Venerdì 10 giugno.
Relegato in casa, a seguito di infortunio patito il 1/06 con la mtb (due costole rotte e grosso trauma distorsivo al ginocchio dx), guardo le molte foto che ho fatto quest'inverno passato. E' stata una "bellissima" stagione invernale, ho iniziato i primi di dicembre e ho sciato fino alla fine di marzo.
L'attività che pratico, la mia vera passione, non è molto conosciuta... avete mai sentito parlare di "SCI DI FONDO ESCURSIONISTICO"?
In sintesi cerco di farvi capire di che cosa si tratta:
Lo Sci-Escursionismo nasce originariamente come evoluzione dello sci nordico, per consentire di affrontare in sicurezza percorsi non pianeggianti, sia nella fase della salita (tramite l'adozione delle pelli adesive di tessilfoca, mutuate dallo sci-alpinismo) sia soprattutto la fase della discesa. Per meglio affrontare le discese si sono sviluppate tecniche specifiche come il Telemark e sono stati mutuati materiali da altre discipline, come ad esempio gli sci larghi laminati e gli attacchi specifici da sci-escursionismo (ad ex. i 75 mm), più larghi e sicuri dei vecchi attacchi da fondo. Nelle ultime versioni tali attacchi sono dotati di molloni elicoidali che fissano il tallone alla punta, pur lasciandolo sempre libero di muoversi, sia in salita che in discesa. Infine ai tradizionali scaponi in cuoio si sono da alcuni anni affiancati scarponi di plastica (con scarpetta interna separata e ganci di sicurezza) molto più versatili, potenti e funzionali.
Qualcuno considera gli sciescursionisti come la versione invernale dell'escursionista estivo, degli sciatori provenienti, chi dallo sci nordico e chi da quello della discesa, che vogliono uscire dalle piste e riappropriarsi dei prati, dei boschi, dei colli con gli sci ai piedi per salire in sicurezza e scendere abbastanza velocemente (molto di più delle racchette da neve tanto di moda). Occorre però sottolineare che la principale carenza dello sciescursionista medio è rappresentata dalla discesa, poichè la tecnica del Telemark sembra privilegio di pochi appassionati (ovvero di coloro che scelgono di impratichirsene un minimo), mentre lo spazzaneve (escluso uno sparuto gruppetto di sciatori provenienti dallo sci alpino) è perlopiù improvvisato ed estemporaneo. In compenso si abusa della tecnica della "raspa", che consiste nello spingere fortemente sui bastoncini uniti in mezzo alle gambe allo scopo di frenare mentre si punta verso la massima discesa. Tale tecnica, opportuna quasi per tutti in condizioni estreme, diventa opzionale rispetto allo spazzaneve ed al telemark nelle situazioni intermedie ed inutile e dannosa nelle situazioni più facili, dove un modesto spazzaneve con variazione di baricentro e di conseguente tasso di frenatura, eventualmente effettuato con uno sci solo, od alternato rispetto alla discesa a sci uniti, rappresenta la miglior soluzione possibile.
Allo stato attuale si registra un certo dibattito tra chi propugna l'idea di una disciplina come evoluzione-appendice dello Sci di Fondo (per i quali si parla di Sci di Fondo-Escursionismo) e chi invece difende l'idea di una disciplina autonoma (lo Sci-Escursionismo), oramai matura ed autonoma. Sono convinto che, come lo Sci-Alpinismo è completamente autonomo dallo Sci Alpino, altrettanto debba essere per lo Sci-Escursionismo, non più espressione avventurosa dello Sci Nordico ma disciplina a sè stante, dal punto di vista dei materiali, della filosofia, degli obiettivi. Ad ognuno la libertà di interpretarlo come meglio crede, anche sbagliando, ma in ogni caso ribadendone la peculiarità. Che siano i fatti a spingere i nostalgici dello scarpone in cuoio verso quello tecnico in plastica (ad esempio piedi bagnati versus piedi asciutti), i fanatici dello sci da fondo stretto e senza lamine verso lo sci largo laminato (affondare o galleggiare??), i patiti dell'attacco ballerino da fondo verso il sicuro e tecnico attacco 75mm con cavo posteriore (salviamoci le caviglie), gli assolutisti della "raspa" totale verso l'acquisizione di capacità tecniche di discesa, sia universali come lo spazzaneve, sia peculiari come il telemark (dal regno della paura alla sicura eleganza).
Sono passati sei anni da quando ho iniziato a praticare questo sport; ogni anno che passa mi piace sempre di più. Anche se sono circa 20 anni che vado in mtb, la stagione invernale la dedico esclusivamente allo S.F.E. (Sci di Fondo Escursionistico) e quando la stagione invernale termina... vorrei fosse di nuovo dicembre! (per fortuna però c'è la seconda valida opzione: la mtb).
In questi anni ho fatto moltissime escursioni, prevalentemente nel centro Italia. Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e poi ancora Appennino Tosco-Emiliano e nord Italia; soprattutto Dolomiti Bellunesi dove, a mio modo di vedere si possono fare le più belle ed appaganti escursioni.
Sarei ben lieto di trovare qualcuno che abbia la mia stessa passione per poter arricchire questo topic, implementandolo con foto e discussioni.
Intanto, per chi vuole farsi un'idea di come "vivo" questa attività può leggere questo mio racconto: [URL="http://www.telemarktribe.com/it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=84"][URL="http://www.telemarktribe.com/it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=84"][url]http://www.telemarktribe.com/it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=84[/URL][/URL][/URL]
ROBERTO
Relegato in casa, a seguito di infortunio patito il 1/06 con la mtb (due costole rotte e grosso trauma distorsivo al ginocchio dx), guardo le molte foto che ho fatto quest'inverno passato. E' stata una "bellissima" stagione invernale, ho iniziato i primi di dicembre e ho sciato fino alla fine di marzo.
L'attività che pratico, la mia vera passione, non è molto conosciuta... avete mai sentito parlare di "SCI DI FONDO ESCURSIONISTICO"?
In sintesi cerco di farvi capire di che cosa si tratta:
Lo Sci-Escursionismo nasce originariamente come evoluzione dello sci nordico, per consentire di affrontare in sicurezza percorsi non pianeggianti, sia nella fase della salita (tramite l'adozione delle pelli adesive di tessilfoca, mutuate dallo sci-alpinismo) sia soprattutto la fase della discesa. Per meglio affrontare le discese si sono sviluppate tecniche specifiche come il Telemark e sono stati mutuati materiali da altre discipline, come ad esempio gli sci larghi laminati e gli attacchi specifici da sci-escursionismo (ad ex. i 75 mm), più larghi e sicuri dei vecchi attacchi da fondo. Nelle ultime versioni tali attacchi sono dotati di molloni elicoidali che fissano il tallone alla punta, pur lasciandolo sempre libero di muoversi, sia in salita che in discesa. Infine ai tradizionali scaponi in cuoio si sono da alcuni anni affiancati scarponi di plastica (con scarpetta interna separata e ganci di sicurezza) molto più versatili, potenti e funzionali.
Qualcuno considera gli sciescursionisti come la versione invernale dell'escursionista estivo, degli sciatori provenienti, chi dallo sci nordico e chi da quello della discesa, che vogliono uscire dalle piste e riappropriarsi dei prati, dei boschi, dei colli con gli sci ai piedi per salire in sicurezza e scendere abbastanza velocemente (molto di più delle racchette da neve tanto di moda). Occorre però sottolineare che la principale carenza dello sciescursionista medio è rappresentata dalla discesa, poichè la tecnica del Telemark sembra privilegio di pochi appassionati (ovvero di coloro che scelgono di impratichirsene un minimo), mentre lo spazzaneve (escluso uno sparuto gruppetto di sciatori provenienti dallo sci alpino) è perlopiù improvvisato ed estemporaneo. In compenso si abusa della tecnica della "raspa", che consiste nello spingere fortemente sui bastoncini uniti in mezzo alle gambe allo scopo di frenare mentre si punta verso la massima discesa. Tale tecnica, opportuna quasi per tutti in condizioni estreme, diventa opzionale rispetto allo spazzaneve ed al telemark nelle situazioni intermedie ed inutile e dannosa nelle situazioni più facili, dove un modesto spazzaneve con variazione di baricentro e di conseguente tasso di frenatura, eventualmente effettuato con uno sci solo, od alternato rispetto alla discesa a sci uniti, rappresenta la miglior soluzione possibile.
Allo stato attuale si registra un certo dibattito tra chi propugna l'idea di una disciplina come evoluzione-appendice dello Sci di Fondo (per i quali si parla di Sci di Fondo-Escursionismo) e chi invece difende l'idea di una disciplina autonoma (lo Sci-Escursionismo), oramai matura ed autonoma. Sono convinto che, come lo Sci-Alpinismo è completamente autonomo dallo Sci Alpino, altrettanto debba essere per lo Sci-Escursionismo, non più espressione avventurosa dello Sci Nordico ma disciplina a sè stante, dal punto di vista dei materiali, della filosofia, degli obiettivi. Ad ognuno la libertà di interpretarlo come meglio crede, anche sbagliando, ma in ogni caso ribadendone la peculiarità. Che siano i fatti a spingere i nostalgici dello scarpone in cuoio verso quello tecnico in plastica (ad esempio piedi bagnati versus piedi asciutti), i fanatici dello sci da fondo stretto e senza lamine verso lo sci largo laminato (affondare o galleggiare??), i patiti dell'attacco ballerino da fondo verso il sicuro e tecnico attacco 75mm con cavo posteriore (salviamoci le caviglie), gli assolutisti della "raspa" totale verso l'acquisizione di capacità tecniche di discesa, sia universali come lo spazzaneve, sia peculiari come il telemark (dal regno della paura alla sicura eleganza).
Sono passati sei anni da quando ho iniziato a praticare questo sport; ogni anno che passa mi piace sempre di più. Anche se sono circa 20 anni che vado in mtb, la stagione invernale la dedico esclusivamente allo S.F.E. (Sci di Fondo Escursionistico) e quando la stagione invernale termina... vorrei fosse di nuovo dicembre! (per fortuna però c'è la seconda valida opzione: la mtb).
In questi anni ho fatto moltissime escursioni, prevalentemente nel centro Italia. Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio e poi ancora Appennino Tosco-Emiliano e nord Italia; soprattutto Dolomiti Bellunesi dove, a mio modo di vedere si possono fare le più belle ed appaganti escursioni.
Sarei ben lieto di trovare qualcuno che abbia la mia stessa passione per poter arricchire questo topic, implementandolo con foto e discussioni.
Intanto, per chi vuole farsi un'idea di come "vivo" questa attività può leggere questo mio racconto: [URL="http://www.telemarktribe.com/it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=84"][URL="http://www.telemarktribe.com/it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=84"][url]http://www.telemarktribe.com/it/index.php?option=com_content&task=view&id=885&Itemid=84[/URL][/URL][/URL]
ROBERTO