I singoli "fogli" di tessuto sono composti da fibre di carbonio intrecciate a 90° e sono di diversa grammatura e trama. I più pesanti a trama larga mentre via via che si scende di peso diventano a trama più stretta.
La lavorazione, quindi la creazione di pezzi in carbonio, va eseguita sovrapponendo i vari strati. Quelli con trama più fine e quindi più leggeri, saranno i primi ad essere posati nello stampo (risulteranno formare il lato a vista) e via via quelli a trama più spessa. Il numero di strati dipende dal tipo di componente che si sta andando a creare, a volte si usa il kevlar che costa meno ed è comunque un buon compromesso tra leggerezza e resistenza ma, come ho detto, tutto dipende da cosa si sta facendo.
Un parafango ad esempio può essere costruito con uno strato fine (lato a vista), uno strato spesso e infine il kevlar.
La loro sovrapposizione deve avvenire in modo alternato, a croce per intenderci, per dare rigidità ed elasticità e stratificate a 45° o 90° non cambia il risultato sempre che si stia parlando di pezzi "estetici". Per quelli invece soggetti a torsioni e grandi sollecitazioni non ne ho idea se bisogna rispettare un angolo di stratificazione particolare...non ne ho mai fatti.
Ho abbandonato la pratica dopo essermi fatto copritelai, copriserbatoi e parafanghi per le mie R1 e da quando mi sono trasferito ho riposto tutto nel mio container in attesa che mi ritorni l'ispirazione.
Sta di fatto che l'autoclave l'ho lasciata nel box dell'altra casa e anche volendo portarla di qua non saprei dove metterla.
Vi interessa acquistare tutta l'attrezzatura e metri e metri quadri (no cubici @ANDREAMASE
)a prezzo modico?
Vari metri a trama e grammatura diversa, fogli distaccanti, resine, sacchi per il vuoto più raccordi per la pompa per il vuoto, pompa, resine e tanto altro.
Venghino Siori, venghino!!!!