Certissimo del fatto che Cubesting tornarà tra noi molto ma molto presto, vorrei fare una riflessione sulla nostra bella passione: l'inconveniente capitato ieri a Velerio è quasi banale ma può capitare a ciascuno di noi.
Io ho visto tutta la scena e posso assicurarvi che ci vuole tanta sfiga: come il GIllette Bilama, la ruota anteriore ha rimosso una grossa pietra "sferica" dalla sua sede e poi la ruota posteriore è passata sopra quella pietra. La bici si è impennata sul posteriore a causa della forte spinta e ha disarcionato Valerio che ha fatto un mezza capriola in avanti, cadendo proprio sulla spalla. Non si stava andando forte e la pendenza era molto inferiore ad altre che avevamo percorso poco prima.
La riflessione però è questa: eravamo in mezzo al bosco, isolati da tutto e tutti e se non fossimo stati in gruppo, sarebbe stato difficile per Valerio chiamare aiuto perchè paralizzato.
Mi dovrò ricordare quanto più possibile di questa avventura, per il bene mio e delle persone che mi vogliono bene.
E adesso colazione con latte macchiato e pastina alla crema.
Buongiorno a tutti voi, straordinari fratelli
Mamma mia... che spettacolo...Cubisti da oggi ogni giorno sarà Dantesco.....
Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, ché la diritta via era smarrita.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura esta selva selvaggia e aspra e forte che nel pensier rinova la paura!
Tant’è amara che poco è più morte; ma per trattar del ben ch’i’ vi trovai, dirò de l’altre cose ch’i’ v’ho scorte.
Io non so ben ridir com’i’ v’intrai, ant’era pien di sonno a quel punto che la verace via abbandonai.
Ma poi ch’i’ fui al piè d’un colle giunto, là dove terminava quella valle che m’avea di paura il cor compunto, guardai in alto, e vidi le sue spalle vestite già de’ raggi del pianeta che mena dritto altrui per ogne calle.
Allor fu la paura un poco queta, che nel lago del cor m’era durata la notte ch’i’ passai con tanta pieta.
E come quei che con lena affannata, uscito fuor del pelago a la riva, si volge a l’acqua perigliosa e guata, così l’animo mio, ch’ancor fuggiva, si volse a retro a rimirar lo passo che non lasciò già mai persona viva.
Poi ch’èi posato un poco il corpo lasso, ripresi via per la piaggia diserta, sì che ’l piè fermo sempre era ’l più basso.
Ed ecco, quasi al cominciar de l’erta, una lonza leggera e presta molto, che di pel macolato era coverta; e non mi si partia d’inanzi al volto, anzi ’mpediva tanto il mio cammino, ch’i’ fui per ritornar più volte vòlto.
Temp’era dal principio del mattino, e ’l sol montava ’n sù con quelle stelle ch’eran con lui quando l’amor divino mosse di prima quelle cose belle; sì ch’a bene sperar m’era cagione di quella fiera a la gaetta pelle l’ora del tempo e la dolce stagione;
ma non sì che paura non mi desse la vista che m’apparve d’un leone.
Questi parea che contra me venisse con la test’alta e con rabbiosa fame, sì che parea che l’aere ne tremesse.
Ed una lupa, che di tutte brame sembiava carca ne la sua magrezza, e molte genti fé già viver grame, questa mi porse tanto di gravezza con la paura ch’uscia di sua vista, ch’io perdei la speranza de l’altezza.
E qual è quei che volontieri acquista, e giugne ’l tempo che perder lo face, che ’n tutti suoi pensier piange e s’attrista; tal mi fece la bestia sanza pace, che, venendomi ’ncontro, a poco a poco mi ripigneva là dove ’l sol tace.
Mentre ch’i’ rovinava in basso loco, dinanzi a li occhi mi si fu offerto chi per lungo silenzio parea fioco.
Quando vidi costui nel gran diserto, "Miserere di me", gridai a lui, "qual che tu sii, od ombra od omo certo!".
Rispuosemi: "Non omo, omo già fui, e li parenti miei furon lombardi, mantoani per patrïa ambedui.
Nacqui sub Iulio, ancor che fosse tardi, e vissi a Roma sotto ’l buono Augusto nel tempo de li dèi falsi e bugiardi. Poeta fui, e cantai di quel giusto figliuol d’Anchise che venne di Troia, poi che ’l superbo Ilïón fu combusto.
Ma tu perché ritorni a tanta noia? perché non sali il dilettoso monte ch’è principio e cagion di tutta gioia?". "Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte che spandi di parlar sì largo fiume?", rispuos’io lui con vergognosa fronte. "O de li altri poeti onore e lume,
vagliami ’l lungo studio e ’l grande amore che m’ha fatto cercar lo tuo volume.
Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore, tu se’ solo colui da cu’ io tolsi lo bello stilo che m’ha fatto onore. Vedi la bestia per cu’ io mi volsi; aiutami da lei, famoso saggio, ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi". "A te convien tenere altro vïaggio",
rispuose, poi che lagrimar mi vide, "se vuo’ campar d’esto loco selvaggio; ché questa bestia, per la qual tu gride, non lascia altrui passar per la sua via, ma tanto lo ’mpedisce che l’uccide; e ha natura sì malvagia e ria, che mai non empie la bramosa voglia, e dopo ’l pasto ha più fame che pria.
Molti son li animali a cui s’ammoglia, e più saranno ancora, infin che ’l veltro verrà, che la farà morir con doglia. Questi non ciberà terra né peltro, ma sapïenza, amore e virtute, e sua nazion sarà tra feltro e feltro.
Di quella umile Italia fia salute per cui morì la vergine Cammilla, Eurialo e Turno e Niso di ferute.
Questi la caccerà per ogne villa, fin che l’avrà rimessa ne lo ’nferno, là onde ’nvidia prima dipartilla.
Ond’io per lo tuo me’ penso e discerno che tu mi segui, e io sarò tua guida, e trarrotti di qui per loco etterno; ove udirai le disperate strida, vedrai li antichi spiriti dolenti, ch’a la seconda morte ciascun grida; e vederai color che son contenti
nel foco, perché speran di venire quando che sia a le beate genti.
A le quai poi se tu vorrai salire, anima fia a ciò più di me degna: con lei ti lascerò nel mio partire; ché quello imperador che là sù regna, perch’i’ fu’ ribellante a la sua legge, non vuol che ’n sua città per me si vegna.
In tutte parti impera e quivi regge; quivi è la sua città e l’alto seggio: oh felice colui cu’ ivi elegge!".
E io a lui: "Poeta, io ti richeggio per quello Dio che tu non conoscesti, acciò ch’io fugga questo male e peggio, che tu mi meni là dov’or dicesti, sì ch’io veggia la porta di san Pietro e color cui tu fai cotanto mesti". Allor si mosse, e io li tenni dietro.
Concordo con pippixe e con panther;
Anzi cosa ne di dite di creare un CUBEREGOLE sulla esperienza dei singoli per la sicurezza di tutti i cubisti!!!
Tipo:
Se si prevede di attraversare delle gallerie accertarsi di avere al seguito un fanalino posteriore di segnalazione;
Organizzare un' uscita di almeno due persone se si prevede di fare un giro in zone pericolose;
etc... etc...
Chi ha più esperienza... più ne metta.
Concordo con pippixe e con panther;
Anzi cosa ne di dite di creare un CUBEREGOLE sulla esperienza dei singoli per la sicurezza di tutti i cubisti!!!
Tipo:
Se si prevede di attraversare delle gallerie accertarsi di avere al seguito un fanalino posteriore di segnalazione;
Organizzare un' uscita di almeno due persone se si prevede di fare un giro in zone pericolose;
etc... etc...
Chi ha più esperienza... più ne metta.
C'è già una sezione su esperienze consigli......
Ho visto questa sezione ma non parla espressamente sulla "sicurezza".C'è già una sezione su esperienze consigli......
Ho visto questa sezione ma non parla espressamente sulla "sicurezza".
Quanto bene???Non c'è nessuno che mi da una mano a stirare una 15ina di camicie???? Pago bene....
Bene...cubisti....oggi la giornata è splendida.....per cui......mi sa che mi prendo un pò di sole...e faccio una nuotata...mi fanno male tutte le gambine...per il salitone di ieri....vi posso solo dire...pendenza 18% pensavo di morire!!!!!
Giornatataccia. Purtroppo il percorso organizzato per oggi (Cubesting - Pippixw - Lancillotto - Luciana e Toscano) è terminato solo dopo 23 km con una brutta caduta dell'amico CubeSting.
Caduta causata da una pietra che non aveva visto. Pippi ha detto di averlo veduto mentre l'ha colpita con la ruota posteriore. E' caduto in avanti facendo una capriola e con la spalla ha sbattuto al suolo e ha riportato una frattura alla scapola e alla clavicola. A lui vanno i nostri auguri di pronta guarigione.
E' caduto in un posto non particolarmente difficile e questo mi ha fatto pensare che tutte le volte che usciamo per i boschi è necessario essere almeno in 2.
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