Salve,
scrivo per esprimere tutta la mia amarezza e rabbia per come dt swiss si sta comportando con la richiesta di assistenza, avviata dal negoziante dove ho acquistato una scott Genius lt 30 2012, riguardante la rottura dell'ammortizzatore equalizer 3. TENGO A SOTTOLINEARE CHE LA BICI E' ANCORA IN GARANZIA FINO A SETTEMBRE 2014. Una ventina di giorni fa, lungo un sentiero che potrebbe essere percorso senza problemi anche da una bici senza alcun tipo di sospensione (vedi foto), di colpo ho sentito un forte colpo di metallo provenire dal centro della bici e dopo essermi riuscito a fermare, rischiando anche di cadere, ho controllato l'ammortizzatore riscontrando che si era spezzato l'anello, io lo chiamo così ma in caso correggetemi, che unisce l'ammortizzatore al telaio. Inserisco un paio di foto per far vedere il danno ed il tipo di sentiero che stavo percorrendo. Dopo che il negoziante ha avviato la pratica di assistenza in garanzia la prima risposta che ha avuto da dt swiss è stata una mail con allegato un preventivo di 130 euro e spicci per la riparazione del danno (spese di spedizione escluse e con possibilità di variazione del costo entro il 20% senza necessità di avviso). A quel punto il mio negoziante ha risposto, non ricordo se via mail o telefonicamente, ribadendo che il mezzo è ancora in garanzia e ha rispiegato la dinamica dell'accaduto. A quel punto dt swiss ha risposto via mail dicendo che dall'analisi tecnica che hanno fatto, che però non è stata allegata alla mail, è impossibile che il danno si sia verificato per un vizio dell'ammortizzatore e che per essere successo quanto successo l'ammortizzatore dev'essere arrivato più volte a fine corsa oppure che il sistema twinlock era nella modalità di blocco delle sospensioni. Quindi qui sembra che si tratti, come spesso accade, dello scontro tra la versione dell'accaduto che fornisce il cliente e quella fornita dal produttore che ovviamente scarica la colpa nell'errato utilizzo del mezzo da parte del cliente. Ma dico io: si possono spendere migliaia di euro per una bici da enduro da 16kg con escursione 180/185mm che quindi è fatta per fare ben altre cose rispetto a quanto è bastato per causare il danno, rischiare anche di farsi male, avere il mezzo ancora in garanzia e alla fine sentirsi dare delle risposte così ed essere pure presi per uno che racconta bugie??!! Beh non è per nulla accettabile...
scrivo per esprimere tutta la mia amarezza e rabbia per come dt swiss si sta comportando con la richiesta di assistenza, avviata dal negoziante dove ho acquistato una scott Genius lt 30 2012, riguardante la rottura dell'ammortizzatore equalizer 3. TENGO A SOTTOLINEARE CHE LA BICI E' ANCORA IN GARANZIA FINO A SETTEMBRE 2014. Una ventina di giorni fa, lungo un sentiero che potrebbe essere percorso senza problemi anche da una bici senza alcun tipo di sospensione (vedi foto), di colpo ho sentito un forte colpo di metallo provenire dal centro della bici e dopo essermi riuscito a fermare, rischiando anche di cadere, ho controllato l'ammortizzatore riscontrando che si era spezzato l'anello, io lo chiamo così ma in caso correggetemi, che unisce l'ammortizzatore al telaio. Inserisco un paio di foto per far vedere il danno ed il tipo di sentiero che stavo percorrendo. Dopo che il negoziante ha avviato la pratica di assistenza in garanzia la prima risposta che ha avuto da dt swiss è stata una mail con allegato un preventivo di 130 euro e spicci per la riparazione del danno (spese di spedizione escluse e con possibilità di variazione del costo entro il 20% senza necessità di avviso). A quel punto il mio negoziante ha risposto, non ricordo se via mail o telefonicamente, ribadendo che il mezzo è ancora in garanzia e ha rispiegato la dinamica dell'accaduto. A quel punto dt swiss ha risposto via mail dicendo che dall'analisi tecnica che hanno fatto, che però non è stata allegata alla mail, è impossibile che il danno si sia verificato per un vizio dell'ammortizzatore e che per essere successo quanto successo l'ammortizzatore dev'essere arrivato più volte a fine corsa oppure che il sistema twinlock era nella modalità di blocco delle sospensioni. Quindi qui sembra che si tratti, come spesso accade, dello scontro tra la versione dell'accaduto che fornisce il cliente e quella fornita dal produttore che ovviamente scarica la colpa nell'errato utilizzo del mezzo da parte del cliente. Ma dico io: si possono spendere migliaia di euro per una bici da enduro da 16kg con escursione 180/185mm che quindi è fatta per fare ben altre cose rispetto a quanto è bastato per causare il danno, rischiare anche di farsi male, avere il mezzo ancora in garanzia e alla fine sentirsi dare delle risposte così ed essere pure presi per uno che racconta bugie??!! Beh non è per nulla accettabile...