Bici e tecnologia

  • La Pinarello Dogma XC è finalmente disponibile al pubblico! Dopo averla vista sul gradino più alto del podio dei campionati del mondo di XC 2023 con Tom Pidcock (con la full) e Pauline Ferrand-Prevot (con la front), Stefano Udeschini ha avuto modo di provarla sui sentieri del Garda
    Iscriviti al canale se non l'hai ancora fatto (clicca qui).


NEMESI61

Biker dantescus
7/5/07
4.776
13
0
Roma
Visita sito
Personalmente credo che per certi aspetti la bici rimanga tradizionalmente ancorata a sistemi antiquati per non dire arcaici, mentre per altri si evolve anche troppo velocemente, tralasciando, a volte, i necessari tempi di sperimentazione. La principale problematica che affligge moltissimi ciclisti è costituita dalle continue forature o dalle più problematiche pizzicate laterali. I metodi per attenuare il problema possono essere costosi o piuttosto complicati. Le controversie su quale sistema sia il più idoneo o il più adatto alla situazione del momento sono una costante. Si parte da copertoni e camere rinforzate passando per fasce antiforatura (che non proteggono i fianchi) e camere con liquidi sigillanti, fino ad arrivare alla classica latticizzazione (con copertoni ust o compatibili) senza l’utilizzo di camere. Sono tutti sistemi che in ogni caso nel tempo non garantiscono l’assoluta certezza del risultato. Anche la latticizzazione, che comunque risulta essere il metodo più efficace del contesto, presenta dei limiti e dei rischi. Difatti, se non si usano copertoni particolarmente rinforzati, esiste comunque la possibilità di pizzicare la spalla, o se si esagera nel tenere pressioni eccessivamente basse, si può arrivare al probabile stallonamento, con tutto quello che ne consegue. L’innovazione su questo aspetto nel mondo delle auto e delle mote si muove molto più velocemente, difatti si comincia a vedere la presentazione dei primi modelli di copertoni per uso stradale e da sterrato in poliuretano, senza la presenza di aria all’interno. Mi domando quando anche le bici potranno usufruire di questo sviluppo tecnologico, piuttosto che di continui ed a volte inutili cambiamenti negli standard dei vari sistemi o nello sviluppo inverso di componentistica già valida.
 

Sciuscia

Biker immensus
16/7/12
8.971
378
0
Città di Castello (PG)
Visita sito
Bike
Cube Stereo 120 HPA SL, Trek X-Caliber 29er e il Cancello Giallo
Personalmente credo che per certi aspetti la bici rimanga tradizionalmente ancorata a sistemi antiquati per non dire arcaici, mentre per altri si evolve anche troppo velocemente, tralasciando, a volte, i necessari tempi di sperimentazione. La principale problematica che affligge moltissimi ciclisti è costituita dalle continue forature o dalle più problematiche pizzicate laterali. I metodi per attenuare il problema possono essere costosi o piuttosto complicati. Le controversie su quale sistema sia il più idoneo o il più adatto alla situazione del momento sono una costante. Si parte da copertoni e camere rinforzate passando per fasce antiforatura (che non proteggono i fianchi) e camere con liquidi sigillanti, fino ad arrivare alla classica latticizzazione (con copertoni ust o compatibili) senza l’utilizzo di camere. Sono tutti sistemi che in ogni caso nel tempo non garantiscono l’assoluta certezza del risultato. Anche la latticizzazione, che comunque risulta essere il metodo più efficace del contesto, presenta dei limiti e dei rischi. Difatti, se non si usano copertoni particolarmente rinforzati, esiste comunque la possibilità di pizzicare la spalla, o se si esagera nel tenere pressioni eccessivamente basse, si può arrivare al probabile stallonamento, con tutto quello che ne consegue. L’innovazione su questo aspetto nel mondo delle auto e delle mote si muove molto più velocemente, difatti si comincia a vedere la presentazione dei primi modelli di copertoni per uso stradale e da sterrato in poliuretano, senza la presenza di aria all’interno. Mi domando quando anche le bici potranno usufruire di questo sviluppo tecnologico, piuttosto che di continui ed a volte inutili cambiamenti negli standard dei vari sistemi o nello sviluppo inverso di componentistica già valida.





Più che altro mi pare strano che non ci siano ancora soluzioni con ruota piena meno performanti dedicate quantomeno al biker della domenica o giù di lì (il 90% di noi e non dite di no) che, almeno per quanto mi riguarda, sacrificherebbe volentieri le prestazioni (?) per una sicurezza del 100% sulla foratura.

Pensate anche solo a quando avete 90 minuti cronometrati per fare un giro: preferireste essere sicuri di starci dentro, o avere il 5% di grip in più su quel tal passaggio tecnico?
 

sembola

Moderatur cartesiano
Membro dello Staff
Moderatur
27/2/03
50.747
9.147
0
57
Siena
www.sembola.it
Bike
una nera e l'altra pure
Più che altro mi pare strano che non ci siano ancora soluzioni con ruota piena meno performanti ...

Con la "ruota piena" non avresti alcun tipo di assorbimento e molta meno trazione, oltre ad un peso pazzesco.
Se è una soluzione che hanno abbandonato all' inizio del '900 ci sarà stato il motivo :spetteguless:
 

Sciuscia

Biker immensus
16/7/12
8.971
378
0
Città di Castello (PG)
Visita sito
Bike
Cube Stereo 120 HPA SL, Trek X-Caliber 29er e il Cancello Giallo
Con la "ruota piena" non avresti alcun tipo di assorbimento e molta meno trazione, oltre ad un peso pazzesco.
Se è una soluzione che hanno abbandonato all' inizio del '900 ci sarà stato il motivo :spetteguless:



Mi sto appunto chiedendo: possibile che nel 2013 non esista una tecnologia che consenta la ruota piena con una sacrificio *accettabile* delle prestazioni?
 

Tira la careta

Biker perfektus
13/10/10
2.835
5
0
Basso Varesotto
Visita sito
Bike
Scott, vecchia e pesante!
Ciao,
non è che non esistano, quì quo & qua qualche esempio, più altro cercando "airless tyre", inoltre, un pò di tempo fà, qui sul forum (trovato) , era stato presentato un progetto.
Se però, tu avessi provato soluzioni simili (a parte l'ultimo progetto) ti garantisco che non considereresti minima la penalizzazione.
Io ricordo con orrore:smile: le biciclette per i trasferimenti interni alle fabbriche, a parte tutto, le gomme erano imperforabili perchè appunto blocchi di gomma! ti lascio immaginare comfort e preformance, ma d'altronde il loro porco lavoro lo facevano.

Sulle coperture (pneumatici non lo sono più) per mezzi motorizzati, il discorso è un pò diverso, come al solito, l'aggravio di peso non è a carico delle nostre gambe.
 

albatros_la

Biker assatanatus
25/6/09
3.159
2.469
0
Collegno (TO)
www.flickr.com
Beh, il punto è che uno pneumatico pieno di aria a 2 atmosfere contiene un fluido che pesa poco più di 2 kg al metro cubo, mentre un qualsiasi materiale plastico o schiumoso presenta una densità anche centinaia, se non migliaia, di volte superiore. La perdita in termini di prestazioni potrebbe non giustificare una soluzione del genere, nemmeno su mezzi che hanno opportuni mezzi di "compensazione" (come un'auto, dove non c'è da pedalare...).
Alla fine della fiera, anche quando non si parla di bici da gara, si deve sempre scendere a compromessi con il problema del peso. La soluzione attuale è il risultato di decenni di affinamenti, e non la trovo malvagia. Non faccio decine di migliaia di km l'anno, non ho una bici ultraleggera, ma con delle ruote buone ho potuto latticizzare e ho dimenticato l'ultima volta che ho forato nell'ultimo anno e mezzo. Direi che come affidabilità ci siamo...
Senza voler andare OT, penso che se c'è un posto dove un radicale cambiamento possa portare a miglioramenti notevoli (sempre in tema di robustezza, affidabilità e manutenzione), quel posto è la trasmissione. Ci sono idee buone e consolidate, ma per pochi ricchi.
 

Peter Griffin

Biker velocissimus
16/8/07
2.579
1
0
prov Milano
Visita sito
penso che qualche materiale ultraleggero e ultraresistente a tagli e forature di concezione militare o aerospaziale che sia più performante del kevlar probabilmente esista (anche il kevlar in sè arriva dall'ambiente militare). magari da inserire in fase di costruzione nella carcassa della gomma con un aggravio di peso minimo e una quasi totale certezza di non forare/tagliare.
però come ben sapete le alte tecnologie prima di arrivare alle nostre bici ci mettono decenni!
 

Honestlypino

Biker poeticus
16/9/09
3.764
174
0
Agno Valley (Vi)
Visita sito
Bike
Orbea Rallon
Penso che montando gomme tipo le snakeskin o le exo/lust,insomma gomme da 8/900 gr,ci sia già una buona affidabilità...se poi si vogliono gomme più leggere,ma robuste uguali non so se esisteranno mai e se penso che già ora si può arrivare a 50€ per un copertone mi viene male.....

Sicuramente in tutto questo tempo il pensiero ''siamo nel 2013 è mai possibile che...'' viene spesso guardando molte cose come per esempio la trasmissione delle nostre bici (dei cavi che muovono degli accrocchi meccanici) oppure visto che hai citato le auto anche i tergicristalli sono tecnologia ''obsoleta'',eppure sembra che per ora non ci sia niente che li possa sostituire in toto (sopratutto come costi e semplicità).
 

joordan

Moderatur
Membro dello Staff
Moderatur
17/5/12
10.612
436
0
vago per il nord ovest e svizzera
Visita sito
Bike
yeti su ruote e ibis sul chiodo
Personalmente credo che per certi aspetti la bici rimanga tradizionalmente ancorata a sistemi antiquati per non dire arcaici, mentre per altri si evolve anche troppo velocemente, tralasciando, a volte, i necessari tempi di sperimentazione. La principale problematica che affligge moltissimi ciclisti è costituita dalle continue forature o dalle più problematiche pizzicate laterali. I metodi per attenuare il problema possono essere costosi o piuttosto complicati. Le controversie su quale sistema sia il più idoneo o il più adatto alla situazione del momento sono una costante. Si parte da copertoni e camere rinforzate passando per fasce antiforatura (che non proteggono i fianchi) e camere con liquidi sigillanti, fino ad arrivare alla classica latticizzazione (con copertoni ust o compatibili) senza l’utilizzo di camere. Sono tutti sistemi che in ogni caso nel tempo non garantiscono l’assoluta certezza del risultato. Anche la latticizzazione, che comunque risulta essere il metodo più efficace del contesto, presenta dei limiti e dei rischi. Difatti, se non si usano copertoni particolarmente rinforzati, esiste comunque la possibilità di pizzicare la spalla, o se si esagera nel tenere pressioni eccessivamente basse, si può arrivare al probabile stallonamento, con tutto quello che ne consegue. L’innovazione su questo aspetto nel mondo delle auto e delle mote si muove molto più velocemente, difatti si comincia a vedere la presentazione dei primi modelli di copertoni per uso stradale e da sterrato in poliuretano, senza la presenza di aria all’interno. Mi domando quando anche le bici potranno usufruire di questo sviluppo tecnologico, piuttosto che di continui ed a volte inutili cambiamenti negli standard dei vari sistemi o nello sviluppo inverso di componentistica già valida.

a dir la verita' la bicicletta gode di tutte le innovazioni tecnologiche e delle moto e delle macchine in termini di gomme.
Ad oggi non esiste materiale migliore, piu' duraturo, meno costoso e performante della gomma vulcanizzata. Preso atto di questo la bici ha adottato le stese chicche tecnologiche di moto e macchine, in primis le mescole bi/tri componente senza soluzione di continuita' che sono un aspetto molto poco discusso ma senza dubbio incredibilmente avanzato; o le carcasse radiali etc etc

il problema vero e' che bisogna trovare l'equilibrio, l'equilibrio tra le prestazioni che si cercano e il peso che nella bici resta la spada di damocle. Ad oggi sul mercato non esiste materiale economicamente sostenibile per un uso ciclicstico di massa che possa garantire l'imperforabilita' (quasi completa) delle gomme per moto/auto veicoli. in queste ultime e' ottenuta semplicemente con l'aggiunta di piu' materiale.
 

bis

Biker augustus
29/12/08
9.340
13
0
69
Besana in Brianza
Visita sito
penso che qualche materiale ultraleggero e ultraresistente a tagli e forature di concezione militare o aerospaziale che sia più performante del kevlar probabilmente esista (anche il kevlar in sè arriva dall'ambiente militare). magari da inserire in fase di costruzione nella carcassa della gomma con un aggravio di peso minimo e una quasi totale certezza di non forare/tagliare.
però come ben sapete le alte tecnologie prima di arrivare alle nostre bici ci mettono decenni!
Ma infatti, l'evoluzione dovrebbe andare in questa direzione.
Materiale che a parita' di peso riusulti piu' resistente ...
Anche un compromesso coi battistrada attuali, e la carcassa trattata anti squarcio, principalmente sui fianchi, risolverebbe quasi tutti i casi.
E' solo questione di apsettare che le nanotecnologie calino sugli pneumatici.
 
Una buona soluzione potrebbe essere a metà strada il tubeless e la gomma piena: una camera piena di una schiuma, che offrirebbe la leggerezza dell'aria alla resistenza di una struttura a bolle. Bisognerebbe trovare un prodotto schiumoggeno quanto più leggero possibile.

(...) oppure visto che hai citato le auto anche i tergicristalli sono tecnologia ''obsoleta'',eppure sembra che per ora non ci sia niente che li possa sostituire in toto (sopratutto come costi e semplicità).
In realtà vi è un vecchio progetto di trattare il parabrezza con del plasma (gas ionizzato ad alta temperatura) per cui basterebbe usare l'acqua senza saponi o l'uso delle spazzole per eliminare lo sporco depositato e l'acqua stessa defluirebbe naturalmente, senza creare patine o 'pozzanghere' sul vetro.
Chi sa, forse le lobby delle gomme tergicristallo vogliono impedire che si sappia... :D
 

Classifica mensile dislivello positivo