... nei miei programmi per il week end non era previsto il ritorno a Cremona, quindi con sacco a pelo, materassino mi ero preparato a trascorrere una notte fuori di casa. O in macchina, o in un B&B o da qualche BdB
..
Milzo mi invita a casa sua, accetto volentieri il suo invito. o-o
Appena in casa dalla dispensa spuntano fuori noccioline, prugne, stuzzicherie ed un vin rosato. Una bella micia graffia la porta per entrare, poi si avvicina per una carezza, è una trovatella che anni fa Milzo aveva trovato dopo un concerto in teatro. Arrivano Patrizia e Pietro con le borse della spesa: iniziamo subito a sbucciare delle succose arance e tra uno spicchio e l'altro, si chiacchiera amabilmente. Pietro è vivacissimo, e con entusiasmo mi mostra diversi giochini dell'
iPhone, poi si ascolta Michael Jazzon e inizia a ballare. È proprio bravo ed imita bene i tipici movimenti del grande artista scomparso.
Per ora di cena si va a prendere una pizza speciale, con farina di segale, in macchina all'andata si ascoltano i Depeche Mode, al ritorno, a grande richiesta, ovviamente Michael...
Birra per tutti, anzi no: per Pietro c'è la Coca Zero nella bella lattina nera.
Si cena e trascorriamo dei piacevoli momenti parlando di diversi argomenti; la musica è nello spirito di questa gioviale famiglia e mentre Milzo accenna qualche brano con la chitarra, invitiamo Pietro a farci sentire qualcosa col violino. Con la promessa di filmare la sua performance, riusciamo a convincerlo e così ho modo di poter apprezzare anche quest'altra sua abilità, padre e figlio insieme hanno suonato dolci note... che emozione.
Poco prima di andare a letto seguiamo qualche documentario alla televisione, il divano si allunga ed alzandoti le gambe ti porta in una posizione di estremo relax, una gran comodità.
Domani mattina qui a Mocasina per le 8 circa ho l'appuntamento con Vito ed Elena per quella che dovrebbe essere la giornata perfetta... non vedo l'ora.
Con questo sogno nel cassetto, pronto per vederlo realizzarsi, mi addormento sotto il piumone, nella stanzetta di Pietro, che per questa notte avrà modo di dormire con i genitori. Non avrei mai voluto disturbare così tanto: col sacco a pelo il divano sarebbe stato sufficiente...
Da parte di Milzo, Patty e Pietro ho ricevuto tante attenzioni e per questo li ringrazio tanto.
Al mattino il mio orologio biologico mi fa aprire gli occhi, poi ho la conferma dell'ora dal Milzo, che bussa delicatamente alla porta. Quando scendo trovo il latte nel pentolino a scaldarsi, la moka sul fornello. Le brioches, i pavesini...
Il latte viene montato nell'apposito pentolino e si forma una bella schiuma, il caffé, e cosa vuoi di più dalla vita....
Il portatile è acceso, vedo gli occhi del Milzo scorrere su cartine, vengon fatte passare in rassegna diverse tracce.. "Eccola!" Ad un certo punto lo sguardo del "cartograficus" si illumina e mi viene descritto quello che potrebbe essere il giro ideale per oggi. La generosità di persone come il Milzo, Mauro... di coloro che solitamente programmano i nostri giri, mi è in questo momento ancora più evidente. Una persona che oggi, per impegni personali, non ha la possibilità di pedalare, ma che comunque si dà da fare per prepararti il giro, con la traccia da seguire, è una persona speciale. Grazie.
Puntualmente arrivano Vito ed Elena, ed in breve tempo siamo pronti e ci mettiamo in viaggio per Belluno Veronese, lato orientale del Baldo. La nebbia è fitta, così densa da bagnare il parabrezza. A tratti sparisce, poi ritorna all'improvviso. Ma di una cosa sono sicuro: per il giro di oggi avremo un sole spettacolare.
Le mie previsioni si sono dimostrate corrette... "tutto procede secondo i miei piani" penso diabolicamente.
Parcheggiamo le macchine lungo la strada e ci mettiamo a pedalare con buon passo, al momento ci troviamo in Val D'Adige, in un punto ventoso e piuttosto freddo, ma dopo qualche chilometro, usciti allo scoperto, siamo subito avvolti da un'atmosfera surriscaldata. Elena inizia a togliersi l'antivento, poi la maglia invernale, poi trasforma i suoi pantaloni in shorts...
Io sudo in silenzio.
Attorno a noi un paesaggio primaverile, e con buon ritmo ci avviciniamo a Malga Ime. Qualche breve sosta per far riprendere fiato ad Elena
, uno spuntino a metà salita presso una fresca fonte d'acqua e poi, dopo aver attraversato il bellissimo bosco di faggi, arriviamo a Malga Ime. Ci sediamo all'interno, dove si trovano numerosi tavoli già apparecchiati. Ed infatti ecco sopraggiungere numerosi SUV carichi di orde di affamati fannulloni. Una signora porta il suo cagnetto, più simile ad un grosso topo peloso, nella borsa firmata. Descrivo nei particolari il trattamento che riserverei per entrambi; Elena e Vito scoppiano a ridere... La mia mente malata potrebbe generare dei films splatter di una certa qualità artistica.
Mangiamo un delizioso panino con formaggio di malga e dopo il caffé riprendiamo la traccia del Milzo. In questo punto del tracciato ci attende un po' di discesa, poi a Ferrara del Mt. Baldo una risalita prima di imboccare il sentiero 660.
Avevo memoria della maggior parte delle strade che stavamo percorrendo, ma fino all'ultimo istante non avevo la benché minima idea di come potesse essere il sentiero che avremmo fatto al termine del giro..
Quando mi sono trovato su quel magnifico sentiero, ho rivissuto l'ebrezza provata la prima volta e ho visto le mie stesse emozioni negli occhi dei miei compagni di avventura...
Io in testa al trio, a cercare di divertirmi il più possibile sulla scricchiolante, ma ancora integra Wolf Ridge, Vito all'inseguimento con la videocamera perennemente accesa per cercare di catturare queste fasi del giro, ed Elena all'inseguimento dei maschi...
Un tornante di qua, salta il masso di là, schiva quella pietra, controlla la bici in curva, la ruota posteriore che sbanda sulle foglie, i muscoli delle gambe che lanciano segnali di stanchezza, le mani che non reggono il rapido susseguirsi di sollecitazioni. Ci si prende dei breaks per riposare e ci si accorge di avere il fiatone... "ma che bel sentiero!"
Verso la fine la mia guida diviene meno dinamica, sono più rigido sulla bici, accuso la stanchezza della salita. Il ritmo imposto da Vito ci ha messi a dura prova: Elena è abituata a questi "abusi"
, ma il giovane ragazzo di città ha accusato il colpo...
Ora basta! È il momento del relax!
Sbattute le bici in macchina, come da programma ci dirigiamo verso le terme..."Colà, arriviamoooooooo"!
.... pensate sia finita qui?..... siamo a metà dell'opera!