Come sempre, stupende le vostre esperienze all mountain fess...
Complimenti a tutti voi per i bei giri che avete portato a termine questo week end.
Anch'io ho fatto tanti giri...
Ma che cojoni...
Il percorso della 24h di Cremona era molto veloce, volendo vedere anche a tratti divertente, ma forse eccessivamente corto. Trovarsi sullo stesso passaggio, a percorrere la stessa curva per svariate volte, nell'arco di un'ora, alla lunga stanca... diciamo psicologicamente.
Nella manifestazione della 24h come tutti gli anni si gira anche single speed, in una categoria speciale, per 6 ore, con partenza alle 14 con il gruppone e arrivo alle 20.
Oh, c'è anche Favier. Arrivo al Parco del Po alle 8:00 e incomincio a montare la mia tendina, che bella che è... e poi ha tutto lo spazio per le mie borse e borsette. Sono arrivato con la prima bici, successivamente porterò la seconda. Faccio due chiacchiere con Gianfranco che sta disquisendo con i suoi compagni di gara sui pneumatici da usare mentre si spalma olio canforato ad ettolitri...
Si scherza, il mitico GFavier sta pensando alla grigliata con i suoi amici e a rilassarsi dopo le fatiche lavorative...
Purtroppo non lo incontrerò pedalante, ma in veste da fotografo. Al termine della 6 ore, allo stand Biciclista è passato a salutarmi, nella notte ritornerà a casa. Un caloroso saluto al mitico Favier!
In tutte le cose, se non faccio la mattata, non sono contento, e un po' per sfida personale, un po' per usare di nuovo la bici che mi ha tanto divertito lo scorso inverno nei circuiti ciclocross, un po' per far vedere il bel prodotto di Pitz alla 24 ore, mi sono presentato con la ciclocross in completo da super eroe e calzettoni variopinti...
"oh, ma varda che te ghet sbagliat gara, cun la bici da cursa..."
"i tuoi calzettoni sono troppo belli, complimenti"
La partenza a piedi, di corsa fa già selezione perché se parti con i primi hai la strada libera e puoi partire subito a bomba...
Invece come al solito mi trovo imbottigliato... e allora colgo l'occasione per fermarmi subito a bere un sorso di birra al paddock Biciclista, come se avessi fatto chissà quanta strada...
Nel marasma generale, ripescata la Pitz tra mille MTB, mi metto in sella e cerco di avanzare... e la faccenda non è semplice. Perdo subito la borraccia e devo fare 2 passi indietro per riprenderla...
Le solite code nei tratti critici con strettoie si risolvono abbastanza velocemente, ma immagino il vantaggio che devono aver accumulato già i primi, con strada libera...
Sto spingendo piuttosto forte per recuperare posizioni, ma continuo a ripetermi che la gara è lunga almeno 6 ore, quindi "stai calmo"...
Con la bici da ciclocross si viaggia veramente bene, e forte... è leggera, reattiva, e ha una gran scorrevolezza. Di contro tende ad affondare nei tratti di sabbia e ti spacca nei tratti sconnessi...
Un mio pensiero va inoltre alla tenuta della bici, e della forcella in carbonio...
che però è da MTB e quindi dovrebbe essere resistente... speriamo bene... perché in sella c'è un bestiù...
Le mie mani riescono a digerire praticamente tutte le vibrazioni, eccetto quelle di un malefico tratto tutto buche che mi massacra. Di lì a poco sono ridotto male e, partito senza guanti, me ne presta un paio gentilmente Marco.
Mi fermo per una banana, cambio borraccia e riparto.
Poco dopo, faccio per prendere da bere e... la borraccia non c'è più... ma che palle!!!
Nella prima fase di gara guido in presa alta, andando in presa bassa solo per brevi tratti, poi mi abituo a rimanere quasi sempre giù, anche perché soffro meno alle mani...
Solo in alcuni tratti ritorno in presa "standard", come negli attraversamenti della sabbia, dove un eccessivo sbilanciamento in avanti può portare la bici ad impuntarsi... come è capitato a parecchi.
Il paesaggio è sempre lo stesso, il circuito non cambia mai, ma la lucidità del ciclista viene sempre meno, e così in un paio di occasioni finisco per terra, fortunatamente mi procuro solo un paio di classiche sbucciature. Comunque fastidiose.
Che stanchezza, per qualche momento ho pensato di fermarmi, le gambe a parte qualche momento di indurimento, c'erano, il sedere non mi ha mai dato problemi, le mani invece a pezzi...
Anche la schiena ad un certo punto ha incominciato a far male.
Incredibile come mi capita spesso di vedere in queste gare, quanti bikers siano in difficoltà anche ad affrontare le situazioni più semplici come pochi metri di salita, da fare di slancio con la velocità accumulata precedentemente, la lentezza e goffaggine nei tratti un po' più guidati, dove non c'è 26er o 29er che tenga... se sei buono vai, altrimenti no.
Passo di fianco all'area Biciclista, giusto vicino al traguardo e chiedo quanto manchi... pensando di essere in dirittura d'arrivo, e Spiedo mi dice 2 ore...
non posso credere alle mie orecchie.. ancora così tanto?
Mi mangio la banana e riprendo a pedalare...
Qualcuno è caduto abbastanza rovinosamente in un tratto del percorso che viene prontamente isolato dal resto del tracciato..
Il biker giace a terra in una strana posizione, speriamo non sia nulla di grave.
Sto diventando allergico al manubrio, cerco di alleggerire la presa, ma gli scossoni son talmente frequenti da invitarmi a tenere bel saldo il tutto per evitare l'ennesimo volo...
Il tifo è sempre spettacolare. Spiedo ed altri Lobos, si fermano in punti strategici per incitare gli amici. In quei momenti una sferzata di energia ti ricarica il corpo, i muscoli si riattivano, le mani si stringono decise sul nastro manubrio, e si spinge aggressivi...
Devo dire di divertirmi in parecchi frangenti, peccato per il mal di mani che diventa una specie di tortura.
Quando finalmente arrivano le 20, e mi fermo, sono contento, fiero della mia prestazione e ho una fame da matti.
Favier è qui ad accogliermi, e vede la mia condizione precaria. Un uomo triturato. Mi lavo ad una fontanina e mi cambio. Le temperature sono scese e dopo uno sforzo fisico di questo tipo ho un freddo incredibile... le mani sono ghiacciate.
Incomincio a cenare: pasta fredda con verdure, patate lessate preparate con maionese e spezie, formaggio, birra a volontà, pane rosolato sulla griglia, patatine, poi frutta ed infine i dolci... il liquore alla liquirizia e sono a posto. Ahhh, che bella mangiata... fin le mani si sono scaldate. Spettacolo!
Spiedo impegnato alla griglia senza sosta... come sempre gran organizzatore e persona dal gran cuore ed eccezionale generosità. Che gran mazzo che si fa tutte le volte che c'è qualche manifestazione...
La Pitz ha resistito, una gran prova anche questa, un'ulteriore dimostrazione del gran mezzo che ho pedalato e testato così a lungo.
Si rimane a lungo disposti a cerchio, comodamente seduti su comode poltroncine a parlare, scherzare, ridere come matti ed il tempo intanto scorre... e mentre noi ci concediamo alle dolci carezze del cibo, dell'amaro alle erbe, e veniamo cullati verso il riposo... Ausilia e molti altri atleti, continuano nella loro gara, imperterriti, a pedalare... tanto di cappello.
Io verso mezzanotte sento la mia lampadina spegnersi, e mi ritiro nel sacco a pelo, cercando una posizione comoda a riparo dalla luce del lampione e cercando un po' di calore in questa umida serata d'aprile.
Diversi suoni mi circondano: gente che passa in bici, qualcuno si scalda sui rulli, altri continuano a far festa... però tutto è ovattato, e mi addormento. Mi giro nel sacco a pelo e sento le sbucciature bruciare. Mi sveglio durante la notte e guardo il cellulare: sono le 4, e ho voglia di dormire.
Col mattino vedrò se pedalare ancora o no....
continua...
Complimenti a tutti voi per i bei giri che avete portato a termine questo week end.
Anch'io ho fatto tanti giri...
Ma che cojoni...
Il percorso della 24h di Cremona era molto veloce, volendo vedere anche a tratti divertente, ma forse eccessivamente corto. Trovarsi sullo stesso passaggio, a percorrere la stessa curva per svariate volte, nell'arco di un'ora, alla lunga stanca... diciamo psicologicamente.
Nella manifestazione della 24h come tutti gli anni si gira anche single speed, in una categoria speciale, per 6 ore, con partenza alle 14 con il gruppone e arrivo alle 20.
Oh, c'è anche Favier. Arrivo al Parco del Po alle 8:00 e incomincio a montare la mia tendina, che bella che è... e poi ha tutto lo spazio per le mie borse e borsette. Sono arrivato con la prima bici, successivamente porterò la seconda. Faccio due chiacchiere con Gianfranco che sta disquisendo con i suoi compagni di gara sui pneumatici da usare mentre si spalma olio canforato ad ettolitri...
Si scherza, il mitico GFavier sta pensando alla grigliata con i suoi amici e a rilassarsi dopo le fatiche lavorative...
Purtroppo non lo incontrerò pedalante, ma in veste da fotografo. Al termine della 6 ore, allo stand Biciclista è passato a salutarmi, nella notte ritornerà a casa. Un caloroso saluto al mitico Favier!
In tutte le cose, se non faccio la mattata, non sono contento, e un po' per sfida personale, un po' per usare di nuovo la bici che mi ha tanto divertito lo scorso inverno nei circuiti ciclocross, un po' per far vedere il bel prodotto di Pitz alla 24 ore, mi sono presentato con la ciclocross in completo da super eroe e calzettoni variopinti...
"oh, ma varda che te ghet sbagliat gara, cun la bici da cursa..."
"i tuoi calzettoni sono troppo belli, complimenti"
La partenza a piedi, di corsa fa già selezione perché se parti con i primi hai la strada libera e puoi partire subito a bomba...
Invece come al solito mi trovo imbottigliato... e allora colgo l'occasione per fermarmi subito a bere un sorso di birra al paddock Biciclista, come se avessi fatto chissà quanta strada...
Nel marasma generale, ripescata la Pitz tra mille MTB, mi metto in sella e cerco di avanzare... e la faccenda non è semplice. Perdo subito la borraccia e devo fare 2 passi indietro per riprenderla...
Le solite code nei tratti critici con strettoie si risolvono abbastanza velocemente, ma immagino il vantaggio che devono aver accumulato già i primi, con strada libera...
Sto spingendo piuttosto forte per recuperare posizioni, ma continuo a ripetermi che la gara è lunga almeno 6 ore, quindi "stai calmo"...
Con la bici da ciclocross si viaggia veramente bene, e forte... è leggera, reattiva, e ha una gran scorrevolezza. Di contro tende ad affondare nei tratti di sabbia e ti spacca nei tratti sconnessi...
Un mio pensiero va inoltre alla tenuta della bici, e della forcella in carbonio...
che però è da MTB e quindi dovrebbe essere resistente... speriamo bene... perché in sella c'è un bestiù...
Le mie mani riescono a digerire praticamente tutte le vibrazioni, eccetto quelle di un malefico tratto tutto buche che mi massacra. Di lì a poco sono ridotto male e, partito senza guanti, me ne presta un paio gentilmente Marco.
Mi fermo per una banana, cambio borraccia e riparto.
Poco dopo, faccio per prendere da bere e... la borraccia non c'è più... ma che palle!!!
Nella prima fase di gara guido in presa alta, andando in presa bassa solo per brevi tratti, poi mi abituo a rimanere quasi sempre giù, anche perché soffro meno alle mani...
Solo in alcuni tratti ritorno in presa "standard", come negli attraversamenti della sabbia, dove un eccessivo sbilanciamento in avanti può portare la bici ad impuntarsi... come è capitato a parecchi.
Il paesaggio è sempre lo stesso, il circuito non cambia mai, ma la lucidità del ciclista viene sempre meno, e così in un paio di occasioni finisco per terra, fortunatamente mi procuro solo un paio di classiche sbucciature. Comunque fastidiose.
Che stanchezza, per qualche momento ho pensato di fermarmi, le gambe a parte qualche momento di indurimento, c'erano, il sedere non mi ha mai dato problemi, le mani invece a pezzi...
Anche la schiena ad un certo punto ha incominciato a far male.
Incredibile come mi capita spesso di vedere in queste gare, quanti bikers siano in difficoltà anche ad affrontare le situazioni più semplici come pochi metri di salita, da fare di slancio con la velocità accumulata precedentemente, la lentezza e goffaggine nei tratti un po' più guidati, dove non c'è 26er o 29er che tenga... se sei buono vai, altrimenti no.
Passo di fianco all'area Biciclista, giusto vicino al traguardo e chiedo quanto manchi... pensando di essere in dirittura d'arrivo, e Spiedo mi dice 2 ore...
non posso credere alle mie orecchie.. ancora così tanto?
Mi mangio la banana e riprendo a pedalare...
Qualcuno è caduto abbastanza rovinosamente in un tratto del percorso che viene prontamente isolato dal resto del tracciato..
Il biker giace a terra in una strana posizione, speriamo non sia nulla di grave.
Sto diventando allergico al manubrio, cerco di alleggerire la presa, ma gli scossoni son talmente frequenti da invitarmi a tenere bel saldo il tutto per evitare l'ennesimo volo...
Il tifo è sempre spettacolare. Spiedo ed altri Lobos, si fermano in punti strategici per incitare gli amici. In quei momenti una sferzata di energia ti ricarica il corpo, i muscoli si riattivano, le mani si stringono decise sul nastro manubrio, e si spinge aggressivi...
Devo dire di divertirmi in parecchi frangenti, peccato per il mal di mani che diventa una specie di tortura.
Quando finalmente arrivano le 20, e mi fermo, sono contento, fiero della mia prestazione e ho una fame da matti.
Favier è qui ad accogliermi, e vede la mia condizione precaria. Un uomo triturato. Mi lavo ad una fontanina e mi cambio. Le temperature sono scese e dopo uno sforzo fisico di questo tipo ho un freddo incredibile... le mani sono ghiacciate.
Incomincio a cenare: pasta fredda con verdure, patate lessate preparate con maionese e spezie, formaggio, birra a volontà, pane rosolato sulla griglia, patatine, poi frutta ed infine i dolci... il liquore alla liquirizia e sono a posto. Ahhh, che bella mangiata... fin le mani si sono scaldate. Spettacolo!
Spiedo impegnato alla griglia senza sosta... come sempre gran organizzatore e persona dal gran cuore ed eccezionale generosità. Che gran mazzo che si fa tutte le volte che c'è qualche manifestazione...
La Pitz ha resistito, una gran prova anche questa, un'ulteriore dimostrazione del gran mezzo che ho pedalato e testato così a lungo.
Si rimane a lungo disposti a cerchio, comodamente seduti su comode poltroncine a parlare, scherzare, ridere come matti ed il tempo intanto scorre... e mentre noi ci concediamo alle dolci carezze del cibo, dell'amaro alle erbe, e veniamo cullati verso il riposo... Ausilia e molti altri atleti, continuano nella loro gara, imperterriti, a pedalare... tanto di cappello.
Io verso mezzanotte sento la mia lampadina spegnersi, e mi ritiro nel sacco a pelo, cercando una posizione comoda a riparo dalla luce del lampione e cercando un po' di calore in questa umida serata d'aprile.
Diversi suoni mi circondano: gente che passa in bici, qualcuno si scalda sui rulli, altri continuano a far festa... però tutto è ovattato, e mi addormento. Mi giro nel sacco a pelo e sento le sbucciature bruciare. Mi sveglio durante la notte e guardo il cellulare: sono le 4, e ho voglia di dormire.
Col mattino vedrò se pedalare ancora o no....
continua...