Vi interpello dopo aver constatato un rigurgito di asfaltomania che si abbatte nelle zone verdi della Sardegna. Negli ultimi giorni ho appreso che alcune strade di penetrazione montana stanno per essere asfaltate presso una delle zone più belle della Sardegna e che fanno parte del Parco non ancora decollato del Linas Marganai.
La tesi degli asfaltomani è che ciò comporterà una fonte di sviluppo per il turismo visto che la zona sarà accessibile a tutti. Ma, visto che oltre alle strade servono anche le strutture ricettive e un vero programma di sviluppo turistico che ancora non esiste e che dovrà necessariamente contemplare un'attività di controllo e monitoraggio degli accessi a queste zone, la cosa sarà praticamente un disastro.
Perchè disastro? Sempre mia opinione è che dove l'accessibilità è totale e senza controllo, nella stagione estiva si sono verificati più incendi, le zone sono ricoperte di discariche abusive e il taglio della legna è indiscriminato (nonostante l'impegno del Corpo Forestale che non può nulla visti i compiti cui è costretto ad adempiere).
In secondo luogo a chi dice che l'asfalto (seppur ecologico) dia la possibilità di visitare certe zone inaccessibili, rispondo che chi ha la passione dell'andare per monti già ci va con qualunque mezzo, a piedi o in bicicletta. Quei luoghi sono stati già ampiamente bistrattati dall'uomo, non hanno bisogno di altre umiliazioni.
La tesi degli asfaltomani è che ciò comporterà una fonte di sviluppo per il turismo visto che la zona sarà accessibile a tutti. Ma, visto che oltre alle strade servono anche le strutture ricettive e un vero programma di sviluppo turistico che ancora non esiste e che dovrà necessariamente contemplare un'attività di controllo e monitoraggio degli accessi a queste zone, la cosa sarà praticamente un disastro.
Perchè disastro? Sempre mia opinione è che dove l'accessibilità è totale e senza controllo, nella stagione estiva si sono verificati più incendi, le zone sono ricoperte di discariche abusive e il taglio della legna è indiscriminato (nonostante l'impegno del Corpo Forestale che non può nulla visti i compiti cui è costretto ad adempiere).
In secondo luogo a chi dice che l'asfalto (seppur ecologico) dia la possibilità di visitare certe zone inaccessibili, rispondo che chi ha la passione dell'andare per monti già ci va con qualunque mezzo, a piedi o in bicicletta. Quei luoghi sono stati già ampiamente bistrattati dall'uomo, non hanno bisogno di altre umiliazioni.