Direi che l'argomento è di grande interesse e ci deve coinvolgere in tanti, perchè ne va del futuro possibile ed immaginabile del mezzo mtbike nella natura montana;
argomento delicato ma che può rivitalizzare luoghi oggi semi abbandonati dal turismo.
Dire in primis che condivido e mi sento coinvolto da ciò che ha detto Gatto , ma anche Muldox ha esposto chiaramente come l'uomo può rovinare l'ambiente (molto più di un po' di biciclette !).
L'importante è avere delle regole che non vietino la frequentazione, ma che la indirizzino verso zone meno sensibili-deteriorabili dal turista-ciclista.
Come con le palestre di roccia si vieta l'arrampicata in determinate pareti in periodi di riproduzione dei rapaci (nel Finalese), basta andare in altre pareti poco distanti ed altrettanto belle;
per i sentieri, se necessario, gli enti preposti alla protezione naturale, possono vietare la frequentazione sulla base del fatto di salvaguardare l'ambiente naturale e faunistico e floristico, non perchè si rovinano i sentieri come fatto ad Arco; mi sembra riduttivo ed anacronistico.
argomento delicato ma che può rivitalizzare luoghi oggi semi abbandonati dal turismo.
Dire in primis che condivido e mi sento coinvolto da ciò che ha detto Gatto , ma anche Muldox ha esposto chiaramente come l'uomo può rovinare l'ambiente (molto più di un po' di biciclette !).
L'importante è avere delle regole che non vietino la frequentazione, ma che la indirizzino verso zone meno sensibili-deteriorabili dal turista-ciclista.
Come con le palestre di roccia si vieta l'arrampicata in determinate pareti in periodi di riproduzione dei rapaci (nel Finalese), basta andare in altre pareti poco distanti ed altrettanto belle;
per i sentieri, se necessario, gli enti preposti alla protezione naturale, possono vietare la frequentazione sulla base del fatto di salvaguardare l'ambiente naturale e faunistico e floristico, non perchè si rovinano i sentieri come fatto ad Arco; mi sembra riduttivo ed anacronistico.