--- tratto dal blog del mio sito ---
Un ricordo, per sempre e con me
Era l'estate 2000, una mattina d'agosto per esser precisi. Una mattina come tante altre se non fosse successo quello che è successo.
Partenza al mattino presto come al solito e via. Il sentiero era parecchio impegnativo, arrampicava non poco. Dopo qualche ora di arrampicata arrivo in cima al passo. La discesa era lì che mi aspettava. Nulla poteva distoglirmi l'adrenalina e l'eccitazione di aver raggiunto quel passo.
Decisi di farmi una pausa seduto in mezzo all'erba godendomi il vento fresco come se il resto del mondo non esistesse proprio per nulla. Dopo un pò che ero lì ho visto arrivare un gruppo e mentre decidevano il ritorno ho sentito che la discesa migliore (e meno impegnativa) non era quella dell'andata ma un'altra. Chiesi dove e mi indicarono il sentiero. Loro partirono dopo 5 minuti io son voluto restare lì ancora un pò.
Bene, ero in armonia con me stesso. Salito in sella, pedali agganciati. Si parte lungo il nuovo sentiero. Spendido. discesa stretta, veloce e molto eccitante. Il corpo vibrava tutto dagli scossoni del terreno ma ciò non mi creava nessun tipo di problema. Il terreno era secco, la velocità saliva velocemente. Un curvone a gomito davanti a me. Avevo tutto il tempo che volevo per frenare ma non lo feci. Arrivai sotto, la feci sgommare, sollevare il polverone.
Dopo quella curva il peggio. Il terreno cambiò totalmente aspetto. Erba alta, bagnata, scivolosa. La notte non era stata clemente con la pioggia. Pensavo di non arrivarci alla fine. L'altro curvone a gomito era lì a poco. Potevo, anzi dovevo farcela. Una semplice curva come quella appena fatta solo che questa volta a destra. Nulla di più semplice. Ero lì, pronto. Dovevo eseguirla a secondi. L'assetto era già tutto impostato. Ad un certo punto qualcosa non andò per il verso giusto.
Mi ritrovai in aria, ero stato lanciato fuori dalla mia mountain bike. La vedevo allontanarsi da me procedendo nel senso opposto al mio. Lo sguardo si spostò avanti nella mia direzione. Vedevo solo due cose: la parete di roccia che delimitava la curva e la mia vita passarmi davanti. Lo sapevo, infatti è arrivato: l'impatto tra la roccia ed il lato sinistro del mio corpo. Son riuscito a pararmi la gabbia toracia usando il braccio sinistro e l'osso del bacino usando la mano destra. Impatto rapido, non ho avuto molta cognizione. Una volta contro son caduto a terra picchiando violentamente il lato destro.
Alzarsi da lì è stata atroce. Non sò nemmeno se ho perso conoscenza o cosa. Sò solo che da quel giorno ho dovuto lasciare il fuori strada. La mia spalla non mi consentiva più di andare in bici. E' l'ultimo ricordo che ho. Me lo porto dentro e non c'è momento che non ripenso a quella vita. Sporca, vera e bella.
Forse tra pochi mesi ricomincio. Allenamento in palestra regolare tutti i giorni stanno facendosi sentire ed il desiderio di mangiare fango è sempre vivo in me
Volevo raccontare qualcosa di me, qualcosa relativo alla mia vita in sella ... l'ultima mia avventura prima di dover appendere la bici :(
--- tratto dal blog del mio sito ---
Un ricordo, per sempre e con me
Era l'estate 2000, una mattina d'agosto per esser precisi. Una mattina come tante altre se non fosse successo quello che è successo.
Partenza al mattino presto come al solito e via. Il sentiero era parecchio impegnativo, arrampicava non poco. Dopo qualche ora di arrampicata arrivo in cima al passo. La discesa era lì che mi aspettava. Nulla poteva distoglirmi l'adrenalina e l'eccitazione di aver raggiunto quel passo.
Decisi di farmi una pausa seduto in mezzo all'erba godendomi il vento fresco come se il resto del mondo non esistesse proprio per nulla. Dopo un pò che ero lì ho visto arrivare un gruppo e mentre decidevano il ritorno ho sentito che la discesa migliore (e meno impegnativa) non era quella dell'andata ma un'altra. Chiesi dove e mi indicarono il sentiero. Loro partirono dopo 5 minuti io son voluto restare lì ancora un pò.
Bene, ero in armonia con me stesso. Salito in sella, pedali agganciati. Si parte lungo il nuovo sentiero. Spendido. discesa stretta, veloce e molto eccitante. Il corpo vibrava tutto dagli scossoni del terreno ma ciò non mi creava nessun tipo di problema. Il terreno era secco, la velocità saliva velocemente. Un curvone a gomito davanti a me. Avevo tutto il tempo che volevo per frenare ma non lo feci. Arrivai sotto, la feci sgommare, sollevare il polverone.
Dopo quella curva il peggio. Il terreno cambiò totalmente aspetto. Erba alta, bagnata, scivolosa. La notte non era stata clemente con la pioggia. Pensavo di non arrivarci alla fine. L'altro curvone a gomito era lì a poco. Potevo, anzi dovevo farcela. Una semplice curva come quella appena fatta solo che questa volta a destra. Nulla di più semplice. Ero lì, pronto. Dovevo eseguirla a secondi. L'assetto era già tutto impostato. Ad un certo punto qualcosa non andò per il verso giusto.
Mi ritrovai in aria, ero stato lanciato fuori dalla mia mountain bike. La vedevo allontanarsi da me procedendo nel senso opposto al mio. Lo sguardo si spostò avanti nella mia direzione. Vedevo solo due cose: la parete di roccia che delimitava la curva e la mia vita passarmi davanti. Lo sapevo, infatti è arrivato: l'impatto tra la roccia ed il lato sinistro del mio corpo. Son riuscito a pararmi la gabbia toracia usando il braccio sinistro e l'osso del bacino usando la mano destra. Impatto rapido, non ho avuto molta cognizione. Una volta contro son caduto a terra picchiando violentamente il lato destro.
Alzarsi da lì è stata atroce. Non sò nemmeno se ho perso conoscenza o cosa. Sò solo che da quel giorno ho dovuto lasciare il fuori strada. La mia spalla non mi consentiva più di andare in bici. E' l'ultimo ricordo che ho. Me lo porto dentro e non c'è momento che non ripenso a quella vita. Sporca, vera e bella.
Forse tra pochi mesi ricomincio. Allenamento in palestra regolare tutti i giorni stanno facendosi sentire ed il desiderio di mangiare fango è sempre vivo in me