Cambia da solo!

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Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Nella lunga e tormentata storia dei cambi per biciclette un posticino se lo sono ritagliato anche i tentativi, per ora di scarso successo, di avere dei cambi "automatici".

Per i curiosi ecco un piccolo panorama storico di questi tentativi.

Il primo ad avere un qualche interesse è merito del nipote di John Moses Browning (un vero genio nel suo campo): Bruce Browning, il quale ha brevettato e realizzato vari modelli di cambio automatico.

Il sistema è stato anche in commercio per quasi vent'anni con scarso successo, tant'è che la ditta ha poi chiuso (ma non preoccupatevi, coi soldi fatti dal nonno Bruce non ha patito la fame).

In breve il cambio Browning funziona cosi': due sensori magnetici sulle corone anteriori determinano la direzione e e la cadenza della rotazione delle stesse, mentre due sensori sulla cassetta posteriore determinano la velocità della ruota e dei pignoni. Comparando i numeri dati dai diversi sensori, un computer ad 8 bit determinava il rapporto inserito mettendolo in relazione con la velocità della ruota e quindi cercando il rapporto migliore relativamente alla cadenza preferita dal biker (che andava pre-impostata). Nel caso il rapporto inserito non consentisse la cadenza impostata il computer comandava la cambiata.

Sarà evidente che per quanto ingegnoso questo sistema di cambiata poteva prendere alla sprovvista il biker, cambiando quando meno se lo aspettava, e questo poneva il problema di alleggerire la pedalata di modo che la tensione della catena non fosse tale da farla scivolare sui denti della corona più piccola prima che questa fosse ingaggiata sui denti della corona più grande (un problema noto a qualunque ciclista, a parte i singlespeeder più feroci).

A questo problema Mr Browning pose rimedio con un'altra astuzia: sego' via dalle corone un settore per montarcene uno "traslante" verso l'interno e/o l'esterno in modo che questo accompagni la catena sulla corona inferiore e soprattutto superiore in modo che resti sempre ingaggiata sui denti. In questo modo la cambiata poteva avvenire con qualunque tensione della catena

8448.jpg


Come deragliatore posteriore il sistema prevedeva solo un guidacatena che ne compensasse il variare della lunghezza e ne mantenesse costante l'angolo
8445.jpg


Il sistema completamente automatico in realtà non è mai stato messo in commercio, al contrario di uno a 3V con comando elettronico al manubrio ed una versione costruita su licenza da Suntour: il BEAST (Browning electronic accu-shift transmission):

8447.jpg
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8446.jpg


Nella prossima puntata vedremo altri tentativi più recenti di cambi automatici :-)



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Fonte foto
 

Ser pecora

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Ma su dei continui sali scendi per me con questo cambio, se ho capito bene come funziona, non vai da nessuna parte...

Chi all'epoca ha provato il prototipo su un percorso vallonato riportava che cambiava spessissimo. Più di quanto avrebbe fatto normalmente "a mano".
Sicuramente oggi sarebbe migliorabile nella parte elettronica, ma mi sembra sia un progetto definitivamente fallito.
 

Tesa

Biker velocissimus
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Chi all'epoca ha provato il prototipo su un percorso vallonato riportava che cambiava spessissimo. Più di quanto avrebbe fatto normalmente "a mano".
Sicuramente oggi sarebbe migliorabile nella parte elettronica, ma mi sembra sia un progetto definitivamente fallito.
Poi per me non si fa tutta sta fatica a cambiare! Sarà sempre meglio cambiare rispetto a quello che pensi tu che quello che calcola un computer...
 

Ser pecora

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Sarà sempre meglio cambiare rispetto a quello che pensi tu che quello che calcola un computer...

...non sempre. Da un punto di vista biomeccanico, ad esempio, scendere sotto una certa cadenza (più o meno 50 rpm) puo' portare ad un affaticamento prematuro dei muscoli ed infiammazione dei tendini del ginocchio.
Avere qualcosa che ti "costringe" a tenere la giusta cadenza puo' ovviare a questi problemi.

Chiaro cmq che l'utilità relativa è uno dei motivi per cui è fallito.
 

Tesa

Biker velocissimus
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...non sempre. Da un punto di vista biomeccanico, ad esempio, scendere sotto una certa cadenza (più o meno 50 rpm) puo' portare ad un affaticamento prematuro dei muscoli ed infiammazione dei tendini del ginocchio.
Avere qualcosa che ti "costringe" a tenere la giusta cadenza puo' ovviare a questi problemi.
Ah beh di queste cose non ne capisco niente quindi ti do ragione a prescindere!

Beh cmq vedrò più avanti come si è evoluto questo cambio!
 

samuelgol

Bürgermeister des Waldes
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Chi all'epoca ha provato il prototipo su un percorso vallonato riportava che cambiava spessissimo. Più di quanto avrebbe fatto normalmente "a mano".
Sicuramente oggi sarebbe migliorabile nella parte elettronica, ma mi sembra sia un progetto definitivamente fallito.

Il settore traslante della corona agiva in sostanza come una sorta di intescambio dei binari del treno, giusto?

Bah, porre limiti al progresso è cosa ardita, penso che andando indietro di 20/30 anni ci siano cose ben più grandi che non si pensava fosse possibile fare...tuttavia al momento un cambio automatico lo vedrei troppo limitante...forse per andare a prendere il latte o per assistere qualche sprovveduto novellino, ma in ottica di un miglioramento di una prestazione agonistica credo ci vorrebbe un software molto ma molto ben congegnato, in assenza del quale l'esperienza del biker penso sia superiore nello scegliere a seconda delle situazioni continegenti del terreno e della gamba (stanca, riposata, in giornata di grazia o meno ecc.ecc.) quale rapporto più utile da tirare.
 

ribazzi

Biker superis
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La bicicletta è, da un punto di vista meccanico, una macchina di efficacia eccezionale, tra le migliori realizzazioni dell'ingegno umano.
A questo proposito, la semplicità del concetto stesso della macchina è un punto di forza fondamentale. Ovviamente l'evoluzione del progetto è inevitabile ed auspicabile, però le novità radicali destinate a rivoluzionare il concetto bicicletta sono rare come le mosche bianche e inevitabilmente si deve trattare di prodotti di ingegno almeno pari alla nobiltà del concetto originario di bicicletta.
Nel caso di questo "cambio automatico" non ci siamo..."ritenta sarai più fortunato" si diceva una volta, ovviamente IMHO :medita:

Ps: Ben tornato Ser :bacetto:
 

Barcaro

Biker ultra
12/8/05
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Mudville
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L'argomento è interessante, forse questo primo approccio era un po' troppo pionieristico. Sono curioso di vedere gli sviluppi più recenti, immagino che ci sia anche qualcosa su base simil-Rohloff, attendo con ansia.

PS. Bentornato anche da parte mia Ser!
 

Pietro.68

...estiqaatsi...
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due...
cit. "...e questo poneva il problema di alleggerire la pedalata di modo che la tensione della catena non fosse tale da farla scivolare sui denti della corona più piccola prima che questa fosse ingaggiata sui denti della corona più grande (un problema noto a qualunque ciclista, a parte i singlespeeder più feroci."

Non mi è chiaro cosa intendi qua.
 

pipe100

Biker serius
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BIELLA
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Il primo tentativo è stato un po' "stravagante" perà è anche vero che ci deve sempre essere una prima prova altrimenti poi non si sviluppa la cosa,certo essere in salita e magari alzarsi sui pedali mentre il cambio nello stesso istante ti "ammorbidisce" la pedalata non deve essere un esperienza piacevole... Vedremo le prossime volte cosa ci proporrai Ser!

Ben tornato!!!:up:
 

BLACK JACK

Biker tremendus
4/2/08
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prov. Varese
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Quello delle armi automatiche?!?! (il nonno dico!)
Bel tentativo! Ma io il cambio automatico non lo concepisco nemmeno sulle auto, mi chiedo come possa essere utile e sfruttabile poi, quando sia il motore "uomo" a doverlo usare?!?:nunsacci:
 

ciciu

Biker superioris
pesi a parte , un sistema sviluppabile potrebbe essere il CVT .
Certo con i sassi ed il fango che si infilano tra cinghia metallica e le puleggie sarebbe un casino . Poi tutte le molle ...
Magari per la coppia sviluppata in bici basta e avanza una classica cinghia flessibile .
nooo troppo attrito ! ho scritto una vaccata .

è bello rileggerti Ser , attendo la prossima puntata .
 

Run_Albo

Biker novus
28/4/10
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Una bellissima invenzione ma lasciamola usare ai Jappo in città per le passeggiate hihi...I Pro, come per l'auto usano il cambio manuale altrimenti si perde il gusto dai... ;)
 

Ser pecora

Diretur Heiliger Geist
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Diretur
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Vico Road, Dalkey
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Il settore traslante della corona agiva in sostanza come una sorta di intescambio dei binari del treno, giusto?


Si, esatto

cit. "...e questo poneva il problema di alleggerire la pedalata di modo che la tensione della catena non fosse tale da farla scivolare sui denti della corona più piccola prima che questa fosse ingaggiata sui denti della corona più grande (un problema noto a qualunque ciclista, a parte i singlespeeder più feroci."

Non mi è chiaro cosa intendi qua.

E' il problema della pedalata sotto sforzo.

Quello delle armi automatiche?!?! (il nonno dico!)

Si, lui.
 

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