Personalmente credo che per certi aspetti la bici rimanga tradizionalmente ancorata a sistemi antiquati per non dire arcaici, mentre per altri si evolve anche troppo velocemente, tralasciando, a volte, i necessari tempi di sperimentazione. La principale problematica che affligge moltissimi ciclisti è costituita dalle continue forature o dalle più problematiche pizzicate laterali. I metodi per attenuare il problema possono essere costosi o piuttosto complicati. Le controversie su quale sistema sia il più idoneo o il più adatto alla situazione del momento sono una costante. Si parte da copertoni e camere rinforzate passando per fasce antiforatura (che non proteggono i fianchi) e camere con liquidi sigillanti, fino ad arrivare alla classica latticizzazione (con copertoni ust o compatibili) senza lutilizzo di camere. Sono tutti sistemi che in ogni caso nel tempo non garantiscono lassoluta certezza del risultato. Anche la latticizzazione, che comunque risulta essere il metodo più efficace del contesto, presenta dei limiti e dei rischi. Difatti, se non si usano copertoni particolarmente rinforzati, esiste comunque la possibilità di pizzicare la spalla, o se si esagera nel tenere pressioni eccessivamente basse, si può arrivare al probabile stallonamento, con tutto quello che ne consegue. Linnovazione su questo aspetto nel mondo delle auto e delle mote si muove molto più velocemente, difatti si comincia a vedere la presentazione dei primi modelli di copertoni per uso stradale e da sterrato in poliuretano, senza la presenza di aria allinterno. Mi domando quando anche le bici potranno usufruire di questo sviluppo tecnologico, piuttosto che di continui ed a volte inutili cambiamenti negli standard dei vari sistemi o nello sviluppo inverso di componentistica già valida.