Straquoto Walks
Cmq io solitamente ollo.
Sapendo che in aria si viaggia per la tangente, prima della canalina sto bello largo, mentre mi avvicino alla canalina (o roccia o tronco) e "carico" l'ollata, chiudo eccessivamente la curva, come per andare a tagliare all'interno. In questo modo quando si è in aria si è portati verso l'esterno per la forza centrifuga e quandi si riatterra si è già bene impostati sulla traiettoria che si terrebbe se non ci fosse la canalina. Appoggio giù subito l'anteriore e riprendo direzionalità, mentre il posteriore segue senza problemi.
L'ollata fatta in questo modo, stringendo e piegando eccessivamente in entrata, mi permette di raddrizzarmi in volo ("volo" è un parolone x quel mezzo secondo, non è che ollo 100m!) e atterrare oltre la canalina meno in piega e con traiettoria più rettilinea, con entrambe le
ruote già direzionate verso l'uscita e fortemente caricate (atterrando si schiaccia la bici a terra).
In questo modo eviti spigoli affilati di pietre di canaline valdostane, solchi sdrucciolevoli o tronchi bagnati. Si risparmiano cerchi e cerotti.
La mia regola è "carica dove vedi compatto e gripposo; per il resto stai più leggero che puoi". Il corollario è "olla tutto ciò che puoi ollare".
Il fatto di essere in forte contropendenza non cambia molto nella tecnica "ollante". Si unisce questa tecnica alla tecnica su contropendenza liscia (sovrapposizione degli effetti): faccio lo stesso movimento, ma accentuo maggiormente la piega (della bici, non del corpo). Butto giù la bici di lato più che posso (braccio all'interno disteso) e tecnica classica descritta da walks.
Edit: dimenticavo... in curva, ollare lo stretto necessario, quanto basta per superare la canaletta, non un pelo di più, altrimenti si finisce fuori per la tangente e ciao ciao baby. Appena passato l'ostacolo cerco immediatamente il contatto col terreno. Quindi la ruota posteriore non atterra conteporaneamente alla ruota ant, ma dopo, nello stesso posto, appena oltre l'orlo della canaletta.