l'esperimento è la vita non si è mai arrivati,comunque purtroppo siamo su due linee diverse,a me la dh3 è la pista che piace meno
Quante volte l'hai percorsa?
Ci sono infinite curve, tutte differenti... molte da anticipare, alcune da posticipare, contropendenze, linee da intepretare, staccate...
C'è tutto... e c'è tutto quel che non c'è nelle altre piste...ad
esempio la DH gara (che a me piace, da quando hanno fatto le modifiche dell'anno scorso) ha, in tutto, se le conti bene, c.ca
solo 12 curve.
La DH3
ne ha 12 già all'uscita dal primo boschetto... e c.ca
42 curve in totale.
Evidentemente tu preferisci il dritto...
... direi questione di gusti.
Se vogliamo criticare, facciamolo su quello che già esiste, tipo il salto nel pratone che ha il landing troppo corto o il "triplo delle radici" che avrebbe bisogno di una ripassata alla rincorsa (viene difficile dare quelle due pedalate per chiuderlo tutto con la bici che saltella qua e la').
Italian style: aspettiamo che si facciano le cose, poi critichiamo, poi facciamo doppio lavoro per rifarle bene.
Mitz: come ben vedi, non condivido l'approccio.
Caldirola non è il pistino di casa propria... meglio che un salto non ci sia piuttosto che ci sia un salto senza landing, messo male, non sfruttabile...
A caldirola di
passerelle a bordo pista mi pare ce ne siano già troppe.
Restano i complimenti a chi si sbatte... ma non comprendo il buonismo del tipo "anche se fatte male, basta che le cose si facciano".
PErchè duplicare gli sforzi?
Non sarebbe sufficiente ascoltare chi, pur essendo un perfetto mr nessuno, qualche park in giro per Italia e Francia l'ha visto?
Guarda... basterebbe ascoltare quello che ha detto Marcio.
A caldi sono già due le nuove passerelle "poco utili":
- quella in uscita dal ripidone della DH1
- quella di cui stiamo parlando... e per giudicare non è necessario "provare" se qualcosa negli ultimi anni, in giro, la si è vista.
Resta il rispetto e l'ammirazione per chi lavora e si sbatte... ma se chi si sbatte ascolta "chi poi usa le strutture", credo
venga fuori un'ottima collaborazione che permetta di ottimizzare gli sforzi.
Quindi direi basta al "si costruisce e poi vediamo come va"... non sarebbe meglio "parliamone prima tra gente che qualcosa ci capisce e poi si fatica"?
Quanto sopra non toglie nulla al merito di chi lavora, che resta da lodare... ma basta un piccolo sforzo per fare le cose bene, una volta che si è faticato in "
officina" e con la pala.