Come bunnyhoppare la paura "automatica"?

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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Franky79

Biker serius
7/7/12
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ciao a tutti

Apro questa discussione perchè vorrei capire come posso migliorare la mia guida in discesa.
Premesso che non sono un fenomeno, sto cercando un po' ovunque spunti, per godere al meglio di questo sport.
Ho letto (Jack Bisi docet) e ascoltato molti consigli da chi è più bravo di me. Credo di aver capito i concetti teorici ma, come spesso accade, l'applicazione è un'altra cosa.
In particolare mi riferisco a quei meccanismi istintivi (di conservazione?) che si innescano quando la strada si stringe, pende, il terreno si fa infido e gli ostacoli aumentano.
La teoria dice: pesi ben distributiti, non eccessivamente arretrato perchè si perde direzionalità, braccia reattive e non rigide, sguardo lontano e non sull'ostacolo. La realtà invece è: irrigidimento generale, peso indietro, sguardo sull'ostacolo = caduta!!

La cosa che mi rode di più è che è evidente che si tratta di un problema di testa perchè le cadute non sono mai gravi: in pratica mi predispongo a cadere nel miglior modo possibile prima ancora di essere veramente in difficoltà.

Ho letto del self talk positivo, un po' funziona così come la tecnica di essere neutro e "lasciar scorrere" i pensieri negativi (es. Ecco l'albero da evitare) senza porvi attenzione. Tuttavia qualcosa ancora manca.

Se c'è qualcuno che ha modificato il proprio approccio alla discesa con successo, come ha fatto?

nn sai quanto ti capisco... anche io ho paura, ebbene si l'ammetto la discesa mi fa paura ma allo stesso tempo mi attira ed ogni volta che mi riesce un passaggio per me difficile, provo una felicità che nn si può descrivere, mi sento un eroe!!!!! forse il mio grosso errore è quello di girare sempre per i fatti miei e cambiare continuamente percorso... tra l'altro verso dicembre mi ero abbastanza sbloccato ma ahimè son cappottato due volte in due uscite poi lo stop di tre settimane per maltempo e salute, morale dell favola domenica mi sentivo come se avessi imparato ad andare sulle due ruote da poco...quello che ti consigli è nn farti troppo seghe mentali step by step è nn mollare mai, come del resto faccio io....
 

fabino

Biker serius
6/1/12
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bologna
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quello che ti consigli è nn farti troppo seghe mentali step by step è nn mollare mai, come del resto faccio io....

Molto condivisibile, il mio obiettivo è, infatti, domare quelle discese che adesso un po' temo ma allo stesso tempo mi attirano.
Non ci sono molto lontano, e ho una certa sensazione che un giorno ci sarà quel click nella mia testa che farà scorrere tutto liscio
 

gamestorming

Biker assatanatus
31/3/12
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Se c'è qualcuno che ha modificato il proprio approccio alla discesa con successo, come ha fatto?

Topic molto interessante, e molto belli gli spunti che sono già passati.

Per quanto riguarda me, io ho un solo semplice (da definire, non da estirpare) problema: ad una certa velocità interviene un pò di fifa, il pò di fifa fa intervenire un pò di freno, il pò di freno mi porta a fare tre cose: mi irrigidisco, abbasso lo sguardo, chiudo le braccia.

Inutile dire che le tre cose messe insieme portano la sensazione di velocità ad aumentare, nonostante la velocità in senso stretto stia diminuendo. Quindi che faccio? freno un pò, mi irrigidisco un pò, stringo i gomiti un pò, insomma ci siamo capiti.
 

giospe

Biker serius
27/11/07
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www.g-prodz.com
Dirò una banalità ma più si passa il tempo in sella e più si riesce ad andare forti. Provare e riprovare osando sempre un po' di più, procedendo gradualmente e cercando di divertirsi quanto più possibile.

Il positive thinking lascia un po' il tempo che trova...anch'io ci provai quando iniziai ad arrampicare...peccato che anche se la testa era andata oltre il passaggio difficile le braccia invece non avevano più nulla da dare e cadevo.. :)
 

Bed

Biker poeticus
4/6/03
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Al di la del fatto che andare forte o meno in discesa, come giustamente fatto notare, è questione, magari non proprio genetica in senso stretto, ma di sicuro di una certa abitudine a determinate attività (magari sin dall'infanzia), è bene chiarire, riporto:

ma usando l'approccio di chi tiene l'attenzione al minimo.... se fosse facile saremmo tutti dei maestri che non hanno più bisogno di imparare....

Probabilmente stiamo intendendo la stessa cosa, ma è bene evitare termini facili da fraintendere: quella che tu chiami "attenzione minima" è in effetti massima "concentrazione mentale" (e questa si che è difficile da acquisire e mantenere, uno stato di totale coscienza della sfera-mondo che ti circonda e di decontrazione corporea), solo che ai Maestri -dopo decenni d'esercizio- viene naturale; non ha nulla a che vedere con l'alienazione indotta da gestualità ripetitive (come guidare su strade ben conosciute o mangiare inconsciamente, attività potenzialmente deleterie entrambe) ;-)

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Nikkeribe

Biker poeticus
27/12/12
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100% etrusco
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Al di la del fatto che andare forte o meno in discesa, come giustamente fatto notare, è questione, magari non proprio genetica in senso stretto, ma di sicuro di una certa abitudine a determinate attività (magari sin dall'infanzia), è bene chiarire, riporto:



Probabilmente stiamo intendendo la stessa cosa, ma è bene evitare termini facili da fraintendere: quella che tu chiami "attenzione minima" è in effetti massima "concentrazione mentale" (e questa si che è difficile da acquisire e mantenere, uno stato di totale coscienza della sfera-mondo che ti circonda e di decontrazione corporea), solo che ai Maestri -dopo decenni d'esercizio- viene naturale; non ha nulla a che vedere con l'alienazione indotta da gestualità ripetitive (come guidare su strade ben conosciute o mangiare inconsciamente, attività potenzialmente deleterie entrambe) ;-)

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.....o-o....!
 

grecor62

Biker extra
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Saronno
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Bike
Trek Fuel Ex 9 -2017
Si è parlato di DNA e di capacità naturali. Concordo assolutamente ma penso anche che ognuno di noi ha, soprattutto all'inizio,
enormi possibilità di migliorarsi. Spesso vedo amici in MTB che sono completamente bloccati dalla paura e da una non conoscenza delle possibilità del mezzo nel superare gli ostacoli. E questo tutto sommato è un bene perchè li protegge ma non è un bene pensare che certe cose loro non saranno mai in grado di farle.

E' tre anni che ho cominciato ad andare seriamente in MTB e se guardo come scendevo 3 anni fa, ho fatto enormi progressi (tutto però è relativo).
Avevo paura e spesso mi ribaltavo. Adesso sono molto piu cosciente delle mie possibilità, so quello che posso e non posso fare. Ogni tanto in certi momenti risale la paura ma riesco a controllarla proprio grazie ad un maggior controllo sulla bici.
Se mi volto indietro e cerco di capire come ho fatto, trovo:
- studiare su questo forum la tecnica e metterla in pratica
- fidarmi delle potenzialità del mezzo
- usare le protezioni

e naturalmente allenamento.

E il bello è che il divertimento vero viene proprio adesso
 

yosku

Biker forumensus
24/8/10
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vogogna
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aggiungo di riprovare più volte la stessa discesa nello stesso giorno, magari aiutandosi con impianti o furgoni. è molto utile, si memorizza il percorso, si valuta dove mettere e non mettere le ruote, ad ogni giro si migliora.
 

Kojikan

Biker popularis
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Kingston Town
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Sembra una contraddizione, ma purtroppo, bisogna rompersi le corna per capire fin dove si può arrivare, un pò come in tutti gli Sport estremi, e scendere con la bici a cannone, casso se è estremo :P
 

Gorgh

Biker tremendus
23/7/09
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firenze
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Commencal V4.2/intense T275c
quando si viene giu a 2000 il cervello va "spento"
non c è tempo per pensare,se corpo e mente sono allenati basta "estraniarsi" e lasciarli fare,se sto pensando a cosa preparare a cena il mio cervello non sarà abbastanza concentrato a far lavorare il corpo come dovrebbe.svuota la mente e fidati di te,tu no ma incosciamente il tuo corpo conosce i suoi limiti,basta ascoltarlo.
 
l'alibi del "io mi devo divertire, non devo rischiare, domani devo andare a lavorare, tengo famiglia, etc..." sono tutte cazzate per nascondere la pusillanimità di chi ha paura di ogni cosa sia un pelino fuori dall'ordinario.

il tutto ovviamente nei limiti della decenza e del buon senso...non sto parlando di rampage.

Straquoto con bacio in fronte :D
 
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Sephir

Biker serius
11/7/12
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guarda per esperienza ti posso dire che la cosa migliore che puoi fare (e la stai facendo) è buttarti. Poi mentre vai ti devi ricordare quelle cose che determinano la base di questo sport: guarda sempre avanti e mai l'ostacolo, sedere indietro nelle discese, controllare l'ingresso alle discese, braccia non rigide, e tutte queste cose io mi sono sforzato di imprimermele nella mente ogni volta che faccio qualcosa di più complesso, oggi stesso ho rifatto un ripidone dove la prima volta che l'ho fatto sono stato fermo dei buoni 5 minuti a valutarlo, e soprattutto a vincere la paura: oggi mi ci sono letteralmente buttato. Il mio consiglio è di applicare la "teoria" sempre, anche quando fai una semplice pista ciclabile, in modo da imprimertela nella testa per bene, l'accompagnare la caduta è tipico quando non si ha abbastanza fiducia, perchè è anche quello a livello mentale, fiducia nelle gambe, nella bici, e in se stessi, come quando si scia che le prima cadute le si fanno buttandosi all'indietro e sedendosi quasi.
 

MarcoLino256

Biker novus
2/4/12
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Verissimo

girando con gente più forte.
si crea quello spirito emulativo che ti porta a prendere si tante legnate, ma contemporaneamente a migliorare sensibilmente.
se giri sempre da solo o con gente di pari livello tuo, non cresci mai e ti impaurisci sempre per le stesse cose.

sacrosanto

condivido in parte. cioe' bene girare con gente piu' brava di te che ti possa aiutare a capire come fare alcuni passaggi, e soprattutto tanta motivazione. pero' a volte emulare e quindi andare ben oltre i propri limiti potrebbe essere pericoloso ... dalla serie emulare si ma con giudizio. lasciare i freni ma pian piano. non credi?

cmq un bel mix tra compagnia "più aggressiva" e avere qualcuno davanti che ti apre la strada è un modo incoscio per lasciar scorrere di più la bici non facendoti pensare a dove mettere la ruota.
 
guarda per esperienza ti posso dire che la cosa migliore che puoi fare (e la stai facendo) è buttarti. Poi mentre vai ti devi ricordare quelle cose che determinano la base di questo sport: guarda sempre avanti e mai l'ostacolo, sedere indietro nelle discese, controllare l'ingresso alle discese, braccia non rigide, e tutte queste cose io mi sono sforzato di imprimermele nella mente ogni volta che faccio qualcosa di più complesso, oggi stesso ho rifatto un ripidone dove la prima volta che l'ho fatto sono stato fermo dei buoni 5 minuti a valutarlo, e soprattutto a vincere la paura: oggi mi ci sono letteralmente buttato. Il mio consiglio è di applicare la "teoria" sempre, anche quando fai una semplice pista ciclabile, in modo da imprimertela nella testa per bene, l'accompagnare la caduta è tipico quando non si ha abbastanza fiducia, perchè è anche quello a livello mentale, fiducia nelle gambe, nella bici, e in se stessi, come quando si scia che le prima cadute le si fanno buttandosi all'indietro e sedendosi quasi.

Nel mio caso mi aiuta molto la concentrazione, specie nel tecnico brutto. Sarò da psicoanalisi ma mentre scendo mi ripeto, anche ad alta voce, quello che devo fare.......tipo lascia il freno anteriore....guarda avanti......molla tutto ....arretra....arretra......anche con ...daje ca@@o.....quando devo affrontare un pezzo ostico.......mi carico a 1000......insomma ...non sempre riesce pero' ci provo........
 

davitheking

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17/3/13
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Imperia
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anche io avverto quel blocco che davanti ad un ostacolo nuovo ti porta a pensare "frenafrenafrenacazzz" e se è una cosa troppo oltre la mia portata (o a ciò che CREDO essere alla mia portata), potrò anche affrontarlo mille volte di fila senza farcela. Invece se trovo un passaggio simile ma un pò più facile, lo passo e mi predispongo positivamente a "salire di livello".
Questo per dire che, nel mio caso, da ragazzino sarei stato più propenso a gettare il cuore oltre l'ostacolo, e magari dare un bel faccione e dire "belin così non si fa", ora cerco di procedere molto per gradi senza esagerare troppo. Per me funziona, mi limita solo il fatto di non conoscere i percorsi così bene da avere già in testa quale sarà il prossimo passaggio che mi farà avanzare, quindi procedo variando i giri e, se non mi sento, no problem! scendo a piedi.
Sicuramente il fatto che giro quasi sempre solo incide, se sei con qualcuno che, oltre a spiegarti cosa devi fare te lo mostra pure, bè è un'altra musica!!! E comunque senza Jack, la sua rubrica e i suoi giganteschi consigli sarei ancora lì a pedalare sulla ciclabile... :))):
 
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