Sostanzialmente un ciclista in discesa deve vincere 2 forze:
- la resistenza al rotolamento
- la resistenza dell'aria
La resistenza al rotolamento dipende soprattutto dal tipo di gomme e da quanto sono gonfie e in minima parte dall'attrito dei cuscinetti dei mozzi.
La principale forza che il ciclista deve vincere per avanzare è però la resistenza dell'aria. Questa è funzione del quadrato della velocità con una
formula del tipo:
R=k*S*C*V^2
k = costante
S = sezione frontale del ciclista
C = coefficiente di forma
La posizione assunta influenza sia la sezione frontale che il coefficiente di forma e quindi la forza resistente.
In pianura la forza necessaria a superare le due resistenze è data dalle nostre gambe mentre in discesa è data dalla componente parallela alla strada della forza di gravità. (la componente perpendicolare alla strada ci tiene attaccati a terra!). In discesa quindi si accelera finchè non si raggiunge la velocità limite quando cioè la componente della forza di gravità parallela alla strada e resistenze si equivalgono.
Non essendo applicabile il principio di Galileo dell'indipendenza dell'accelerazione di caduta libera dalla massa del corpo, poichè questo, diversamente da quanto si verifica nel vuoto, è soggetto sia alla forza di gravità che alla resistenza aerodinamica, un ciclista più pesante ha una accelerazione e una velocità limite maggiore a parità di altri fattori.
F =m g sen(arctg(pend)) - (Rrot + Raria)=m a
Nelle forti salite la resistenza areodinamica diventa trascurabile (si va piano!). Le nostre gambe devono quindi vincere soprattutto la componente parallela alla strada della forza di gravità. All'aumentare del nostro peso, per mantenere la stessa velocità con la stessa pendenza, dobbiamo applicare più forza. La domanda quindi è: è più forte uno magrolino o uno ben piazzato?!? O meglio: chi è più forte in relazione alla propria massa??? Uno magro ha bisogno solo 'relativamente' di meno forza...
Ciao
ing. tunnel