Credo che ci hai frainteso. Praticamente tutti siamo caduti almeno una volta per aver superato il proprio limite, a me purtroppo capita anche troppo spesso; solo che non lo facciamo "scientificamente" ma "incidentalmente".
cadere fa parte del gioco, siamo tutti d'accordo...cadere sistematicamente per trovare il limite è una roulette russa.
Prima di leggere le tue elucubrazioni sul fatto di volare (cadere), pensavo diChi vola vale, chi non vola è un vile.
Si dice in montagna, quando si arrampica. O meglio ce lo dicevamo in montagna, quando arrampicavo. A rischio di essere pedante, spiego il significato dell'aforisma, che chissà perchè attribuisco ad Ardito Desio, reminiscenza lontana.
Chi vola (cade) vale, vuol dire che si è portato oltre il limite, ha sfidato la gravità, Newtoniana o austera che sia, ed alla fine è volato (caduto). Chi non vola mai non tenta mai di superare quel limite.
Il bello è che il limite è il proprio, non è assoluto. Chi cade merita il plauso, perché arrivato a superare il SUO limite.
Ci credo, da sempre, in tutti gli sport che pratico od ho praticato, che quasi tutti comportano il rischio di caduta, ovviamente anche il mio ultimo, la gravity.
Ieri ero a Bardonecchia, con altri 6, e curiosamente, nonostante sia la quarta giornata di mtb della mia vita, tenevo il passo. Il primo era piuttosto veloce e io cercavo di stargli dietro, e spesso ci riuscivo.
Ma questo è preambolo.
Ieri ero caldo, gasato, e mi sono pure portato la telecamera da casco. montata sul manubrio della bici, a dir la verità.
Un video orrendo, migliorerò, sembra la camera motori dell'Enteprise durante il viaggio intersiderale. Ma si sente il mio entusiasmo, si percepisce che tutto è nelle mie corde, nelle mie gambe e braccia, nel rumore che zittisce durante i salti, tutti.
Pista che scende su Campo Smith, quella con cento passerelle, tutte eseguite, vicino a quel limite di cui sopra.
Prima e dopo del minuto 1.50. Se non soffrite il mal di mare guardatelo tutto, altrimenti andate direttamente al minuto 1.50. Sembra la scena finale di Blair Witch Project. Un capolavoro... il film intendo.
Chi vola vale, chi non vola è un vile.
YouTube - ‪Chi vola vale, chi non vola è un vile‬‎[/URL]
a mio parere è tutto riassunto in questa affermazione...senza aggiungere neanche una virgola.
cadere fa parte del gioco, siamo tutti d'accordo...cadere sistematicamente per trovare il limite è una roulette russa.
Quoto in toto....ammiro il coraggio e l'ardire di una discesa siffatta, ma in tre anni ho imparato che solo l'esperienza ti aiuta non a non sbagliare, ma non farti male. L'aforisma del volare deve comunque insegnare che certi limiti sono percettibili e conoscibili se non gia conosciuti e per superarli bisogna avere sempre un po di sana incoscienza. ..Personalmente pur ammirando le tue evoluzione non cercherei mai di cimentarmi in esse ma solo per una mia scelta, quella di non farmi male. Tante volte mi dicono di lasciare andare la bici, ma la mia rispota è sempre la stessa, lunedì devo andare a lavora ed ho una famiglia a cui pensare. Ma ti ripeto non è una ciitica ma è solo un diverso modo di vedere la mtb, godere della discesa dopo averla guadagnata in salita, e goderne senza andare a velocita folle ma quel tanto che basta da fartela vivere senza il forsenno di dover scendere al massimo....sono semplicemente scelte...ma nessuno è aforismicamente parlando vile se sceglie di non osare oltre i limiti a lui usuali o conosciuti....Chiaramente ognuno è libero di scegliere come affrontare questa passione nel modo più libero possibile senza che uno di questi sia necessariamente meglio o peggio dell'altro, semplicemente divero....Mòlle;4072472 ha scritto:Capisco il tuo punto di vista, è giusto darsi degli stimoli.. Però cerca di capire il punto di vista di chi, come me e molti altri credo, ogni lunedì deve portare la pellaccia al lavoro sapendo che la propria famiglia dipende da quello. Giustissimo cercare il proprio limite e cercare di elevarlo ma non mi sento vile se non ho il coraggio di fare qualcosa, lo farò un'altra volta e se non lo farò mai amen... l'importante è che ogni volta mi diverta.
Un'ultima considerazione: la mtb non è solo gravity, la discesa è bella, saltare è emozionante ma secondo me questo sport offre talmente tante sfaccettature che non necessariamente il nostro punto di vista è quello giusto.
Dico la mia.
Il topic di Accrocchista è interessante e riflessivo, ci dà in pasto interessanti spunti sulla base di ciò che ha vissuto sulla sua pelle (escoriata, tra l'altro), e quindi lo apprezzo.
Io salti così non sapevo neanche che si facessero con oggetti non dotati di ali.
Però io non leggo nel motto chi vola vale che vola significa cade.
Secondo me vola significa osa.
Osare significa avere il coraggio di fare qualcosa di coraggioso e di rischioso ma come il volo, è qualcosa finalizzato al raggiungimento di un obiettivo, e non è semplicemente sfidare la sorte per il gusto di sfidarla (rubo l'ottimo parallelo della roulette russa).
Ecco, non precludersi un'esperienza solo perché al suo interno ci sono momenti di rischio lo rispetto, a patto che si sia consapevoli di tali momenti, e soprattutto si sia consapevoli che un rischio non è una cosa che non si deve fare, ma una cosa che va fatta con la consapevolezza che può non riuscire (e quindi va fatta indossando le protezioni in DH e un paracadute di riserva se ti butti da un aereo).
Il fatto che Accrocchista arriva ad osare molto più di me non fa di me un vile, cosa che naturalmente lui non ha mai pensato, ma anzi siamo entrambi alla ricerca delle nostre, forse uguali, emozioni.
Claudio