Biker della domenica

VinciTrail

Biker assatanatus
29/5/18
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Tesero
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Orbea OIZ M-Team
La mia era ironia, il fatto è che so qualsiasi giro ad anello dove punto di partenza coincide con il punti di arrivo non è possibile fare più o meno dislivello in salita rispetto alla discesa. Farai sempre lo stesso dislivello positivo e negativo.
Poi magari dimmi che puoi scegliere salite più lineari o quelle dove si fatica meno... ma il dislivello sarà sempre lo stesso

si si l'avevo ben capito.. :-)
 
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gabriele(76)

Biker tremendus
30/8/12
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LO
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Quasi sempre chi si obbliga ad uscire dopo un'ora che è in bici ringrazia di averlo fatto. La pigrizia prende tutti qualche volta o anche per alcuni periodi, me molto molto raramente mi sono pentito di essere uscito anche se inizialmente la voglia era poca.
Se sai questa cosa ti obblighi molto più spesso
Si, è vero, il discorso pigrizia è un altro aspetto e confermo quello che scrivi: quante volte si fa la levataccia senza la minima voglia e la facciamo perché altrimenti dovremmo tirare il classico bidone. Poi a fine giornata siamo felicissimi e ringraziamo di averla fatta.
Ma io pensavo all'obbligo che si prova nel momento in cui ci abbiamo messo tanti soldi. Boh, magari è una sega mentale solo mia. :-)
 

VinciTrail

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Si, è vero, il discorso pigrizia è un altro aspetto e confermo quello che scrivi: quante volte si fa la levataccia senza la minima voglia e la facciamo perché altrimenti dovremmo tirare il classico bidone. Poi a fine giornata siamo felicissimi e ringraziamo di averla fatta.
Ma io pensavo all'obbligo che si prova nel momento in cui ci abbiamo messo tanti soldi. Boh, magari è una sega mentale solo mia. :-)
capisco benissimo il tuo discorso e in parte lo "condivido"..
ma forse dipende anche da come ci "abbiamo messo" quei soldi.. in linea teorica, i soldi spesi (coscientemente) per le proprie passioni non dovrebbero pesarci o comunque non dovremmo rimpiangerli..
però ad esempio nel mio caso, per prendere la mia MTB, farci qualche upgrade, investire altri soldi per un set di ruote importante ecc.. mi sono costati molti sacrifici e molti risparmi quindi in un certo senso potrebbe subentrare quasi una sorta di "obbligo" ad usarla.. quanto meno per dare un senso alla spesa fatta!
 
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gabriele(76)

Biker tremendus
30/8/12
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capisco benissimo il tuo discorso e in parte lo "condivido"..
ma forse dipende anche da come ci "abbiamo messo" quei soldi.. in linea teorica, i soldi spesi (coscientemente) per le proprie passioni dovrebbero pesarci o comunque non dovremmo rimpiangerli..
però ad esempio nel mio caso, per prendere la mia MTB, farci qualche upgrade, investire altri soldi per un set di ruote importante ecc.. mi sono costati molti sacrifici e molti risparmi quindi in un certo senso potrebbe subentrare quasi una sorta di "obbligo" ad usarla.. quanto meno per dare un senso alla spesa fatta!
Si esattamente, mi ci trovo anch'io.
 

Boro

Biker meravigliosus
25/8/04
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Reggio Emilia
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E' interessante quello che scrivi. Non credo di essere della stessa opinione, però mi ha fatto riflettere su un aspetto.
Quando ci appassioniamo, non diventiamo automaticamente schiavi? Oppure esiste una linea di confine tra passione e schiavitù?
Non avete mai avuto la sensazione di essere "obbligati" a praticare un determinato sport, dopo avere investito molto in denaro (per esempio, proprio la MTB)?
Io non nego di aver sentito, anche recentemente, di essere un po' schiavo delle mie passioni, hobby, ecc.
Io credo che la schiavitù si possa riconoscere quando se per una causa esterna dobbiamo interrompere un'attività sportiva ricorrente (infortunio, lavoro, famiglia, ecc.) e poi, finita la causa dello stop forzato, ci accorge che non si ha più nessuna voglia o interesse a fare quel che si faceva prima, almeno nel modo in cui lo si faceva.
 

ant

Biker assatanatus
4/6/04
3.103
4.800
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Santa Cruz HT "Orangina" - KTM Scarp prestige "scarpetta"
finita la causa dello stop forzato, ci accorge che non si ha più nessuna voglia o interesse a fare quel che si faceva prima, almeno nel modo in cui lo si faceva.
oppure il contrario.
io, e molti altri come me, in tempi di lockdown guardavamo gli aggiornamenti delle cose permesse praticamente tutte le settimane perché quello che facevamo di solito "mancava" e non vedevamo l'ora di ricominciare.

e in molti abbiamo anche trasgredito a qualche legge pur di continuare a pedalare.
se uno non ha voglia, chi te lo fa fare di forzarsi e magari rischiare una multa?

discorso diverso - come diceva @fafnir - è la volta che i primi tre km li fai controvoglia (perché fa freddo, sei stanco o altro) e poi dopo ti svolta la giornata.

Comunque qualche volta se la poca voglia persiste dopo 10 km giro la bici e torno a casa. Meglio un'uscita in meno che sentirlo un vero e proprio obbligo, ma su questo credo che siamo tutti d'accordo.
 

Boro

Biker meravigliosus
25/8/04
17.841
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Reggio Emilia
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Io conosco gente che per anni ha curato tutto, tabelle di allenamento, alimentazione, stile di vita, famiglia in funzione della bici.
La moglie va in bici, i figli dai nonni, alle 4 di mattina si svegliano e o rulli o giro di allenamento, poi lavoro, mai un kg fuori posto, integratori, garette e via dicendo, vacanze in tema.
Poi succede che a 50 anni il fisico fa qualche scherzo, si devono fermare per qualche mese e poi ci parli e praticamente ti confessano che non gli passa più nemmeno per la testa di ricominciare a fare quella vitaccia, escono in bici con gli amici quando gli va, niente garette e i tempi pazienza.
Io stesso da giovane, ho corso molto per un certo periodo ed era come una droga. Dovevo correre almeno 3/4 volte la settimana se no calavo.
Ad un certo punto mi ha ceduto fortunatamente la schiena e ho dovuto fermarmi, mai più ripreso, se mi insegue un cinghiale non so nemmeno più come si fa a correre.
E' chiaro che possono avvenire forme di autocondizionamento, per non parlare dell'effetto delle endorfine.
 

ant

Biker assatanatus
4/6/04
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Tra i due laghi e il Moncuni
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Io conosco gente che per anni ha curato tutto, tabelle di allenamento, alimentazione, stile di vita, famiglia in funzione della bici.
La moglie va in bici, i figli dai nonni, alle 4 di mattina si svegliano e o rulli o giro di allenamento, poi lavoro, mai un kg fuori posto, integratori, garette e via dicendo, vacanze in tema.
Poi succede che a 50 anni il fisico fa qualche scherzo, si devono fermare per qualche mese e poi ci parli e praticamente ti confessano che non gli passa più nemmeno per la testa di ricominciare a fare quella vitaccia, escono in bici con gli amici quando gli va, niente garette e i tempi pazienza.
Io stesso da giovane, ho corso molto per un certo periodo ed era come una droga. Dovevo correre almeno 3/4 volte la settimana se no calavo.
Ad un certo punto mi ha ceduto fortunatamente la schiena e ho dovuto fermarmi, mai più ripreso, se mi insegue un cinghiale non so nemmeno più come si fa a correre.
E' chiaro che possono avvenire forme di autocondizionamento, per non parlare dell'effetto delle endorfine.
Visto che il tema ti appassiona e lo conosci - ma anche per gli altri - consiglio l'ultimo romanzo di Enrico Brizzi "la primavera perfetta"

Storia di vita, ossessioni e redenzioni ambientata nel mondo del ciclismo prima dilettantistico poi professionista, incluse le ossessioni monastiche di cui parli tu, lo sbroccare e tutto il resto.

Per chi conosce un po' le dinamiche della bici è un romanzo godibilissimo.
 

AlfreDoss

Biker electrificatus
2/9/08
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Sotto il Canto (BG)
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Specy Turbo Levo
bè ma lasciamo un attimo da parte le varie app ecc..
se tu conosci il tuo territorio o il territorio dove pedali, non serve essere laureati ambientali per farti un giro (magari con alcuni sali-scendi) dove a fine giro il dislivello negativo e maggiore di quello positivo..
Sono curioso anch'io di sapere come si fa, ovviamente non vale mettere furgoni o impianti di risalita nell'equazione. :mrgreen:
 
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avalonice

Biker grossissimus
2/4/09
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ovunque
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con le ruote
bè ma lasciamo un attimo da parte le varie app ecc..
se tu conosci il tuo territorio o il territorio dove pedali, non serve essere laureati ambientali per farti un giro (magari con alcuni sali-scendi) dove a fine giro il dislivello negativo e maggiore di quello positivo..
Se parti da un punto e arrivi allo stesso punto (giro ad anello) il dislivello positivo e negativo devono uguagliarsi, discorso diverso se il percorso è in linea
 

Big Steak One

Big Stairs One
10/7/18
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Napoli
www.youtube.com
Bike
Ex Giant Dirt-E 2+ - Merida One Sixty 2 - Turbo Kenevo Expert 2020
Ragazzi, tutto quello che volete ed è tutto condivisibile. Ognuno vive la MTB come vuole. Come può e come non può.
Sei uno spirito agonista? Benissimo. Ogni tanto verrà anche a loro di prendersela con calma.
Sei un rider della Domenica? Ogni tanto verrà anche a loro la voglia di sentir bruciare le gambe e superare loro stessi.
Sei un Pro? Ottimo, sui trail nulla potrà fermarti.
Sei una schiappa? Quando riesci a superare quel tratto ti sentirai un grande. Non lo superi? Va benissimo lo stesso, tanto esci per muoverti e divertirti (azzo però quando lo superi...una goduria).
E in ultimo i soldi spesi. Li hai spesi e quindi è come "sentirsi in obbligo"...anche si, come anche no. Figurati se posso mai sindacare un'opinione del genere. Perchè poi?
Mmmm...davvero?
Parlo per me. Ho speso un pacco di soldi e ne spenderò ancora ma giuro che non mi sento mosso per questo a prendere la bici anche quando non voglio. I motivi sono davvero tanti.
Un esempio, solo questo ma ce ne sono di tutti i generi.
Il giorno dopo ho il turno di notte, quindi quasi tutta la giornata libera e la sera prima mi sono scassato a tavola (:-P:) al punto di dire: Madò...mica sò fesso a prendere la bici domani, nè tantomento mi sogno di andare su un trail impegnativo...figurati, tzè, sto così scassato che non mi fido proprio. Dormirò tutta la giornata!
Vado a letto in genere per le 20/21 e sistematicamente alle 5 inizio a svegliarmi.
O mi giro e rigiro nel letto come una cotoletta si gira nella padella finchè mi riaddormento (sè:roll:..ma giusto un'altra mezz'ora) oppure scatto in piedi e inizio a rimurginare se prendere la bici o no.

Capite cosa voglio dire con questo tipo di esempio? Che di certo non è perchè sono arrivato ad una cifra a 5 numeri che mi metto in sella. Come non è che NON mi metto in sella per come ho trascorso la serata precedente...tutto è a come capita.

Di certo però e se ho già un giro organizzato, allora li il discorso cambia.
Preparazione mentale e alimentare già il giorno o due giorni prima a seconda dei casi. Meditazione e visualizzazione degli obiettivi!
Rambo durante i briefing di salvataggio in Vietnam mi fa nà pippa :smile:
 

Boro

Biker meravigliosus
25/8/04
17.841
13.628
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Reggio Emilia
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Conosco gente (fortuna loro che riescono ad avere il tempo di uscire assiduamente) che non escono neanche di casa se non fanno almeno 1500m+, se non è ossessione questa.
Capisco il tipo di meccanismo, si da priorità al giro che alla compagnia. Molti lo fanno.
Ma può essere anche in altre forme, del tipo, che non se non si fanno discese tecniche ed ostiche non vengono, o viceversa salite devastanti.
In ogni caso una forma marcata di bias verso un preciso target di attività in quanto tale.
 
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Tronicox

Biker ciceronis
27/4/12
1.460
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Giussano
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SCOR 4060 ST IL PACHIDERMA GRIGIO
bè ma lasciamo un attimo da parte le varie app ecc..
se tu conosci il tuo territorio o il territorio dove pedali, non serve essere laureati ambientali per farti un giro (magari con alcuni sali-scendi) dove a fine giro il dislivello negativo e maggiore di quello positivo..
Certo, ma se arrivi a fine giro da dove sei partito, il dislivello negativo è per forza di cose uguale a quello positivo:nunsacci:
 
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VinciTrail

Biker assatanatus
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Tesero
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Orbea OIZ M-Team
Il difficile è rendersi conto di essere ossessionato senza che vi sai uno shock esterno che ci forza, a posteriori, alla consapevolezza.
ma più che ossessione io parlerei di obbiettivi.. cioè, pedalo per arrivare a cosa? che ambizioni ho?

io conosco un paio di persone che potrei citare come esempio:
1 esempio di possibile ossessione: personaggio qui della valle che esce in bici (quasi sempre in BDC) almeno 5 volte a settimana con bei kilometraggi e dislivello e pur andando quasi sempre da solo si incazza o comunque non è soddisfatto se tiene una media oraria sotto i 28-30km/h
2 esempio di sbattimento per raggiungere un fine: conosco un ragazzo qui della valle che per sua fortuna ha un lavoro che gli permette di avere molto tempo libero e negli ultimi 2/3/4anni si è dedicato totalmente alla MTB raggiungendo risultati di primissimo livello. Tanto da essere chiamato nel team RH Racing e corre con la Cannondale.. con un paio di sponsor, componenti mtb da testare ecc..

nel primo caso si potrebbe anche parlare di ossessione.. nel secondo direi che lo sbattimento ed i sacrifici erano ben motivati e a quanto parte hanno portato dei bei risultati!
 

AlfreDoss

Biker electrificatus
2/9/08
16.565
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Specy Turbo Levo
Capisco il tipo di meccanismo, si da priorità al giro che alla compagnia. Molti lo fanno.
Ma può essere anche in altre forme, del tipo, che non se non si fanno discese tecniche ed ostiche non vengono, o viceversa salite devastanti.
In ogni caso una forma marcata di bias verso un preciso target di attività in quanto tale.
Non c'è nulla di male per carità,
ma più che ossessione io parlerei di obbiettivi.. cioè, pedalo per arrivare a cosa? che ambizioni ho?

io conosco un paio di persone che potrei citare come esempio:
1 esempio di possibile ossessione: personaggio qui della valle che esce in bici (quasi sempre in BDC) almeno 5 volte a settimana con bei kilometraggi e dislivello e pur andando quasi sempre da solo si incazza o comunque non è soddisfatto se tiene una media oraria sotto i 28-30km/h
2 esempio di sbattimento per raggiungere un fine: conosco un ragazzo qui della valle che per sua fortuna ha un lavoro che gli permette di avere molto tempo libero e negli ultimi 2/3/4anni si è dedicato totalmente alla MTB raggiungendo risultati di primissimo livello. Tanto da essere chiamato nel team RH Racing e corre con la Cannondale.. con un paio di sponsor, componenti mtb da testare ecc..

nel primo caso si potrebbe anche parlare di ossessione.. nel secondo direi che lo sbattimento ed i sacrifici erano ben motivati e a quanto parte hanno portato dei bei risultati!
È spesso un filo sottile che separa le due cose, il mio caporeparto quando usciva in BDC e faceva una famosa salita dalle mie parti se nell'intermedio era sopra il suo tempo medio girava la bici e tornava giù...
 
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