mah. la retorica del ciclismo come sangue lacrime e fango e gesto eroico a tutti i costi io non la condivido fino in fondo, però nell'ambiente in tanti la pensano così. è uno sport duro, è uno sport di fatica, che debba per forza anche diventare quasi estremo certe volte non ne vedo il senso. so di non essere l'unico ma siamo in minoranza nell'ambiente.Non ho corso in MTB, ma su strada e in tutte le categorie giovanili; ad un certo punto, dai 14-16 anni si fa forte e di certo non si va tanto per il sottile. In MTB immagino che sia la stessa cosa.
La bici (road e offroad) é sacrificio, determinazione, volontà, poi anche divertimento, soddisfazione, piacere.
Complimenti a tuo figlio.
giusto.mah. la retorica del ciclismo come sangue lacrime e fango e gesto eroico a tutti i costi io non la condivido fino in fondo, però nell'ambiente in tanti la pensano così. è uno sport duro, è uno sport di fatica, che debba per forza anche diventare quasi estremo certe volte non ne vedo il senso. so di non essere l'unico ma siamo in minoranza nell'ambiente.
mio figlio corre anche lui nelle categorie giovanili (XC, raramente bdc) ed alcune gare (come ieri) a me sembrano un po' forzature, soprattutto per chi corre tutte le sante domeniche dell'anno o quasi.
Capisco gli organizzatori, quando organizzi una gara (quella di ieri era anche coppa Italia) con mesi di anticipo poi non mandi a monte perchè piove da una settimana, però anche fra i ragazzini atleti se chiedo in giro "ti sei divertito ieri?" mi rispondono "insomma"....
quando sei grande si.giusto.
ma puoi sempre non partire se non te la senti.
Stessa tecnicasacco nero della spazzatura e dentro tutto, a casa, idropulitrice in cortile, poi lavatrice
Arrivo alla macchinasacco nero della spazzatura e dentro tutto, a casa, idropulitrice in cortile, poi lavatrice
Comunque chi ha partecipato non si lamenta
Nel forum intendevo…..a dir la verità si sente anche nel video qualcuno che si lamenta, fra bestemmie e imprecazioni varie
In particolare la ragazza a cui è piombato uno addosso dopo che lei era già per terra con i medici attorno
"Se avete paura di vento e pioggia, allora lasciate stare il ciclismo”, sono le parole di Eddy Mercx. Mi é piaciuto riportare questo pensiero di Mercx.mah. la retorica del ciclismo come sangue lacrime e fango e gesto eroico a tutti i costi io non la condivido fino in fondo, però nell'ambiente in tanti la pensano così. è uno sport duro, è uno sport di fatica, che debba per forza anche diventare quasi estremo certe volte non ne vedo il senso. so di non essere l'unico ma siamo in minoranza nell'ambiente.
mio figlio corre anche lui nelle categorie giovanili (XC, raramente bdc) ed alcune gare (come ieri) a me sembrano un po' forzature, soprattutto per chi corre tutte le sante domeniche dell'anno o quasi.
Capisco gli organizzatori, quando organizzi una gara (quella di ieri era anche coppa Italia) con mesi di anticipo poi non mandi a monte perchè piove da una settimana, però anche fra i ragazzini atleti se chiedo in giro "ti sei divertito ieri?" mi rispondono "insomma"....
...e probabilmente non si imparano neanche se non sei portato...Sulla winning run:
la fisica è estremamente democratica, vale per tutti, e quel ragazzo ha dimostrato che era fisicamente possibile scendere in quel modo.
E l'unico modo per farlo è frenare il meno possibile, praticamente nulla.
Sulla curva dell'albero, dove tutti vanno dritti, lui la butta dentro liscia, senza freni.
In parecchi punti drifta con anteriore e posteriore contemporaneamente, senza rallentare, cosa impossibile se si frena.
E allora il problema si sposta: cosa ci vuole per frenare il meno possibile su quel casino (pista relativamente facile, ma fondo infame)?
Tecnica, fisico, propriocezione, noncuranza delle conseguenze. Tutte cose che purtroppo non si comprano su Ridewill.
"Se avete paura di vento e pioggia, allora lasciate stare il ciclismo”, sono le parole di Eddy Mercx. Mi é piaciuto riportare questo pensiero di Mercx.
Il ciclismo é uno sport situazionale, legato anche alle previsioni meteo. Che sia BDC o MTB poco cambia, né si può pensare di interrompere una gara perché ci sono condizioni meteo estreme.
E poi lasciatemi dire che anche il carattete di chi va in bici ne risente in positivo.
concordo.mah. la retorica del ciclismo come sangue lacrime e fango e gesto eroico a tutti i costi io non la condivido fino in fondo, però nell'ambiente in tanti la pensano così. è uno sport duro, è uno sport di fatica, che debba per forza anche diventare quasi estremo certe volte non ne vedo il senso. so di non essere l'unico ma siamo in minoranza nell'ambiente.
mio figlio corre anche lui nelle categorie giovanili (XC, raramente bdc) ed alcune gare (come ieri) a me sembrano un po' forzature, soprattutto per chi corre tutte le sante domeniche dell'anno o quasi.
Capisco gli organizzatori, quando organizzi una gara (quella di ieri era anche coppa Italia) con mesi di anticipo poi non mandi a monte perchè piove da una settimana, però anche fra i ragazzini atleti se chiedo in giro "ti sei divertito ieri?" mi rispondono "insomma"....
Anche lui bestemmia qualcosa al minuto 1:02 dopo il passaggio vicino all’albero assassinoA chi sa andare come si deve non frega nulla del fango!!!!!!
Conosco abbastanza bene quella curva dove tutti si arroccano male col fango (è il tratto finale in comune tra tutte le piste di caldirola, quindi se ti fai 13 run in un giorno, passi 13 volte da quel punto).Sulla winning run:
la fisica è estremamente democratica, vale per tutti, e quel ragazzo ha dimostrato che era fisicamente possibile scendere in quel modo.
E l'unico modo per farlo è frenare il meno possibile, praticamente nulla.
Sulla curva dell'albero, dove tutti vanno dritti, lui la butta dentro liscia, senza freni.
In parecchi punti drifta con anteriore e posteriore contemporaneamente, senza rallentare, cosa impossibile se si frena.
E allora il problema si sposta: cosa ci vuole per frenare il meno possibile su quel casino (pista relativamente facile, ma fondo infame)?
Tecnica, fisico, propriocezione, noncuranza delle conseguenze. Tutte cose che purtroppo non si comprano su Ridewill.
Caldirola è molto facile, tuttavia contiene tanti tanti salti ben preparati e ben studiati: permette di migliorare le skills "per aria". C'è di tutto (inteso come ogni tipo di salto): dal facile, al medio, al difficile, al "ma quella rampa equivale al terzo piano di casa mia".Non conosco Caldirola come bike park quindi non vorrei dare giudizi parziali e preconcetti ma al netto del fango mi sembra un percorso estremamente facile per una gara DH di livello nazionale.
Non faccio DH non frequento generalmente bike park quindi sono assolutamente fermo e con pochissime skill tecniche ma quel percorso asciutto non avrei difficoltà a farlo (almeno spero).
Se il livello della DH nazionale è questo non mi meraviglio dei risultati internazionali degli rider italiani.
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