Ciclocomputer

Somis

Biker poeticus
23/6/14
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Merano (BZ)
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Santa Cruz Bronson 2 CC, Ghost ASX 7500, Trek 4700

blucab.77

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Pavia
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Confermo h7 la uso contemporaneamente su un vecchio display da polso che monto a manubrio e via bluetooth su android che poi legge sia orux che runtastic che la app polar beat.
 

Somis

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Santa Cruz Bronson 2 CC, Ghost ASX 7500, Trek 4700
Il mio dubbio sarebbe soprattutto riguardo a quelli non cartografici ma con la traccia: non li conosco, non li ho mai provati all'atto pratico, la traccia è chiara o è facile sbagliare strada o perdere un bivio? A occhio non mi sembra semplice seguire senza altri riferimenti.

Hai fatto più o meno il mio percorso, io ci aggiungo anche le fotocopie delle mappe cartografiche con evidenziato il percorso da seguire (altri tempi) e un orologio/cardiofrequenzimetro dedicato sul manubrio. Alla fine ho trovato la mia soluzione definitiva con un Edge 810.
Visto che sai già la differenza fra cartografico e non, per come la vedo io un GPS non cartografico ti potrebbe mettere in difficoltà in alcuni casi:

Caso 1) Ti trovi davanti una biforcazione a Y, in caso di non perfetta ricezione del segnale (ipotesi tutt'altro che remota nel bosco) magari il triangolino della tua posizione è gia di suo, mettiamo il caso, a sinistra della traccia che dovresti seguire. Avere sottoimpressa la mappa cartografica è un aiuto non da poco, hai molti riferimenti da poter utilizzare. Con un GPS non cartografico è esattamente come navigare in mezzo al mare.
Caso 2) Utilizzi tracce scaricate da internet senza prima "ricalcarle" utilizzando l'ultima cartografia disponibile. Qui non è affatto improbabile che la traccia che stai seguendo non corrisponda al sentiero che stai seguendo (in altre parola non riuscirai mai a far coincidere sul display la tua posizione con la traccia da seguire, magari perchè quella scaricata è la registrazione di un'uscita reale con segnale GPS scarso), in bivi futuri puoi seguire il sentiero sbagliato, prima o poi te ne accorgi sicuramente, ma sei costretto a tornare indietro, e non è mai una bella cosa. Con un cartografico hai sempre la situazione di ciò che ti circonda sotto controllo, ad esempio vedi che la tua linea di registrazione è parallela ma scostata di un po' dal sentiero che vedi sul display, per me avere questi riferimenti è un grandissimo aiuto.
Caso 3) Fai il classico giro tutta salita e poi tutta discesa. A metà discesa ti trovi la forestale che ti sta tagliando gli alberi e ti fa segno con la mano che devi tornare indietro. Come la scegli la strada se con un non cartografico ti fa vedere solo un sentiero non più percorribile? Se decidi di tornare indietro per la strada fatta ti devi fare di nuovo una lunga salita, ma magari non hai più le forze necessarie, è inverno e inizia a far buio presto, ecc.
Caso 4) Stesso caso 2) ma stavolta a precluderti il passaggio è una frana adeguatamente segnalata da un'ordinanza del sindaco, oppure una selva di alberi abbattuti da fulmini.

I casi citati li ho provati tutti personalmente, e ho sempre ringraziato di avere con me un cartografico. Ci sta pure che conosci comunque la zona e il nome delle località indicate nei cartelli, e che se prima hai fatto tutta salita sicuramente sceglierai sentieri in discesa, che ti porti dietro uno smartphone con app cartografica, che hai una mappa cartacea, ognuno ha esigenze di utilizzo diverse, fa le proprie valutazioni e decide cosa utilizzare, basta avere in mente pregi e difetti di ogni prodotto.
 

Asternova

Biker superioris
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B'Twin Rockrider 520 26", Cube Stereo 120 SHPC, Santa Cruz Megatower CC
Hai fatto più o meno il mio percorso, io ci aggiungo anche le fotocopie delle mappe cartografiche con evidenziato il percorso da seguire (altri tempi) e un orologio/cardiofrequenzimetro dedicato sul manubrio. Alla fine ho trovato la mia soluzione definitiva con un Edge 810.
Visto che sai già la differenza fra cartografico e non, per come la vedo io un GPS non cartografico ti potrebbe mettere in difficoltà in alcuni casi:

Caso 1) Ti trovi davanti una biforcazione a Y, in caso di non perfetta ricezione del segnale (ipotesi tutt'altro che remota nel bosco) magari il triangolino della tua posizione è gia di suo, mettiamo il caso, a sinistra della traccia che dovresti seguire. Avere sottoimpressa la mappa cartografica è un aiuto non da poco, hai molti riferimenti da poter utilizzare. Con un GPS non cartografico è esattamente come navigare in mezzo al mare.
Caso 2) Utilizzi tracce scaricate da internet senza prima "ricalcarle" utilizzando l'ultima cartografia disponibile. Qui non è affatto improbabile che la traccia che stai seguendo non corrisponda al sentiero che stai seguendo (in altre parola non riuscirai mai a far coincidere sul display la tua posizione con la traccia da seguire, magari perchè quella scaricata è la registrazione di un'uscita reale con segnale GPS scarso), in bivi futuri puoi seguire il sentiero sbagliato, prima o poi te ne accorgi sicuramente, ma sei costretto a tornare indietro, e non è mai una bella cosa. Con un cartografico hai sempre la situazione di ciò che ti circonda sotto controllo, ad esempio vedi che la tua linea di registrazione è parallela ma scostata di un po' dal sentiero che vedi sul display, per me avere questi riferimenti è un grandissimo aiuto.
Caso 3) Fai il classico giro tutta salita e poi tutta discesa. A metà discesa ti trovi la forestale che ti sta tagliando gli alberi e ti fa segno con la mano che devi tornare indietro. Come la scegli la strada se con un non cartografico ti fa vedere solo un sentiero non più percorribile? Se decidi di tornare indietro per la strada fatta ti devi fare di nuovo una lunga salita, ma magari non hai più le forze necessarie, è inverno e inizia a far buio presto, ecc.
Caso 4) Stesso caso 2) ma stavolta a precluderti il passaggio è una frana adeguatamente segnalata da un'ordinanza del sindaco, oppure una selva di alberi abbattuti da fulmini.

I casi citati li ho provati tutti personalmente, e ho sempre ringraziato di avere con me un cartografico. Ci sta pure che conosci comunque la zona e il nome delle località indicate nei cartelli, e che se prima hai fatto tutta salita sicuramente sceglierai sentieri in discesa, che ti porti dietro uno smartphone con app cartografica, che hai una mappa cartacea, ognuno ha esigenze di utilizzo diverse, fa le proprie valutazioni e decide cosa utilizzare, basta avere in mente pregi e difetti di ogni prodotto.

Grazie mille! Chiarissimo! Hai confermato, sostanzialmente, tutti i miei dubbi sul non cartografico. Che quindi scarto. Sono abituato a navigare in mare con un non cartografico, ma la situazione è diversa, perché posso avere semprè sotto gli occhi la carta nautica tradizionale, in mtb no, se c'è la carta fisica, sta nello zaino. Quindi, ora come ora, mi sa che vado di cartografico. L'Etrex 30x non ha la pendenza, dato che mi piacerebbe avere sotto occhio, il 35 inizia già a costicchiare. Dando una scorsa veloce al web ho visto che la quadratura del cerchio potrebbero essere uno tra il Teasi One 3 e il Polar V650.
 

Asternova

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Comprato. Alla fine ho trovato un Garmin Dakota 20, ultimo pezzo, a 119€, l'ho comprato. So che è un prodotto ormai sorpassato, ma vedremo come va. Non ho trovato altri cartografici a questo prezzo. Spero bene.

EDIT: l'ho provato per bene oggi, e aggiungo qualche considerazione. Ammetto che non ero convinto al 100% dell'acquisto: si trattava di una rimanenza di magazzino, ma un le recensioni discordanti sul Teasi One, e il risparmio di 80 e 120€, rispettivamente, su Etrex 30x e Etrex 35, mi hanno convinto. C'era l'Etrex 10 che costava meno, ma ho preferito spendere 10€ in più per un cartografico. Il Polar V650, sulla carta forse il migliore come rapporto qualità/prezzo, l'ho scartato perchè ho preferito un dispositivo che mi potesse essere utile anche per escursionismo e barca a vela, sulla quale uso un Garmin non cartografico. Ai 120€ ho dovuto aggiungere 10€ per la staffa al manubrio, 7€ per una Micro SD da 16gb, e 13€ per 4 batterie ricaricabili. Punto a favore, per me, il fatto che funzioni con normali AA, che posso reperire ovunque, oltre ad averne già 8 di scorta nel mio kit sopravvivenza outdoor. Primo step, caricare le mappe. Al netto delle bestemmie per il PC che ha deciso di aggiornare Windows e mi ha fatto perdere due ore solo per quello, l'installazione di Openmtbmaps, di tutta Italia, è stata semplice e veloce tramite Mapinstall di Garmin. Ciò mi risparmierà di dover scaricare di volta in volta la porzione di mappa offline su Oruxmaps. Anche il trasferimento delle tracce della sezione itinerari, con BaseCamp è stata una sciocchezza. Il trip computer è completamente configurabile, ma ha il difetto di non segnare la pendenza, dato che mi incuriosisce sempre durante la salita. La mappa, nonostante il display di soli 2.6" mi sembra leggibile, la risoluzione non eccelsa ma accettabile. Il touch è reattivo, utilizzato coi guanti, ma vicino ai bordi si fa fatica a scrivere, le lettere sono in ordine alfabetico e non qwerty, e piccole, servirebbe un pennino. La velocità non è fulminea come coi classici a magnete, ma sui livelli del Bryton che avevo, l'altitudine più precisa (ha altimetro barométrico che si Calibra col gps), bene anche la bussola. Una cosa che apprezzo meno, è il gran numero di funzioni pressochè inutili (cosa mi servono la sveglia e la calcolatrice in um GPS?!?). Il design è orrendo, ma va considerato che si tratta principalmente di un GPS da escursionismo, pensato quindi per essere tenuto in mano, e la forma aiuta. In conclusione, sono assolutamente soddisfatto in rapporto ai 120€ spesi.

PREGI
- Alimentazione con pile comuni
- Touch screen
- Leggibilità
- Precisione GPS (segna il punto preciso di dove sono in casa)
- Ricezione GPS
- Mappe Open
- Supporto Software
- Prezzo

DIFETTI
- Risoluzione display
- Design
- Tante funzioni inutili
 

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