biker-montagna

  • Siete di quelli che, quando comincia a fare freddo, mettono la bici in garage e vanno in letargo, sdivanandosi fino alla primavera? Quest’anno avrete un motivo in più per tenervi in forma, e cioè la nostra prima Winter Cup, che prende il via il 15 novembre 2024 e si conclude il 15 marzo 2025.
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ilGATTO®

Biker tremendus
27/3/03
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Inchigollo [co]
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Mio padre è un’alpinista. E come tutti gli alpinisti di vecchio stampo segue delle regole non scritte che tutelano-rispettano la montagna. Regole che sembrano assurde, ma non lo sono. Sono regole che sono derivate dalle usanze delle popolazioni delle montagne. Le uniche persone che conosco davvero il limite oltre cui l’usufrutto della montagna diventa dannoso per la stessa. Sono regole tradizionali, che sono nate dall’esperienza. L’esperienza, parola grossa…..ma spesso sottovalutata. Per me l’esperienza è sinonimo di saggezza. E per me il saggio è colui che fa la cosa giusta, magari banale ma che è l’unica soluzione figlia di mille sbagli.
Le regole sono impedimenti. Picchetti che limitano la nostra libertà. La voglia di trasgredirle è il sale della vita. Ma per trasgredirle bisogna conoscerle. Altrimenti non si è liberi, ma solamente ignoranti.
Ecco. Il succo del discorso è questo. Perché si deve fare sempre quello che si vuole? Perché se si fa un danno si guarda ai danni maggiori causati dagli altri?
Io sono sempre andato in montagna. Fin da piccolo (3-4 anni) mio papa mi ha portato, e grazie ai suoi preziosi insegnamenti ho iniziato ad amare la natura. Ho iniziato anche a imparare le leggi che regolano siano esse scritte dall’uomo che “naturali”. Leggi in apparenza assurde, inutili, limitanti. Perché portare a valle la carta se c’è il cestino al rifugio. Perché non camminare nel prato se è così invitante. Perché percorrere il sentiero + battuto se la scorciatoia è così comoda. Perché fermarsi ad una certa quota anche se il tempo è bello. Perché non passare da quel bel ghiaione. Perché non toccare i fiori, i funghi, o non entrare con gli scarponi nei ruscelli. Leggi fastidiose per tutti, figurarsi per un ragazzo di provincia che a 16 anni è contro il mondo. Leggi in cui era difficile riconoscere “il reato”, o dove lo fosse riconoscibile era semplicemente ridicolo. Ma le ho sempre seguite, perché le ritenevo anche se inspiegabile portatrici di una verità che conoscevo.


La mtb è una cosa relativamente nuova per la montagna. Un misto tra l’escursionismo e la moto da fuoristrada. Si, secondo me la moto è equiparabile alla moto.
In salita il biker non è molto diverso dall’escursionista a piedi. Anzi ha alcuni diritti in piu, ad esempio dovrebbe avere la precedenza per evitare di mettere il piede a terra.
In discesa il biker non è molto diverso dal motociclista. Velocità simili, e comunque pericolose per gli escursionisti. Degrado ai sentieri molto simile. Un gazza da 2.6 in sgommata su un fondo erboso o terroso è poco meno violenta di una ruota di moto. Se calcolassimo che passino 50 biker e 50 motociclisti potremmo vedere che il degrado causato dai biker sarebbe minore, ma comunque sufficiente, grazie al dilavamento delle acque meteoriche a causare degradi ben maggiori. Perché gli smottamenti si creano così.
Se penso che un escursionista serio non calpesta i prati, non mi immagino neanche la reazione che potrebbe avere vedendo una ripidone di FRiders.
Poi il fatto che ci siano spot imprescindibili per ogni biker che si rispetti fa si che questi sentieri si trasformino in piste chiuse per biker. Praticamente impraticabili ai pedoni, e fortemente danneggiate.

Non voglio criminalizzare i biker. Voglio solo dire il metro di giudizio di un biker in montagna non si misura in cm di drop superati. Ma si misura in intelligenza. Intelligenza di capire che certi sentieri è meglio non farli, perché si rovinano. Oppure perché diamo fastidio ai pedoni….non che gli escursionisti siano + importanti di noi. Ma hanno i loro diritti, e noi i nostri doveri. Intelligenza di capire che andare in mtb è bello, limitatamente alla possibilità di frequentare determinati sentieri. Intelligenza di capire che le montagne sono piene di sentieri. Basta aprire una mappa, e si notano centinaia di sentieri in disuso che con le nostre ruote potremmo pulire, senza recare danno a nessuno. Basterebbe vivere la montagna non come spot di divertimento ma come MONTAGNA. Come luogo di natura, saggezza, vita e intelligenza.

Poi chiaramente noi abbiamo le nostre ragioni. Valide, sagge, dimostrabili.
La montagna sta morendo. Non è + luogo di vita. La gente di montagna e i giovani non esistono. Muoiono i sentieri, crollano i pendii, muoiono le coltivazioni. Vivere in montagna costa fatica, la gente fugge. Non esiste solo Torbole e Riva, dove la montagna è una fonte di guadagno. Esistono montagne dove puoi pedalare 5 ore senza incontrare nessuno. Montagne dove una sgommata di una Gazza svanisce perché ha il tempo di essere coperta dalle foglie. Esistono montagne dove non è necessario mettere un orrendo cartello di divieto con plinto in cemento (identici agli obbrobri che si vedono in città) per impedire l’accesso di biker…..ma dove i biker sarebbero una risorsa. Perché porterebbero ricchezza, pulirebbero i sentieri, farebbero rivivere gli alpeggi.

Ecco, esistono BIKER e biker. MONTAGNE e montagne. AMMINISTRATORI e amministratori.
 

marzia

Modera_i_tour?
24/6/03
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sondrio
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ne ho già parlato una volta, mi ripeto perchè in questo post non se ne è ancora discusso.

C'è un'altra componente che si tende sempre ad ignorare, cioè la fauna, che al passaggio di escursionisti piuttosto che bikers o sciatori (di qualsiasi tipo!) può non provare grande sollazzo, anzi..

in determinate condizioni (specie in inverno, quando le risorse alimentari sono scarse) un capriolo spaventato da un ipotetico fondista :!: ad esempio innalza notevolmente il proprio metabolismo..con conseguenze facilmente immaginaili.

poi ci sono le covate, per le quali il rischio è di abbandono delle uova..

i cunicoli che alcuni tetraonidi scavano nella neve polverosa (si, proprio quella ficosa , la powder!) e in cui si immettono certo non per esser feriti da lamine impazzite..

insomma quello che voglio dire è solo che andare in ambienti naturali così estremamente delicati, per quanto sia la cosa che apprezzo maggiormente al mondo, mi fa pensare comunque e sempre che non sono al parco giochi..

Ovviamente non sto nè drammatizzando nè generlizzando: non in tutti i posti i danni hanno la stessa entità (chiaramente se i caprioli non ci sono perchè sono finiti tutti in panza ( :( ) il problema non si pone!!)

In fondo si tratta solo di essere consapevoli e di rispettare ciò che non si conosce...

La passione per la bici e lo sci alpinismo ancora non mi ha permesso di trovare una soluzione non drastica, ma credo, serenamente, che si possa arrivare a dei compromessi.

ad esempio delimitare delle aree adibite allo svernamento o di riproduzione di specie delicate..o..

avere delle regole (che in altri paesei vd. svizzera/austria) ho visto concretamente) e un freno alla smania di scendere sempre ovunque...

:-?
 

Sunrise

Biker serius
10/5/03
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Como...
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@ il Gatto:grazie,hai espresso quelle che sono anche le mie idee derivanti da un approcio alla montagna simile al tuo per aver avuto dei maestri (grande babbo) con un'approcio alla montagna simili....rispettatela o prima poi.... 8-) :-o
 

ulisse

Biker superis
23/8/03
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Merate (Lc)
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marzia ha scritto:
ne ho già parlato una volta, mi ripeto perchè in questo post non se ne è ancora discusso.

C'è un'altra componente che si tende sempre ad ignorare, cioè la fauna, che al passaggio di escursionisti piuttosto che bikers o sciatori (di qualsiasi tipo!) può non provare grande sollazzo, anzi..

in determinate condizioni (specie in inverno, quando le risorse alimentari sono scarse) un capriolo spaventato da un ipotetico fondista :!: ad esempio innalza notevolmente il proprio metabolismo..con conseguenze facilmente immaginaili.

poi ci sono le covate, per le quali il rischio è di abbandono delle uova..

i cunicoli che alcuni tetraonidi scavano nella neve polverosa (si, proprio quella ficosa , la powder!) e in cui si immettono certo non per esser feriti da lamine impazzite..

insomma quello che voglio dire è solo che andare in ambienti naturali così estremamente delicati, per quanto sia la cosa che apprezzo maggiormente al mondo, mi fa pensare comunque e sempre che non sono al parco giochi..

Ovviamente non sto nè drammatizzando nè generlizzando: non in tutti i posti i danni hanno la stessa entità (chiaramente se i caprioli non ci sono perchè sono finiti tutti in panza ( :( ) il problema non si pone!!)

In fondo si tratta solo di essere consapevoli e di rispettare ciò che non si conosce...

La passione per la bici e lo sci alpinismo ancora non mi ha permesso di trovare una soluzione non drastica, ma credo, serenamente, che si possa arrivare a dei compromessi.

ad esempio delimitare delle aree adibite allo svernamento o di riproduzione di specie delicate..o..

avere delle regole (che in altri paesei vd. svizzera/austria) ho visto concretamente) e un freno alla smania di scendere sempre ovunque...

:-?

Sacrosanto!
 

bipbip

Biker marathonensis
24/3/03
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Kabul
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Bike
Trek 9.9 Superfly
Gatto...ancora GRANDE come sempre!
Concordo al 95%....o meglio ....concordo al 100% per cio' che concerne l'ambiente e le tue conclusioni.
Non equiparerei moto e mtb neppure per la sola discesa.
La moto inquina maggiormente....anche in questo caso, sia acusticamente che per l'emissione di fumi scarico. L'impatto sul terreno di un pneumatico da 4/4,50 spinto da 50 hp con un impianto frenante da paura, e' assolutamente maggiore di quello della ns.benamata.
Comunque purtroppo :???: devo dissentire solo ed unicamente sulla percentuale.... magra soddisfazione..... :???:
Ciao gatasch :-o
 

selev

Biker velocissimus
7/2/03
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Donnas
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Bike
troppe
Il gatto sara anche grande ma io nell'altro post avevo espresso la stessa cosa!!!!!!!! E gli elogi per me? nON C'E CHE DIRE SONO GELOSO!
:smile: Scherzo avviamente
 

bipbip

Biker marathonensis
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Trek 9.9 Superfly
selev ha scritto:
Il gatto sara anche grande ma io nell'altro post avevo espresso la stessa cosa!!!!!!!! E gli elogi per me? nON C'E CHE DIRE SONO GELOSO!
:smile: Scherzo avviamente

Selev. :-o
Non so' quale sia l'altro post. Delucidami..grazie. :D
 

selev

Biker velocissimus
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Bike
troppe
Chiedo venia ma è sparito il post!!!!! :shock:
Comunque facevo riferimento a un libro sui percorsi in mtb per la valle d'aosta dove vengono evidenziate in una pagina 10 regole comportamentali dette codice di comportamento tratte direttamente dal NATIONAL OFF ROAD BICYCLE ASSOCIATION.
iL LIBRO S'INTITOLA Valle d'Aosta in mountain bike musumeci editore di Pietro Giglio e Matteo Giglio :-)
 

cencio

Biker immensus
30/10/02
8.658
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Leghorn
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concordo al 101% : hai espresso benissimo anche il mio pensiero. :-?
Aggiungo una cosa : dalle mie parti è facile d'estate uscire per
sentieri anche la notte : fare in pratica delle notturne. Io non ci vado mai
proprio per non arrecare disturbo all'enorme percentuale di animali che hanno abitudini notturne.
 

durone

Biker serius
1/9/03
137
0
0
Feltre (BL)
www.profili2.com
Forse bisognerebbe non andare tutti negli stessi posti come pecoroni, ma cercare nuovi posti-sentieri da esplorare.
Qualche gita in piu' risultera' non riuscita, ma penso che con l'aiuto di un forum come questo potremmo scambiarci i nostri percorsi preferiti, invece di andare in tanti (troppi?) in posti gia' ben conosciuti ed apprezzati come Arco etc.
Per esempio dalle mie parti (Feltre- BL) continuo a scoprire nuovi sentieri ed itinerari che penso sconosciuti anche a chi abita qua e magari va ad Arco - Torbole etc.
Se cerchiamo di essere meno invasivi e di evitare di concentrarci in troppi in determinate zone penso si possano prevenire molti malumori, giusti o sbagliati che siano.....
 

muldox

Biker nirvanensus
30/10/02
26.102
467
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Valtellina
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Bike
Cube Stereo 29
Concordo con ilGatto su molte cose ed in particolare per quanto concerne il succo del discorso: Perché si deve fare sempre quello che si vuole? Perché se si fa un danno si guarda ai danni maggiori causati dagli altri?
Su un paio di altre cose invece non sono molto d'accordo:
Innanzitutto non piace lo stile da Amaro Montenegro dell'introduzione! :smile: ...no dai, sto scherzando, ora faccio il serio :-o .
La presunta saggezza della gente di montagna: io non sono così ottimista, se in passato le genti di montagna non hanno devastato il devastabile era semplicemente perchè non ne avevano i mezzi. Basti vedere cosa è accaduto in molte località quando si è capito che con il turismo si potevano fare i soldi. Oppure prova ad andare a dire ai "montanari" che non vanno fatte certe strade perchè devastano l'ambiente e che la legna se la dovranno fare a spalla anzichè con il trattore. E' bello avere un'immagine fiabesca di certe realtà, ma ti assicuro che quasi mai corrisponde al vero.
Le montagne stanno morendo a causa dell'abbandono degli abitanti: no, le montagne non stanno morendo. Le montagne non hanno bisogno dell'uomo per sopravvivere. Ciò che sta morendo sono le opere create dall'uomo in montagna, il che è cosa ben diversa. Sentieri, terrazzamenti e quant'altro crolleranno e verranno ricoperti dalla vegetazione, com'era prima che l'uomo modificasse l'ambiente naturale.
 

marzia

Modera_i_tour?
24/6/03
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sondrio
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muldox ha scritto:
La presunta saggezza della gente di montagna: io non sono così ottimista, se in passato le genti di montagna non hanno devastato il devastabile era semplicemente perchè non ne avevano i mezzi. Basti vedere cosa è accaduto in molte località quando si è capito che con il turismo si potevano fare i soldi. Oppure prova ad andare a dire ai "montanari" che non vanno fatte certe strade perchè devastano l'ambiente e che la legna se la dovranno fare a spalla anzichè con il trattore. E' bello avere un'immagine fiabesca di certe realtà, ma ti assicuro che quasi mai corrisponde al vero.

aggiungerei che la legna/carbone in passato è stata causa di disboscamenti di proporzioni colossali, molte specie animali hanno fatto brutta fine per motivi più o meno giustificati/giustificabili ....ecc.

insomma, sicuramente vivere in montagna è dura e talvolta le scelte che vogliono semplificare la sopravvivenza, come altrove, hanno degli impatti, più o meno significativi.

di certo, il rapporto della gente che sta a contatto con la natura è costruito su eredità e conoscenze che vengono da lontano e soprattutto molto più intenso e significativo di chi la natura la vive in televisione, ma non sempre privo di costi in termini di integrità naturale!
 

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