Con la non piccola differenza che la smentita è in un a
rticolo pubblicato su una rivista scientifica a seguito di uno studio, e non su un sito che vende pillole dimagranti...
Sì ho visto che è tratto dal Journal of Nutrition.
La fonte è più che autorevole e non ho dubbi che lo studio fatto sia rigoroso dal punto di vista metodologico. Queste riviste hanno revisori molto fiscali e pignoli prima di accettare gli articoli.
La mia perplessità si focalizza più sulla sostanza in sè del messaggio trasmesso. Purtroppo sono convinto che se facessi una ricerca in letteratura medica sull'argomento potrei trovare un mare di articolo a favore e altrettanti contro. Alla fine anche solo farsi una vaga opinione è difficile pur senza alcun pregiudizio.
La situazione si semplifica un pò quando pubblicano review sull'argomento ma ce ne sono molto poche disponibili.
Per mestiere faccio il medico e quando mi aggiorno con gli articoli recenti posso assicurare che arrivare dopo ore e ore di letture a una seppur vaga conclusione abbstanza accettabile è davvero raro. Questo succede in quei settori dove il parametro studiato (in questo caso la relazione caffè/dimagrimento) produce piccole differenze e quindi è necessaria una mole di dati impressionante prima di avere una significatività statistica sufficiente per fare qualche affermazione con un minimo di affidabilità.
Non voglio essere pedante (lo sono già stato) e alimentare inutili discussioni.
Il 3d è interessante per vedere le esperienze e le testimonianze dei vari utenti e per farsi una idea più o meno precisa di cosa fanno gli altri a casa propria.
In questo lo trovo molto stimolante come strumento di confronto.
L'articolo iniziale era praticamente perfetto.
Concludo con quello che dico sempre sul dimagrimneto: ma nell'Africa subshariana, dove l'obesità non l'hanno mai vista, avranno scoperto la ricetta magica per dimagrire?